GIANFRANCO GAZZANA E GIUSEPPE IZZO – M.O.V.M. DI MAGGIO

  

GAZZANA PRIAROGGIA GIANFRANCO

Capitano di corvetta s.p.e. M.M.

Conseguita la maturità classica nel Liceo “Cristoforo Colombo” di Genova e ammesso all’Accademia Navale, venne nominato guardiamarina nel genn. 1935 e sottotenente di vascello l‘anno dopo. Dopo avere prestato servizio, prima a bordo del “Trento” e poi del “Trieste”, imbarcò sul sommergibile “Millelire” dando inizio durante la guerra di Spagna, alla sua brillante carriera di sommergibilista. Imbarcato successivamente sullo “Scirè”, sul “Balilla” e dall’ottobre 1938 su1 “Malachite” ivi si trovava alla dichiarazione di guerra nel giugno 1940. Promosso tenente di vascello, fu poi comandante in seconda del “Durbo” e per oltre un anno del “Tazzoli” fino al 1942. Comandò poi l’”Archimede” ed infine, dal 10 agosto 1942, il “Leonardo da Vinci”. Pochi giorni prima della sua morte, il 6 maggio 1943, aveva ottenuto la promozione a capitano di corvetta. Le sue gesta vennero citate in sette bollettini di guerra.

“Ufficiale sommergibilista dotato di superiori qualità d’animo e di elevata capacità tecnica, quale ufficiale in 2^ di unità operante in acque oceaniche, contribuiva efficacemente con metodica perseveranza ed aggressività all’affondamento di 12 navi per complessive 67.972 tonnellate. Confermava successivamente, quale comandante, le sue magnifiche doti di uomo di guerra e di mare, imponendosi in ogni occasione per valore e perizia. tecnica e marinaresca. Citato ed ammirato dallo stesso avversario Per la sua abilità e il suo spirito cavalleresco, nel corso di varie azioni affondava 44.957 tonn. di naviglio nemico e silurava un incrociatore pesante. Durante missione di guerra protrattasi 93 giorni, superando brillantemente infinite difficoltà raggiungeva le acque dell’oceano Indiano ove attaccava e distruggeva grossi piroscafi ed una petroliera stazzanti complessivamente 57.831 tonn., stabilendo così, un primato assoluto di tonnellaggio affondato in una sola missione da sommergibili nazionali. Nella navigazione di rientro alla base , il sommergibile, colpito a morte dopo strenua lotta contro preponderanti forze nemiche, si inabissava col valoroso equipaggio e con l’eroico comandante. Sublime esempio di sereno ardimento e di eccezionali virtù militari. – Oceano Atlantico, 23 maggio 1943.

Altre decorazioni: M.A. sul campo (Oceano Atlantico, luglio 1942); M.A. sul campo (Oceano Atlantico, dic. 1942); M.B. (Oceano Atlantico, maggio 1941); M.B. (Oceano Atlantico, sett. 1941); M.B. (Oceano Atlantico, aprile 1942); capitano di corvetta per m.g. (1943).

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IZZO GIUSEPPE

Colonnello s.p.e. paracadutisti, II battaglione reggimento paracadutisti «Nembo»

Uscito dal collegio Militare “Nunziatella” di Napoli, frequentò a Roma col grado di sergente il corso all. uff. di cpl. e nel 1923 venne nominato sottotente. Assegnato al 6° rgt.f. “Aosta”» fu ammesso all’Accademia Militare di Modena nell’ott. 1924 e nel 1927 ne uscì ten. in s.p.e., tornando al 6. rgt. Conseguì nel 1930 il brevetto di osservatore dall’aeroplano e prestò servizio di volo presso diverse squadriglie di ricognizione, effettuando anche il primo lancio con paracadute. Ammesso nel 1934 al 64° corso della scuola di guerra, al termine di esso, nel 1937, promosso capitano a scelta, compì l’esperimento di S.M. presso il Comando della D. “Piave”. Fu poi volontario in Spagna dal sett.1938 al maggio 1939. Rimpatriato. comandò la 1^ compagnia del 58° rgt. f. con la quale entrò in guerra nel giugno 1940 sul fronte occidentale. Destinato quale caposezione informazioni ed operazioni al XIV C.A. in Albania ottenne a domanda l’assegnazione quale ufficiale di collegamento nell’VIII C.A., distaccato al comando D. “Puglie” e partecipò nel marzo 1941 al combattimento di q. 731 e di Monastero. Dopo la dichiarazione di guerra alla Jugoslavia svolse diversi importanti incarichi nel XIV C.A. sul fronte di Scutari in Macedonia, e dopo la resa della Jugoslavia a Kossowo per la delimitazione dei confini. Promosso maggiore nell’aprile 1941 ottenne di passare nella specialità paracadutisti e nel luglio 1942, promosso tenente colonnello partì per ‘A.S. al comando del V btg. del 6°rgt. paracadutisti «Folgore». Partecipò ai combattimenti intorno a Deir el Anqar e Deir el Alinda; poi schierato, sul fronte di El Alamein si distinse durante l’offensiva inglese dell’ottobre successivo nella strenua difesa di El Hymeimat. Ferito e rimpatriato si trovava ricoverato nell’ospedale militare di bari l’8 sett. 1943, alla dichiarazione dell’armistizio. Dopo aver invano chiesta l’assegnazione a un reparto, si recò a Brindisi presso lo S.M.R.E. ed assunto in servizio assorse incarichi presso lo stesso S.M. e presso un alto comando inglese costituitosi in Bari. Quindi fu destinato quale capo di S.M. alla D. paracadutisti “Nembo” con l’incarico di riorganizzarla e partecipò ai combattimenti di Cassino, Orsogna, Chieti e Filottrano dal maggio al sett. 1944. Assunto per breve tempo anche il comando del_rgt., ebbe dal 1° genn. 1945 il comando del II btg. Col quale nel marzo-aprile fu protagonista delle brillanti azioni svoltesi prima nella v del Santerno e poi nella valle del Sillaro, dove rimase ferito. Nel combattimento di Grizzano fu decorato della “Distinguished Service Cross”, concessagli sul campo dal Comando americano. Dopo la guerra prestò prima servizio al Centro di paracadutismo di Roma e poi al deposito truppe Paracadutiste a Viterbo e infine al Ministero della Difesa. Promosso col. nel luglio 1950, comandò il 6° rgt.f. e poi il Distretto Militare di Como. Nei 1954 fu destinato al Quartier Generale Italiano delle Forze Alleate Sud Europa. Promosso gen. di Brig. nel 1958, dal maggio 1960 è stato collocato in ausiliaria per età. E’ deceduto a Roma il 19 maggio 1983.

“Comandante di un battaglione di paracadutisti, ricevuto l’ordine di conquistare una formidabile posizione avversaria chiave di tutto il sistema difensivo nemico sul fronte di Bologna e mantenuta dalle migliori truppe, ben conscio del sacrificio al quale andava incontro decisamente l’attaccava alla testa dei suoi uomini. Dopo un furioso corpo a corpo riusciva ad occuparla e a mantenerla nonostante cinque furiosi contrattacchi del tedesco che era deciso a riconquistarla a qualunque prezzo. Nella lotta senza quartiere, da comandante si tramutò in semplice paracadutista ed imbracciato il mitra, senza un riparo, una difesa, in piedi sparò fino a che una raffica nemica. da pochi metri non gli fece saltare l’arma di mano mutilandolo gravemente, ma non abbandonò il combattimento, rimase in testa ai suoi che nello esempio luminoso del comandante, trovarono la disperata energia per la vittoria che segnò la pagina più bella dei paracadutisti della “Nembo” e che riconfermò il valore del soldato d’Italia. Magnifica figura dì comandante e di soldato, così esaltata anche dal Comando Alleato: lo straordinario eroismo in combattimento del tenente colonnello Izzo ha costituito un importante fattore della disfatta del nemico ed ha contribuito al successo finale del 15° Gruppo Armate in ltalia.” C. Grizzano (Bologna), 19 aprite 1945.

Altre decorazioni: M.A. (El Alamein, ott. 1942).