REDAZIONALE. IL DIZIONARIO MINIMO DELLA GRANDE GUERRA

  

La Grande Guerra. Anacronismi e strumenti per contrastarli.

Il Dizionario minimo della Grande Guerra

 

Il caso del cantante rapper che dileggia e usa il Sacrario di Redipuglia per presentare la sua arte in modo anticonformista ed avere quel minimo di audience che lo possa portare all’attenzione di più, è l’ultimo esempio dell’uso dell’“anacronismo” ormai usuale nella nostra società, non solo in termini di storia ma anche in tanti altri campi. È prassi quasi costante interpretare e giudicare i fatti di ieri con metri ed idee di oggi. La presunzione dell’uomo contemporaneo è tale che, mista ad arroganza è presunzione, affronta il covid-19, che ha devastato non solo l’economia ma anche il nostro modo di rapportarci, con uno strumento, la mascherina, inventata nel 1300, ben sette secoli fa e con poco altro nonostante tutta la tecnologia che è disposizione. Con arroganza e presunzione, mancanza di educazione e di umiltà, con un giustificazionismo che assolve ogni cosa, l’uomo contemporaneo crede di essere al centro del mondo e di dominare ogni evento; questo fa sì che l’uso dell’anacronismo, in se per se innocuo,  sia uno strumento molto utilizzato per legittimare obiettivi di potere.

Un anacronismo ricorre quando una persona, un oggetto, un evento o una ideologia sono erroneamente applicati al presente o comunque, questi,  hanno un lasso temporale al quale non appartengono.”[1] Questa è la chiave di interpretazione del Dizionario minimo della Grande Guerra, opera predisposta a seguito del progetto Storia in laboratorio,  per capire e comprendere con la mentalità coeva, la prima guerra mondiale.

Minimo perché non è una enciclopedia, non è esaustivo in relazione al tema trattato.  Consiste in 12 volumi, di cui 5, per ogni anno di guerra, sono Compendi corredati ognuno da 5 Glossari, sempre per ogni anno di guerra più un volume dedicato agli Indici ed uno di guida ed orientamento, Percorsi di ricerca.

I Compendi presentano gli eventi attraverso il comportamento di eccezione espresso da alcuni protagonisti il cui ricordo è arrivato fino a noi grazie alla concessione della Medaglia d’Oro al Valore Militare incentrati nella descrizione che portò alla concessione di tale riconoscimento;[2] siamo quindi nel campo della microstoria. I vari episodi sono raggruppati per eventi che caratterizzano il corso della Guerra (lo sbalzo offensivo, le battaglie sull’Isonzo, il ripiegamento dall’Isonzo al Piave, la guerra marittima, la guerra nella terza dimensione, le battaglie finali ecc.).SI ha così un quadro generale (macrostoria) in cui si sono svolti i fatti indicati a livello individuale. Si da così al lettore un’idea generale degli eventi (micro e macro storia) che permettono attraverso i Compendi stessi di conoscere e o ad iniziare a conoscere i passi salienti della Grande Guerra.

I Glossari riportano ciascuno mille lemmi per ogni anno di guerra in maniera sintetica riguardanti una parte generale, i personaggi ed i protagonisti, i piani e le battaglie, i luoghi, gli equipaggiamenti e gli armamenti oltre che quelli espressione delle scienze ausiliarie della storia come la vessillologia, uniformologia, l’araldica e la medaglistica. La loro presentazione è anche a comparti, per facilitare la ricerca.

Anche gli Indici sono raccolti per facilitare la ricerca è integrare quando detto nel volume Percorsi di ricerca. Questo volume traccia i lineamenti del metodo storico e, in parte, anche quelli del metodo geografico, per la ricostruzione degli avvenimenti del passato, sia nella forma sintetica che in quella analitica volta alla ricostruzione di un avvenimento storico e/o militare; illustra le schede in cui sono presentate la mappa concettuale, la mappa logica e la mappa tecnica. L’uso di queste mappe, predisposte usando compendi e glossari, permette di approntare strumenti efficaci all’uso razionale ed efficace della rete informatica in rapporto alla ricerca avviata.

Questo passaggio dovrebbe essere esaustivo per conoscere e raggiungere l’obiettivo di ricerca che ci si è proposto. E quindi svolgere ogni tipo di ricerca e studio che abbiamo in mente e di attuarle con chiavi di lettura idonee ed adeguate, per poi procedere alla finalizzazione del lavoro con la stesura finale e/o la pubblicazione.

[1] Shapiro J.L, Manuale di sopravvivenza agli anacronismi”, in Limes, Rivista Italiana di geopolitica, 2020, n. 8 agosto 2020. Secondo Shapiro applicare al passato criteri e mentalità di oggi è comune all’essere umano. Il problema sorge quando se ne fa un uso strategico, per legittimare obiettivi di potenza. Niente è più pericoloso di un anacronismo abbracciato dall’entusiasmo dal popolo. Il caso del rapper non è solo canzonetta o alternatività, ma significa la distruzione della nostra società per sostituirla con quello che lui propone. Primo passo. intanto dileggiamo e distruggiamo la memoria, poi venga il resto.

[2] La motivazione della concessione ufficiale è in nota e la sua consultazione è rinviata all’Albo dei Decorati predisposto dall’Istituto del Nastro Azzurro.

i VOLUMI SI POSSONO ACQUISTARE PRESSO LA SEGRETERIA GENERALE DELL’ISTITUTO

email segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org