Paolo Lorenzo Paladini, nato a Massa nel 1894, conseguita la licenza liceale al Pellegrino Rossi, ancor giovanotto, entrò ben presto nella appassionante atmosfera pre-bellica antecedente la prima guerra mondiale e con i più accesi interventisti locali fu animatore di comizi inneggianti alla guerra contro l’Austria per la conquista di Trento e Trieste.
La guerra gli fece interrompere gli studi universitari intrapresi nell’Ateneo bolognese. Si arruolò volontario in prima linea in qualità di aspirante, grado conseguito dopo un brevissimo tirocinio alla scuola militare di Modena.
La sua esuberanza fisica lo fece assegnare al 6° Reggimento Bersagliere di Bologna col grado di Sottotenente e il 21 ottobre 1915 ad Alba d’Isonzo guadagnò la prima decorazione al Valor Militare: una medaglia di bronzo. Il 9 giugno 1916 a S.Maria di fu decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare. Ferito gravemente ad una gamba, lasciò ancora malconcio e dolorante l’ospedale per tornare in prima linea guadagnando il 21 marzo 1918 sul monte Cornone una Medaglia d’Argento sul campo.
Nel dopoguerra chiese di essere trasferito quale ufficiale in s.p.e. in Cirenaica dove ottenne di essere posto al comando delle truppe che tenevano a bada i predoni del deserto. Comandante di un reparto di meharisti fu denominato dai ribelli “Il diavolo nero del deserto e alcuni giornali illustrati riportarono l’impresa della conquista dell’oasi di Giarabub alla testa delle sue truppe di colore. Nei 12 anni di permanenza in Africa meritò due Medaglie di Bronzo al Valor Militare il 20 giugno 1924 a Uadi Sceria e il 20 gennaio 1929 a Giaret.
Rientrato in Italia fu assegnato al 6° Bersaglieri Carristi di Bologna. Nel maggio 1936 fu prescelto per essere inviato come osservatore sotto falso nome ella guerra civile spagnola. Successivamente fu inquadrato come 1° Capitano carrista e dopo un anno fu promosso Maggiore per meriti di guerra e conseguì un’ennesima Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Concluse la sua vita in combattimento il 12 marzo 1938 a Muniesa. Trasportato all’Ospedale di Daroca spirò dopo che il Generale Dàvila, a nome del generalissimo Franco lo ebbe decorato della Cruz Laureada de San Fernando, la più alta e ambita ricompensa militare spagnola.
Le sue spoglie mortali riposano nel cimitero di Saragozza. Sulla sua tomba è riportato un motto Hombre sin miedo (uomo senza paura).
La Federazione Provinciale del Nastro Azzurro di Bologna conserva nella sua sede l’uniforme del Magg. Paladini.
Medaglia d’oro al valor militare | |
«Battaglione carri d’assalto (alla memoria) – “Ufficiale di eccezionale bravura, nelle battaglie di Malaga, Guadalajara e Santander, prodigava l’esuberante ardimento del suo generoso cuore di soldato trascinando fanti e carristi su tutte le vie ove il valore legionario rifulse. Nella battaglia d’Aragona, dopo aver dato nuove entusiasmanti prove della sua capacità di comandante e del suo impeto di combattente, in una rischiosa operazione svolta da una sua compagnia, dirigendone fuori del carro l’azione, veniva ferito una prima volta al braccio, poi gravemente all’addome, concludendo eroicamente come l’aveva vissuta la sua vita di soldato nel sacro nome della Patria lontana. Terra di Spagna, 12 aprile 1938.[9]» |
Medaglia d’argento al valor militare | |
«Attaccata e sopraffatta la posizione da soverchianti forze avversarie, riorganizzava e portava personalmente al contrattacco la sua Compagnia, ributtando, in violento corpo a corpo, il nemico. Ferito, rimaneva sulle posizioni, incuorando ed infondendo nei soldati, con l’esempio e la parola la sua foga e il suo coraggio e la intelligente fiducia nel successo. Torri di Babele (Monte Comone), 21 marzo 1918.» |
Medaglia di argento al valor militare | |
«Carrista di provato e sicuro rendimento, guerriero uso ai più ardui cimenti; dava prova di ardimento lanciandosi all’attacco di munite trincee nemiche, catturando numerosi prigionieri. Contrattaccato muoveva deciso al contrassalto in stretta cooperazione con fanti ed impegnando il nemico gli stroncava ogni velleità di rivalsa. Settore di Guadalajara, 9-13 marzo 1937.» |
Medaglia di bronzo al valor militare | |
«In un tentativo di passaggio dell’Isonzo, sotto vivo fuoco di artiglieria e fucilerie nemiche, con calma ed energia cooperava a mettere l’equipaggio da ponte in grado di poter essere impiegato. Ferito, dopo essere stato medicato, riordinava il suo plotone che ripiegava in seguito ad ordine ricevuto. Isonzo, 21 ottobre 1915.» |
Medaglia di bronzo al valor militare | |
«Comandante di mezza compagnia di fiancheggiamento ad una colonna operante, attaccava decisamente nuclei ribelli disperdendoli. Assalito a sua volta da forze preponderanti, sebbene ferito, con parole e con l’esempio riportava i suoi uomini al contrattacco riuscendo ad avere ragione del nemico e a raggiungere il proprio reparto con ricco bottino di armi. Uadi Sceria (Cirenaica), 29 giugno 1924.» |
Medaglia di bronzo al valor militare | |
«Comandante di un gruppo di manovra montato, concorreva efficacemente all’annientamento di una forte mehalla ribelle spezzandone i tentativi di resistenza, inseguendone per oltre 150 km i superstiti, catturando i rimanenti. Giaret Teslemet (Cirenaica), 30 gennaio 1929.» |