Lettera  del  Babbo di  GIOVANNI  MARINI   al   DUCE

  

Lettera  del  Babbo di  GIOVANNI  MARINI   al   DUCE

Conservata  presso  l’Archivio  di  Stato  di  PISTOIA  –  Busta  226 – Prefettura  di Pistoia

(Timbro  MINISTERO  DELL’  INTERNO     GABINETTO    2  MAG  936   XIV  )

————————————————————————————————————————

Marini  Ottavio   –   Sant’Agostino  –  ( Pistoia )

O’  nostro  amato  Duce

Nella  gloriosissima  battaglia  dello  Scirè,  il  29  Febbraio,  servendo  d’esempio  ai  compagni

e  d’ incitamento  ai  commilitoni  è   caduto  da  eroe,  col  nome  della Patria  sulle  labbra,

mio  figlio  il  Caporal  Maggiore  Marini  Giovanni  appartenente  all’  83°  Reg.to  Fanteria

Brigata  Gavinana.    Sono  orgoglioso  d’aver  dato  per  la  grandezza  d’Italia,  per  l’avvenire

del  Popolo italiano,  il  figlio  che  tanto  amavo:  ora  me ne  restano  solo  due:  un  maschio

che  è  Capo  squadra  dei  Giovani  Fascisti  e  una  femmina  che  cura  con  amore  la  mia  povera

casa   essendole  da  molti  anni  morta  la  madre.

In  questo  momento  glorioso,  ma  pur  tanto  doloroso  per  noi,  solo  alla  giovanissima  sposa

del  mio  amato  Giovanni  e  alla  sua  tenera  creatura  di  6  mesi  ch’  Egli  non  ha  avuto  la

fortuna  di  vedere  e  di  conoscere,  andrà  la  pensione  di  guerra.  E  questo  è  giusto.

Ma  come  rimarrà  la  famiglia  mia,  che  questo  figlio  aiutava  validamente ?

Siamo  in  4  persone,  con davanti  lo  spettro  della  miseria,  perché  io  sono  malato  e  l’altro

mio  figlio è  disoccupato.

Io  mi  chiamo  Marini Ottavio  fu  Giovanni,  sono  nato  il  22  Luglio  1884,  ho  fatto  il  soldato

nell’   8°  Reg.to  Bersaglieri  a  Napoli,  dove  a  quell’epoca  eravate  soldato  Voi  o  amato  Duce

e  dove  vi  conobbi  e  v’imparai  ad  amare.    In  guerra  appartenni  al  6°  Reg.to  Bersaglieri,

combattei  dal  1915  al  1918,  fui  decorato  di  medaglia  di  bronzo  al  valor  militare  e  fatto

Caporale  per  merito  di  guerra.

Avevo  tre  figli: Giovanni,  Caduto  nello  Scirè,  Olido   e  Tosca.   Solo  questi  due  mi  sono

rimasti.

 

Ho  a  carico  un  fratello  demente  e  soggetto  a  crisi  terribili  di  epilessia,  il  solo figlio

maschio   che  mi  è  rimasto,  Olido,  è  da  vario  tempo  disoccupato.  Io  mi  trovo  oggi  inabile

al  lavoro  essendo  affetto  da  sciatica  che  mi  fa  tribolare  e  non  mi  permette  di  lavorare  e

procurare  il  necessario  ai  miei.

Il  lavoro  non  mi  fa paura,  ho  lavorato  tanto  e  ho  sempre  fatto  il  mio  dovere  di  padre  e  di

soldato,  ma  oggi  non  posso  più  mantenere  i  miei.

Chi  mi  aiuterà,  o  Duce,  se  voi  non  mi  aiutate  ?

Voi,  Padre  amoroso,  comprendete  la  necessità  che  mi  spinge  a  implorare.

In  nome  del  figlio  scomparso,  in  nome  da  suo  sangue  sparso  sulle  impervie  terre  africane,

io  Vi  chiedo  un  aiuto  materiale  per  non  avere  dopo  tanto  dolore,  anche  lo  spettro  di

giorni  bui  mentre  orgoglioso  d’aver  dato  alla  Patria   la  parte  migliore  di  me,  la  mia

speranza,  il  fiore  della  mia  casa,  aspetto  da  Voi  una  parola,  un  aiuto,  Vi  saluto  o  Duce

umanamente

Marini  Ottavio

( Documento presentato dal Cav. Giorgio Lavorini Presidente della Federazione di Prato al Convegno della Giornata del decorato 2019 a Roma)