III Congresso 1928 Atti Cermonia Innaugurale alla Mole Vanvitelliana 16 settembre 1928 Saluto del Governo L’Omaggio di Torino

  

CERIMONIA INAUGURALE  ALLA MOLE ANTONELLIANA

16 SETTEMBRE 1928

Mai la grande aula della Mole Antonelliana apparve così splendente di gloria, non aveva mai accolto una così grande assemblea di eroi. Da tutte le parti d’Italia, da Trento ad Agrigento, da Roma a Sassari, i più puri e valorosi combattenti erano convenuti per riaffermare ancora una volta la loro fede nei destini della Patria e per godere, nella fraterna comunione di spiniti, la rievocazione delle epiche battaglie. L’azzurro che si vedeva sui loro petti, nel colore dei loro gagliardetti, sembrava inondare di una luce di cielo tutto il Tempio e si rifletteva negli animi dei convenuti. La presenza del Duce della Terza Armata eleva ancora il prestigio e la significazione spirituale della nobilissima Adunata.

La cerimonia si inizia alle dieci. Sono presenti: il Prefetto Maggioni, il commissario straordinario del Comune Ricci, il segretario federale del Partito Fascista colonnello di Robilant, i generali Montefinali, Avogadro, Da Pozzo, i componenti il Direttorio nazionale del Nastro Azzurro, al completo, il consiglio della Sezione torinese, col Presidente generale Rho. E ancora l’on. Bagnasco, il console Saibante, il comandante d’aviazione Bolognesi, l’avv. Bona e il prof. Gobbi per il Comitato dell’Esposizione, il Commissario per la Provincia Anselmi, il colonnello Piovano per la Scuola di guerra, l’ing. Arangio-Ruiz per la Federazione dei Combattenti, il Provveditore agli Studi Renda, il generale Segato, il colonnello Di Bernezzo, il questore Da Roma, il Commendatore Lungignani pel Comitato centrale dell’ Associazione Mutilati e per l’on. Delcroix, la signora Chinaglia e molti altri.

Arriva il Duca d’Aosta accompagnato dal suo aiutante Generale Montasini. Le autorità gli muovono incontro ad ossequiarlo.

All’entrata del Duca la banda dei Reali Carabinieri, ch’è nella galleria dell’Aula, intona la Marcia Reale e tutte le Insegne azzurre sono sollevate in alto. La folla di valorosi tributa al Principe una manifestazione di commosso entusiasmo, che dura alcuni minuti.

La sala offre un imponente spettacolo. Nel fondo prendono posto le autorità. Ai lati sono schierati con le Insegne, i rappresentanti delle Sezioni del Nastro Azzurro, della Federazione dei Combattenti, delle Madri e Vedove dei Caduti, dei Volontari di guerra, e molte altre.

IL SALUTO DEL GOVERNO

Parla per primo il Prefetto con un discorso vibrante e incisivo, che riscuote alla fine molti applausi. Egli dice:

Altezza Reale, Azzurri d’Italia, è con viva commozione che ho l’onore di parlare dinanzi a questa assemblea. Azzurri d’Italia, ho l’onore di portarvi il saluto in nome del Governo nazionale fascista. Voi sapete che il Governo considera gli Azzurri come la classe più eletta d’Italia. A voi dobbiamo un saluto reverente e devoto.

L’Italia vive sicura nei suoi confini perchè sa che in qualunque momento una legione di Azzurri costituirebbe la legione sacra e insormontabile. L’Italia procede sicura nel suo sviluppo civile perchè sa che voi siete i più veri educatori della nuova generazione; voi che il sacrificio avete portato all’eroismo; voi che nel momento del pericolo avete quasi abbandonato la vestigia umana per avvicinarvi a quella sovrumana. E l’esempio, nella educazione, vale più di qualsiasi sermone.

Azzurri d’Italia! Un Principe glorioso di Casa Savoia, che fu combattente fra i combattenti, fante tra i fanti, comandante eroico e glorioso, vi onora della sua presenza.

A voi, Azzurri d’Italia, a voi guardia sacra della Patria nostra, a voi devoti e fedelissimi al Re nostro amato, in nome del Governo io rinnovo il saluto devoto, augurale, affettuoso.

L’OMAGGIO DI TORINO

Segue il Commissario Ricci con brevi significative parole:

La Città di Torino che ho l’onore di rappresentare è qui con tutti i suoi figli a rivolgere un saluto cordiale, appassionato a tutti i valorosi decorati del Nastro Azzurro.

Nel contempo innalza il pensiero devoto e deferente alla immensa falange dei combattenti modesti, a tutti i volontari di guerra, al bersagliere Benito Mussolini; a tutti i grandi condottieri, a S. A. R. il Duca d’ Aosta, invitto comandante della HI Armata, a S. M. il Re attorno al quale compatta si stringe la Nazione.

( A cura di Chiara Mastroantonio)