Alessandro Andò. Giorgio Perlasca

  

Sergente di artiglieria durante il servizio di leva, si arruola nella MVSN nel 1930 partecipando, come volontario, alle Campagna in AOI e di Spagna. Congedato nel 1940 è assunto dalla SAIB (Società Anonima Importazione Bovini) operando dal 1942 in Ungheria. Nell’ottobre del 1944 le Croci Frecciate, partito nazista ungherese, prendono il potere. Cresce notevolmente la persecuzione per i 900mila ebrei ungheresi. Perlasca trovandosi in pericolo non avendo aderito all’indomani dell’8 settembre 1943 alla RSI, si presenta alla Legazione di Spagna con il documento di protezione rilasciato da Franco ai volontari italiani, ottenendo il passaporto spagnolo. Collabora nell’opera di difesa degli ebrei ungheresi fatta dalla Spagna assieme ad altri paesi neutrali. A inizio dicembre 1944 con l’Armata Rossa alle porte di Budapest, il rappresentante spagnolo lascia l’Ungheria per la Svizzera. Perlasca decide di rimanere: si finge rappresentante diplomatico spagnolo e regge sino all’arrivo dei russi (16 gennaio 1945) la Legazione, riuscendo a salvare dalla morte non meno di 5200 ebrei. Rientrato in Italia a guerra finita non divulga il suo operato. È rintracciato nel 1987 da alcune ebree ungheresi, da lui salvate, e la sua storia viene portata a conoscenza mondiale. Gli sono conferite innumerevoli onorificenze tra cui: dall’Italia la Medaglia d’Oro al Valore Civile e il titolo di Grande Ufficiale dell’OMRI, dalla Spagna l’Ordine di Isabella la Cattolica e da Israele il titolo di Giusto tra le Nazioni e la cittadinanza onoraria.

(contatti: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org)