Il padre del cantautore Francesco Guccini tra gli Internati Militari in Germania durante la seconda guerra mondiale
L’appello di “Un ricordo per la pace”
Proseguono le iniziative dell’Associazione “Un ricordo per la pace” nell’ambito del progetto “MEMORIA AGLI IMI” . IMI acronimo di Internati Militari Italiani, i soldati che dopo l’armistizio dell’Italia l’8 settembre 1943 non aderirono alla R.S.I. o alle formazioni delle SS e pertanto furono catturati e detenuti dai tedeschi nei lager nazisti, costretti a lavoro coatto per l’economia di guerra della Germania. Per gli IMI lo Stato Italiano ha previsto la Medaglia d’Onore concessa su richiesta degli eredi (pochissimi gli IMI ancora viventi) tramite decreto del Presidente della Repubblica, a titolo di risarcimento morale per la fedeltà alla Patria.
Il 20 luglio il contatto con Vasco Rossi figlio di Giovanni Carlo, internato militare in Germania, attraverso una lettera affidata ai media e pubblicata sul “Resto del Carlino” di Modena. Inaspettato, domenica 28 luglio, il riscontro della rockstar sulla sua pagina Instagram. Vasco ha accettato la proposta dell’associazione apriliana di richiedere la medaglia d’Onore alla Memoria del padre Giovanni Carlo Rossi. La pratica della richiesta dell’onorificenza affidata ad “Un ricordo per la pace” che si sta avvalendo della collaborazione del Comune di Zocca (MO) ove risiede la mamma di Vasco, signora Novella Corsi.
Ora l’associazione ha messo a fuoco la storia di un altro IMI: Ferruccio Guccini. Nato a Pavana (PT) nel 1911 e deceduto nel 1990, Ferruccio è padre del cantautore Francesco Guccini. uno dei personaggi più notevoli nel campo musicale e culturale italiano.
Francesco nacque a Modena il 14 giugno 1940, appena 4 giorni dopo l’entrata in guerra dell’Italia. Poco dopo il padre fu chiamato alle armi; dopo l’8 settembre 1943 catturato dai tedeschi venne deportato nei lager nazisti, costretto al lavoro per la Germania.
Appena il tempo Ferruccio di vedere nascere il piccolo Francesco; il ritorno a casa nel 1945, dopo la prigionia, quando il bimbo aveva già 5 anni.
Elisa Bonacini presidente di “Un ricordo per la pace” : “La nostra associazione ritiene che la famiglia Guccini sia in possesso degli elementi necessari per richiedere con successo la Medaglia d’Onore alla memoria di Ferruccio. La speranza è che venga accolto il nostro appello, pronti ad assistere la pratica gratuitamente come è avvenuto per decine e decine di IMI cui è già stata conferita l’onorificenza. Siamo fiduciosi che ciò avverrà considerando che l’esperienza dolorosa del padre in guerra ha indubbiamente influenzato Francesco nel percorso di vita e nella carriera artistica.
Abbiamo tentato senza alcun esito un approccio con il cantautore attraverso i social, pertanto il 28 agosto abbiamo inviato una lettera a Fabio Micheletti Sindaco di Sambuca Pistoiese, Comune ove risiede Guccini, confidando nella collaborazione per il contatto con il cantante.
Devo dire che sono emozionata nel rivolgermi ad un personaggio del calibro di Francesco Guccini,
Vorrei stringergli le mani e ringraziarlo, a nome di tutti i deportati nei lager nazisti, in particolare quelli che ho conosciuto in oltre 10 anni di attività. Grazie per avere composto pezzi di grande comunicazione come “Dio è morto” e “Canzone del bambino nel vento (Auschwitz)”, una vera icona della tragedia dell’Olocausto. Crudo e drammaticamente suggestivo il racconto di Auschwitz attraverso gli occhi di un bambino, vittima innocente dell’odio nazista “ morto con altri cento, passato per un camino e adesso nel vento”. Inquieta la domanda di Francesco ad oggi senza risposta: “L’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare? “
Da molti anni ho un progetto che mi sta molto a cuore: la realizzazione di un “Museo per la pace” ad Aprilia, qui in un territorio devastato dai combattimenti nel 1944, un’importante esposizione di divise e reperti militari della collezione del mio compianto fratello Ostilio, il ricordo di chi ha combattuto per la nostra libertà, per non dimenticare.
Agli Imi 1943-1945 è nostra intenzione dedicare una sezione della mostra storica, patrocinata dalla Città di Aprilia. Agli IMI va il nostro grazie. Grazie al papà di Francesco, che come il mio, quello di Vasco e tutti gli oltre 650 000 IMI che ebbero il coraggio di dire NO al nazismo, aprendo la strada alla libertà ed alla democrazia in Italia ed in Europa.
Sarebbe realizzare un sogno avere con me Francesco e Vasco all’inaugurazione della mostra, nel ricordo dei nostri genitori. Ma, seppur raramente, i sogni si realizzano. Io incrocio le dita e continuo a sognare con la mia associazione, a sognare di pace.”