SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DAL 1950 – TESSERA N° 15
Il primo anno accademico di pace dopo la seconda guerra mondiale si aprì il 12 novembre 1945 alla presenza del capo di governo Ferruccio Parri che conferiva all’Università di Padova, unica tra gli atenei italiani, la medaglia d’oro al valore militare per il ruolo avuto nella Resistenza.
«Asilo secolare di scienza e di pace, ospizio glorioso e munifico di quanti da ogni parte d’Europa accorrevano ad apprendere le arti che fanno civili le genti, l’Università di Padova nell’ultimo immane conflitto seppe, prima fra tutte, tramutarsi in centro di cospirazione e di guerra; né conobbe stanchezze, né si piegò per furia di persecuzioni e di supplizi. Dalla solennità inaugurale del 9 novembre 1943, in cui la gioventù padovana urlò la sua maledizione agli oppressori e lanciò aperta la sfida, sino alla trionfale liberazione della primavera 1945, Padova ebbe nel suo Ateneo un tempio di fede civile e un presidio di eroica resistenza e da Padova la gioventù universitaria partigiana offriva all’Italia il maggiore e più lungo tributo di sangue», questa è la motivazione con cui l’Università di Padova ricevette la medaglia d’oro.
Uno degli apici dell’impegno per la libertà del Paese era stato dichiarato a grandi lettere nel 1943, quando il rettore Concetto Marchesi aveva invitato gli studenti e i docenti a lottare contro il fascismo, pronunciando nel discorso di inaugurazione dell’anno accademico quella che fu definita “una dichiarazione di guerra dell’Università di Padova agli oppressori d’Italia”.
A Palazzo Bo una grande stele di pietra porta il nome dei 116 caduti dell’università nella lotta al nazifascismo, di cui 107 sono studenti come Lodovico Todesco e Primo Visentin, quest’ultimo ritratto nella scultura di Arturo Martini “Palinuro”, ai piedi dello Scalone del Sapere di Palazzo Bo.
Fra i protagonisti “padovani” della Resistenza ricordiamo Norberto Bobbio, Manara Valgimigli, Luigi Cosattini, Ernesto Laura, Enrico Opocher, Lanfranco e Paola Zancan, Otello Pighin, Ezio Franceschini ed Egidio Meneghetti. Inoltre la Brigata Giustizia e Libertà, intitolata a Silvio Trentin, nacque proprio in ambito universitario.