Sappiamo bene quale rigogliosa fioritura di ordini cavallereschi si ebbe nel medio evo, per cui si sarebbe indotti a credere che in nessun’altra epoca il merito fosse stato premiato con maggiore attenzione. Questa però, sarebbe una falsa interpretazione. Infatti, se oggi le alte autorità si degnano concedere una onorificenza (cioè l’iscrizione come membro in un Ordine) in segno di distinzione e come vera e propria ricompensa per chi abbia ben meritato e si sia segnalato in particolari attività, anticamente non era così.
Nel medio evo col formarsi della cavalleria, sorsero innumerevoli Ordini cavallereschi istituiti per gli scopi più diversi. I componenti di questi Ordini erano creati tali per dover svolgere, e non per aver già svolto, imprese valorose od anche per dedicarsi a pratiche di pietà e di carità. Vi erano inoltre Ordini che hanno un esatto, preciso raffronto coi moderni circoli, e cioè creati per passare allegramente il tempo; altri poi si davano a pratiche misteriose. Ad ogni modo gli Ordini cavallereschi nacquero dapprima per uno scopo nobile, quello della difesa della religione, al quale si unì, in un secondo tempo quella della protezione della donna e dei deboli, acquistando quel delicato profumo di cortesia che circondò di un’atmosfera fatata le eroiche imprese dei cavalieri.
Prototipi degli eroi medievali, sono i crociati, le cui epiche gesta hanno avuto un’ampia risonanza tra i poeti del tempo lasciando anche una profonda eco nella letteratura dell’epoca susseguente. Tutti, inoltre, hanno certamente presenti i paladini di Carlo Magno. Questi cavalieri, però, costituivano, diciamo pure, l’aristocrazia degli Ordini equestri, alcuni de’ quali come si è già accennato avevano ben altri scopi.
Abbiamo così posto in chiaro il carattere dei primi Ordini cavallereschi i cui componenti venivano nominati tali o per nobiltà o per benemerenze acquistate oppure per semplice simpatia del sovrano. Esistono però, anche Ordini, dei quali potevano solo far parte uomini di meriti eccezionali (naturalmente allora l’appartenere a questo particolare Ordine era un segno d’onore, un riconoscimento, un premio al valore dell’individuo). A tale proposito terremo presente l’Ordine di S. Benedetto d’Avis, istituito da Re Alfonso Enriquez del Portogallo nel 1146 in onore di alcuni cavalieri che avevano compiuto memorabili atti di valore In battaglia. Ecco dunque una vera e propria ricompensa al valor militare, così come si usa ai nostri giorni, quantunque in seguito l’Ordine cambiasse il suo carattere per riprenderlo definitivamente sotto la Regina Maria nel 1789.
Certo è che gli scrittori medievali ci ricordano come esistessero i “cavalieri d’arme” titolo, ambitissimo concesso a quei valorosi ammessi nell’Ordine in seguito a forti azioni compiute in guerra, e che un’altra ricompensa, sogno dei giovani guerrieri, era la concessione sul campo, da parte del sovrano o del generale comandante, degli speroni d’oro.
Oltre a ciò è da ritenere che esistessero altri premi per i valorosi, come è creduto da molti che adducono in proposito la conferma che ce ne dà il vocabolo normanno guardon o guer don cioè dono di guerra, origine forse del nostro guiderdone, sinonimo di premio.
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Giunti a questo punto della nostra trattazione, riteniamo utile aprire una breve parentesi, per ricordare quello che, presumibilmente, è il primo degli Ordini equestri medievali e l’origine della insegna a croce greca. Non seguiremo alcuni scrittori che attribuiscono questa primogenitura all’Ordine della Santa Ampolla, fondato nel 495 da Clodoveo, giacché è dubbia non solo la costituzione, ma anche l’esistenza di detto Ordine, ed autori ben competenti come il Cibrario, lo credono un parto della fantasia di qualche scrittore.
Invece il più antico è creduto il Sovrano Ordine Militare Costantiniano di San Giorgio, che pare sia stato effettivamente creato nel 313 da Costantino il Grande, quantunque le notizie più antiche a noi rimaste, circa la sua costituzione, risalgono al 1190, sotto l’Imperatore d’Oriente Isacco Commeno. Non abbiamo attestazioni precise di scrittori del tempo su ciò, ma anche la tradizione orale, che si confonde con la leggenda, può far testo. E’ infatti riportato in tutte le storie, come Costantino, avendo avuto, prima della battaglia di Ponte Milvio, la visione di una croce su cui vi era scritto in hoc signo vinces rinfrancatosi, mettendo da parte ogni apprensione, attaccasse e vincesse l’Imperatore Massenzio. In seguito alla suddetta visione egli fece apporre sul labaro imperiale, una croce greca, perché in questa forma gli era apparsa, ed inoltre pare ordinasse ai soldati di incidere sui loro scudi un’analoga insegna. Ciò spiega l’uso che ancora oggi si fa, nelle decorazioni, della croce greca. Tale, dunque, sarebbe la origine; ma le questioni circa questa opinione sono varie, sempre discusse e mai risolte. Certo è che dal 1190 si hanno notizie precise sul Sovrano Ordine Militare Costantiniano di San giorgio, il cui gran magistero non ebbe mai pace e fu trasferito da questa a quella casa regnante, finché si stabilì presso la real Corte borbonica delle Due Sicilie, alla caduta della quale si resse indipendente.
Per quanto riguarda Costantino risulta, e questa volta senza i soliti pareri contrastanti, che istituì, non a titolo religioso, ma solamente onorifico, l’Ordine dei Primati dell’Impero, i cui componenti fecero parte e furono decoro della sua corte, mentre ebbero come distintivo, spada, speroni d’oro e, per la prima volta nella storia, il petto fregiato della croce.
Avendo lasciato per poco l’argomento propostoci, sebbene con intenzione, cioè per ricordare l’origine delle insegne a croce greca, ne approfitteremo per fare un breve cenno del più antico e ambito Ordine italiano, cioè del Collare dell’Annunziata. Non esiste persona che ignori l’esistenza della nostra suprema onorificenza, pochi però ne conoscono la storia. Essa fu istituita da Amedeo VI, il famoso Conte Verde nell’anno 1362 sotto il nome di “Ordine del Collare” in onore delle 15 beatitudini della santissima Vergine e perciò fu dapprima composto di tal numero di cavalieri. Esso venne creato in sostituzione di quello del “Cigno Nero”, nato nel 1350, nello stesso anno in cui Edoardo III d’Inghilterra fondava il tanto famoso Ordine della Giarrettiera.
Le insegne erano formate dal Collare che tutti conoscono; ma si agita una questione per il motto FERT che alcuni dicono essere sempre esistito sulla decorazione, altri invece affermano essere stato inserito posteriormente da Amedeo VIII, in seguito eletto papa sotto il nome di Felice V. Ad ogni modo noi abbiamo le riproduzioni dell’originario Collare, nel quale si nota l’assoluta mancanza del FERT, da ciò se ne deduce che potrebbe essere più attendibile il secondo parere. L’immagine dell’Annunciazione, venne inserita nel vano dei tre nodi, solo dal 1518, anno in cui Carlo III mutò il nome del “Collare” in quello dell’ “Annunziata”.
Chiudiamo la breve parentesi e passiamo a ricercare quando fu istituito per la prima volta un ordine di ricompensa al valore.
Una delle voci più accreditate fa risalire questa istituzione a Maria Teresa nel 1758: ma ciò non ci sembra esatto. Infatti Luigi XIV, Re di Francia, ben sessantacinque anni prima, e cioè nel 1693, istituiva l’Ordine Reale e Militare di San Luigi, per premiare i prodi ufficiali segnalatisi per valore in guerra, e, poiché per una delle clausole, tale Ordine non poteva venire assegnato ai militari non cattolici, il suo successore, Luigi XV, nel 1759, senti, con senso di giustizia, il bisogno di creare un nuovo Ordine detto del “ Merito Militare”, da assegnarsi specialmente a coloro che, per diversità di religione, non potevano beneficiare dell’istituzione del sovrano precedente. Inoltre non dobbiamo dimenticare Pietro il Grande, il quale in Russia fondò nel 1722 l’Ordine di Sant’Alessandro Newski, antico e celebre principe vincitore di molte battaglie, per ricompensare i servigi resi alla patria, e gli atti di valore. E ciò non basta perché a sostegno della nostra obiezione dobbiamo anche accennare che Federico II , il grande Re di Prussia, l’avversario di Maria Teresa, tra i primi atti di governo, quando salì al trono nel 1740 istituì l’Ordine del Merito Militare.
Dopo ciò, vogliamo rendere giustizia alla grande Imperatrice d’Austria ed affermare che l’Ordine militare che si intitola al suo nome ha in confronto degli altri un merito unico e grandissimo in quanto l’assegnazione delle insegne di questo Ordine era scevra dagli allora naturali pregiudizi di casta e veniva perciò fatta indipendentemente dalla nobiltà e dal grado sociale dell’ufficiale valoroso. L’Ordine Militare di Maria Teresa, venne istituito in seguito alla vittoria riportata dagli Austriaci sui Prussiani, ed era difficile esserne insigniti, perché si assegnava a colui che avesse messo a serio pericolo la propria vita per il bene esclusivo della patria. Le azioni eroiche collettive non venivano perciò premiate con tale ricompensa. I decorati di quest’Ordine costituivano una vera e propria aristocrazia del valore e godevano benefici e privilegi ambiti. Le insegne erano: la gran croce per gli ufficiali, la croce per i subalterni.
Fu appunto in seguito agli esempi ora ricordati, che ogni sovrano d’Europa rimise in vigore Ordini già estinti (e ve n’erano parecchi, perché le corti medievali facevano a gara per ornarsi di gran numero di cavalieri) o anche se ne istituirono dei nuovi, in un primo momento esclusivamente per onorare il valore militare, ma in seguito l’uso si estese anche per onorare i meriti civili.
Così Carlo Eugenio di Wurtemerg, l’anno seguente a quello in cui fu istituito l’Ordine Militare di Maria Teresa, creò l’Ordine del Merito Militare per i soli ufficiali distintisi per atti di valore.
Importante in quel tempo è, per la Russia, l’Ordine Militare di San Giorgio fondato nel 1769 da Caterina II, Imperatrice di tutte le Russie, per ricompensare le azioni eroiche, compiute in guerra, dagli ufficiali dell’esercito e dell’armata. Questo Ordine può trovare riscontro nel nostro Ordine Militare di Savoia e nella nostra medaglia d’oro.
Nello stesso anno, Federico II d’Assia creava, nel suo stato, l’Ordine del Merito Militare per premiare gli atti di valore compiuti in battaglia dai soldati.
Nel 1562 Cosimo de’ Medici fondò l’ordine di S. Stefano Papa e Martire. I componenti di tale creazione medicea avevano il preciso dovere di adoperarsi con ogni mezzo per estirpare dal Tirreno la mala pianta della pirateria. L’Ordine in seguito si estinse e Leopoldo I nel 1775 lo rimise in vigore, facendone un’onorificenza per benemerenze civili, ma Napoleone l’abolì passandone al Demanio il patrimonio di circa quattro milioni di scudi, finché Ferdinando III alla caduta del grande Corso, lo reintegrò destinandolo a ricompensa per meriti civili e militari.
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Veniamo ora alla celebre onorificenza francese, alla Legion d’onore la quale sin dalla sua istituzione venne destinata tanto ai militari che ai civili, costituendo la massima decorazione dell’Impero francese. Essa, creata nel 1802, è ancora in vigore e costituisce titolo di gran valore. Inoltre i militari, che ne sono insigniti per fatti d’arme, godono di una speciale pensione. Le insegne di questo Ordine in meno di un secolo subirono diverse trasformazioni. La prima mutazione avvenne alla caduta dell’Impero napoleonico quando i Borboni, riprendendo col trono, le antiche istituzioni monarchiche e volendo togliere ogni traccia del dominio precedente, levarono dalla croce l’immagine la dicitura di Napoleone, sostituendovi quella di Enrico IV. Tale mutazione si mantenne alla loro caduta anche dopo, fino ai tempi relativamente recenti, cioè verso il 1870 epoca in cui è avvenuta l’ultima trasformazione con la quale si è provveduto a rinnovare, secondo le esigenze del governo repubblicano, l’antica decorazione.
Successivamente, sempre però nei primi anni del XIX secolo, forse in seguito all’esempio del grande Corso per i contatti avuti dagli eserciti europei con quello francese, nelle nazioni in cui facevano difetto le ricompense al valore, invalse l’uso di istituire particolari onorificenze per militari.
Carlo Federico, duca di Baden, creò l’Ordine militare intitolato al suo stesso nome, per premiare il coraggio ed il valore dei soldati
Nello stesso periodo vide la luce l’Ordine Militare di Massimiliano Giuseppe di Baviera, destinato a coloro che si fossero distinti in battaglia per azioni eroiche.
Per la Spagna abbiamo l’Ordine di San Ferdinando, al merito militare, istituito dalle Cortes e reintegrato nel 1808 da Ferdinando VII.
Nello stesso anno Giovanni VI del Portogallo rimetteva in vigore, destinandolo come ricompensa al valore, al merito ed alla lealtà, l’Ordine della Torre e della Spada, istituito nel 1459 d’Alfonso V e in seguito estintosi.
A quanto pare il 1808 è stato un anno rigoglioso di tali istituzioni, perché abbiamo ancora due altri Ordini, uno danese e l’altro italiano. In tale data appunto venne riformato l’Ordine del Danebrog, già rinnovato nel 1671 e creato nel 1219 da Valdemaro II Re di Danimarca, in seguito a un fatto memorabile e miracoloso, ma caduto coll’andare degli anni in oblio; la riforma riguardava l’assegnazione esclusivamente per i meriti tanto civili quanto militari. Inoltre Giuseppe Bonaparte, Re di Napoli, istituiva alla stessa epoca l’Ordine delle Due Sicilie, ad imitazione della Legion d’onore, però Ferdinando I ritornando sul trono, per cancellare ogni segno del precedente dominatore, ne mutava il nome in quello di San Giorgio della Riunione.
Famosissima è la Croce di ferro creata nel 1813 dal Re Federico Guglielmo III per premiare i valorosi, ma specialmente perché l’onore di poter fregiare servisse d’incitamento ai militari che stavano combattendo e respingendo l’invasione francese; infatti lo statuto originario prometteva “ di non più accordare la medesima distinzione dopo la guerra”. Senonchè i sovrani successivi, modificando le disposizioni, la resero onorificenza permanente, e noi ben sappiamo come venisse assegnata anche durante la grande guerra mondiale.
L’anno seguente, sull’esempio dell’istituzione di Federico Guglielmo III, Guglielmo I d’Assia creava l’Ordine dell’Elmo di Ferro destinando a ricompensa “al valore per la patria”.
Finalmente nel 1815 nasceva l’Ordine Militare di Guglielmo, Re dei Paesi Bassi, da assegnarsi per premio di azioni eroiche compiute dai militari dell’esercito e dell’armata.
Con ciò avremo finito la nostra rassegna: rimane però un’altra importante indagine sulle moderne ricompense e cioè su una istituzione abbastanza recente, ma in compenso molto diffusasì ai nostri giorni: la medaglia al valore.