In campo uniformologico sono poche le direttrici costantemente seguite nel corso dei secoli; tra queste vi é quella di differenziare l’esercito nazionale da quelli alleati o avversari. Senza risalire troppo indietro nel tempo basterà ricordare come nel Medio Evo le truppe francesi si distinguessero per la croce bianca, portata sul petto e sul dorso, mentre i soldati inglesi usavano nello stesso modo la rossa croce di S. Giorgio e gli imperiali la croce di Borgogna (due bastoni rossi, incrociati a croce di Sant’Andrea).
Scomparso il ricordo delle Crociate, alle quali si deve certamente l’uso della croce come contrassegno nazionale, ed attenuatosi 1o spirito religioso per effetto dell’Umanesimo, verso il 1500 gli eserciti incominciarono ad adottare come distintivo la sciarpa, portata alla vita oppure a bandoliera.
Naturalmente – siamo all’epoca degli stati dinastici – era il Principe a scegliere il colore della sciarpa e, di regola, sceglieva quello del suo blasone.
Per quanto riguarda l’esercito piemontese, il primo documento ufficiale nel quale si cita la sciarpa come indumento di prescrizione è un’ordinanza, o “ordinato” come preferiscono alcuni studiosi, del duca Emanuele Filiberto, datato 10 gennaio 1572”.. intendendo noi che i nostri soldati portino sciarpe o
bende del nostro colore, cioè azzurro, ossia celeste, et non d’altro a piacere loro come siamo informati essi fanno…”.
Il documento offre lo spunto per chiarire anche una seconda questione: perché l’azzurro sia stato scelto come colore distintivo dalla famiglia Savoia quando il vessillo della casata era invece rosso, crociato di bianco.
Le diligenti ricerche del Gerbaix de Sonnaz permettono di affermare con sicurezza che il colore azzurro fu scelto a ricordo della bandiera di devozione che sventolava sulla galera capitana del Conte Verde, Amedeo di Savoia, quando nel giugno del 1366 partì da Venezia in aiuto dell’imperatore di Bisanzio, Giovanni VI Paleologo, minacciato dai Turchi. Tale bandiera era, infatti, di seta azzurra con l’immagine della vergine in un campo di stelle d’oro.
Quanto al significato araldico, infine, l’azzurro sta ad indicare “giustizia, lealtà, purezza d’animo, gentilezza e fama”, qualità tutte che si addicono ad un soldato.
Questa é dunque l’origine più probabile della sciarpa azzurra, spesso invece raccontata diversamente: sarebbe dovuta ad un voto fatto alla Madonna da Vittorio Amedeo II, prima della battaglia di Torino.
Il consolidamento del potere regio, il conseguente miglioramento delle finanze statali e la creazione dei primi opifici resero possibile nel corso del 1600 l’adozione di vere e proprie uniformi e la sciarpa perse, quindi, il carattere di segno distintivo di nazionalità.
Rimase in uso, però, presso quasi tutti gli eserciti come ornamento per i soli ufficiali. Nell’esercito piemontese la sciarpa ebbe anche la funzione di distintivo di grado e mutò più volte di foggia, di colore, talvolta indossata alla vita, talvolta a bandoliera.
Il regolamento del 17 settembre 1741 prescriveva che gli ufficiali in servizio portassero alla vita una sciarpa azzurra e oro, con fiocchi dorati.
La diversa percentuale dell’azzurro dell’oro denotava i differenti gradi: la sciarpa del luogotenente era, infatti, azzurra con una piccola fascia centrale d’oro, quella del colonnello era d’oro con un nastro azzurro tra le maglie del tessuto.
I successivi regolamenti del 24 febbraio1750 e del 10 aprile 1775 si occuparono ancora della sciarpa azzurra, ma, sostanzialmente, non apportarono varianti né alla foggia né al colore. Immutata rimase pure la funzione di distintivo di grado.
Dopo la Restaurazione, la sciarpa, portata ancora alla vita, era gialla, con liste turchine trasversali e con due fiocchi a sinistra di grovigliuola di seta.
Nel 1832 la sciarpa ritornò azzurra, ad eccezione di quella per i generali che rimase d’oro. Nel 1848 (decreto del 25 agosto) fu stabilito che la sciarpa, di seta azzurra per tutti, venisse portata a tracolla, da destra a sinistra; da sinistra a destra, invece, per gli aiutanti di campo e gli appartenenti allo stato Maggiore.
I fiocchi erano d’oro per i generali, misti di argento e azzurro per i colonnelli, azzurri per gli altri ufficiali.
Con disposizione del 9 febbraio 1850 fu stabilito, infine, che la sciarpa avesse foggia e colore uguale per tutti gli ufficiali e cioè di seta azzurra, con due fiocchi arrotondati pure di seta azzurra.
Oreste Bovio
Storia dell’Esercito Italiano (1861-1990)