CITTA’ DI PIACENZA – M.O.V.M.

  

SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DAL 1954 – TESSERA N° 59

La Resistenza piacentina (8 settembre 1943 – 28 aprile 1945) va inquadrata nel contesto della II Guerra mondiale. Nel corso della lunga Campagna d’Italia è costante la preoccupazione, da parte della Germania, per il controllo dell’area che va dalla Liguria alle Alpi francesi. Per i tedeschi è zona di operazioni per il temuto sbarco sul litorale ligure; per gli Alleati, un’area da indebolire minacciandone le vie di comunicazione e impedendo i rifornimenti. Ciò pone in posizione strategica il territorio piacentino, situato sulle principali traiettorie di attraversamento, la Via Emilia e il Po, e attribuisce alla Resistenza locale un ruolo di grande rilievo, rendendo costante la repressione nazifascista sul territorio.

Secondo i riconoscimenti ufficiali, nell’aprile 1945 le Divisioni della XIII Zona-Piacenza, contavano 6.636 “partigiani”, oltre a 1.119 “patrioti” e 497 “benemeriti”. A essi si devono aggiungere coloro che entrarono in formazioni partigiane in altre zone d’Italia e all’estero, i 5.200 piacentini che dopo l’8 settembre si rifiutarono di continuare a combattere con i nazifascisti e divennero Internati Militari, coloro che combatterono a fianco degli Alleati nel Corpo Italiano di Liberazione, e le donne e gli uomini che con il loro aiuto ne sostennero la lotta.

All’ingresso del Palazzo del Comune si trova affissa la lapide che ricorda il conferimento, il 9 ottobre 1996, della Medaglia d’Oro al valor militare al Comune di Piacenza per i meriti nella lotta di Liberazione da parte del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

 

«In venti mesi di duro servaggio riaffermava col sangue dei suoi figli le nobili tradizioni che nel primo Risorgimento la fecero proclamare la “Primogenita”. Fucilazioni, martiri, deportazioni, saccheggi e distruzioni non scossero la fierezza del suo popolo che, tutto unito nel sacro nome dell’Italia, in cento combattimenti contro un nemico soverchiante, si copriva di imperitura gloria. Nelle giornate della riscossa i suoi cittadini ascrivevano a loro privilegio la riconquista delle proprie case e delle patrie libertà ed issavano sulla civica torre il santo tricolore consacrato dal sacrificio dei Caduti»
— 8 settembre 1943 – 28 aprile 1945