52° REGGIMENTO FANTERIA “ALPI”

  

Socio d’Onore dell’Istituto dal 1959 – Tessera n°78

Motto:              «Obbedisco “

Festa:              20 settembre, anniversario della battaglia di Sidi Bilal.

Mostrine:        Rettangolari di colore verde

Sede:               Il Reggimento è stato sciolto nel 1996

 

 

STEMMA ARALDICO

L’alto valore del motivo di origine dell’unità ha richiesto un’appropriata rappresentazione nella prima partizione: la catena di monti ed i tre corni di caccia richiamano alla mente il glorioso Corpo dei Cacciatori delle Alpi ed il colore delle guarnizioni dei corni ricorda la concessione al Corpo della cravatta rossa.

Nella seconda partizione è riportato lo stemma di Cuneo (con il Capo di Savoia) città con la quale l’unità ha un particolare vincolo territoriale (già sede del 2° C.A.R. da cui si è ricostituito il 52° nel 1958). Il “destrocherio” con l’alloro simbolo delle unità addestrative, è ripreso dallo scudo del disciolto 2° C.A.R..

Il capo d’oro è la blasonatura della massima ricompensa al V.M. conseguita dal Reggimento nella guerra italo-turca come testimonia la navicella, su mare d’argento, di Tripoli inserita nel quartier franco.

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE

Trae origine dal Corpo «Cacciatori delle Alpi» di Giuseppe Garibaldi, costituito con decreto 17 marzo 1859. Il corpo, dal 7 settembre dello stesso anno, si organizza in brigata su due reggimenti, uno dei quali è denominato 2° Reggimento (Brigata “Cacciatori delle Alpi”)Con decreto 14 maggio 1860 cambiano denominazione sia la brigata, sia il reggimento che diviene 52° Reggimento Fanteria (Brigata delle «Alpi»). Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende nome di 52° Reggimento Fanteria «Alpi», poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 51° nel1a ricostituita brigata. Con circolare del 2 gennaio 1919 è concesso agli appartenenti alla Brigata «Alpi» l’uso della cravatta di colore scarlatto. L’ordinamento del 1926 assegna il 52° alla XXII Brigata. Il 1° ottobre 1931 l’unità assume organici e funzioni di reggimento scuola ed assorbe la disciolta Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Spoleto. Nel 1940 perde la formazione di scuola ed il 10 giugno, inquadrato nella Divisione di Fanteria «Cacciatori delle Alpi», ha il seguente organico: comando, compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi d’accompagnamento da 65/17.

Sciolto l’8 settembre 1943 a seguito degli eventi bellici, si ricostituisce il 1° luglio 1958 quale 52° Reggimento Fanteria «Alpi» (CAR) in sostituzione del preesistente 2° Centro Addestramento Reclute. Dal 22 settembre dell’anno 1964 muta compiti ed ordinamento ed assume la denominazione di 52° Reggimento Fanteria d’Arresto «Alpi»Il 1º ottobre 1976, nel quadro della ristrutturazione dei reparti dell’Esercito Italiano, il 52º Reggimento fanteria venne sciolto e la sua Bandiera di guerra, le glorie e le tradizioni, ereditate dal 1º Battaglione, che assunse assumendo la denominazione di 52º Battaglione fanteria d’arresto “Alpi” con sede ad Attimis e Grupignano alle dipendenze della Divisione meccanizzata “Mantova”. Dal 1º ottobre 1986 a seguito dell’abolizione del livello divisionale, il Battaglione passò alle dipendenze della Brigata meccanizzata “Mantova. Il 1º agosto 1987 il Battaglione ha acquisito la caserma “Sergio Vescovo” di Purgessimo, già del 120° Battaglione fanteria d’arresto “Fornovo”. Il 7 luglio 1991 il battaglione venne trasferito alla Caserma “Zucchi Lanfranco” di Cicidale del Friuli. La casermetta, a nord dell’abitato, era una fortificazione, all’incrocio delle strade per Subit e Masarolis, che si sviluppava anche sul versante nord del monte e controllava l’accesso dalla Jugoslavia attraverso la valle del torrente Rieca.

Con la fine della guerra fredda, venuta meno l’esigenza di disporre di forze d’arresto lungo il confine orientale nella cosiddetta soglia di Goriziail 1º aprile 1993 il battaglione viene trasferito presso la Caserma “Luciano Capitò” di Portogruaro, assumendo la denominazione di 52º Battaglione “Alpi” con funzioni di CAR, per essere sciolto il 29 agosto 1996. La Bandiera di guerra è custodita presso l’Altare della Altare della Patria al Sacrario delle Bandiere del Vittoriano.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D’ARME

Seconda d’Indipendenza (1859)

L’8 maggio a Ponte di Casale i «Cacciatori delle Alpi» costringono avversario ad una precipitosa ritirata. Il 22 dello stesso mese, con un ardito colpo di mano, viene stabilita una testa di ponte a Sesto Calende e l’intero corpo passa il Ticino. Dal 23 al 26 maggio si combatte intorno a Varese che è infine occupata, respingendo un contrattacco austriaco tendente a riprendere la città. Il 27 inizia la marcia verso est e sulle alture di S. Fermo, dove un battaglione croato sbarra la strada per Como, viene sferrato l’attacco che permette lo sfondamento della linea e la liberazione del capoluogo lariano. Dopo il tentativo di Forte Laveno i Cacciatori occupano progressivamente Lecco, Bergamo e Brescia e si dirigono verso il lago di Garda. A Treponti, il 15 giugno, avviene l’ultimo fatto d’arme di rilievo; successivamente il reggimento è destinato a presidiare la Valtellina.

Brigantaggio (1860-70)

Nel 1862- 63 prende parte alle operazioni contro il brigantaggio nella zona di Castellammare del Golfo, a Palermo e a Trapani.

Terza d’Indipendenza (1866)

Il 24 giugno il 52° occupa M. Torre presso Custoza e mantiene le posizioni; chiamato poi a partecipare ad altre azioni, non riesce a contrastare la locale preponderanza numerica dell’avversario.

Eritrea (1895-97)

Fornisce 9 ufficiali e 281 uomini per vari reparti mobilitati.

Libia (1911-12)

Dopo aver combattuto nel 1911 a Sidi Messri il 26 novembre e ad Ain Zara il 4 dicembre i fanti del 52° si distinguono particolarmente

nella battaglia di Sidi Bilal del 20 settembre 1912 ove effettuano numerosi assalti alla baionetta ed infliggono all’avversario ingenti perdite, meritando la medaglia d’oro al valor militare alla Bandiera.

Prima Mondiale (1915-18)

1915: dal 7 al 20 luglio è impegnato contro le posizioni austriache del Col di Lana; opera poi nel settore Passo Fedaia – M. Mesola – M. Paden – Col Toront. Ai primi di novembre concorre con il III e IV Battaglione sulla fronte Varda – Cherz per attaccare Col di Lana.

1916: l’attività dei reparti del 52° è limitata fino al marzo in ricognizioni; il IV Battaglione, vincendo forti difficoltà, occupa una linea più avanzata nel versante nord del Ciampo Vedil, sulla destra del Cordevole; dall’aprile al luglio con piccole azioni completa la conquista della Marmolada.

1917: rimane in zona e si limita a svolgere azioni di pattuglia e ardite ricognizioni. A metà settembre partecipa con successo alla conquista di una posizione nemica in galleria alla Forcella di Serauta. Nel corso della battaglia di Caporetto il reggimento sul Piave, schierandosi tra il Ponte di Vidor e le Grave di Ciano, opponendo tenace resistenza sino al 22 dicembre.

1918: inquadrato nell’8ª Divisione del II Corpo d’Armata dal 23 aprile si trasferisce in Francia. Assegnato al settore dell’Aisne nelle Argonne. sì schiera in prima linea a sud ovest di Rerms ed occupa il margine occidentale del Bois des Eclisses e la montagna di Bligny. Il 23 giugno concorre a respingere un attacco tedesco che momentaneamente aveva travolto un tratto di linea presidiata dal 51° Fanteria. Nella notte sul 3 luglio il II e III Battaglione tentano di occupare Bligny, conseguendo parziali successi. Il 16 luglio gli stessi due battaglioni fronteggiano un ulteriore attacco nemico tendente all’accerchiamento, evitato per effetto di una audace sortita.

Africa Orientale (1935-36)

Concorre alla mobilitazione dei reparti fornendo 15 ufficiali e 123 uomini.

Seconda Mondiale (1940-45):

1940: in giugno è al fronte alpino occidentale, in seconda schiera, nel settore Vallecrosia – Bordighera.

1941: in gennaio il reggimento si trasferisce in Albania e si schiera fra Bregu  Jliulli e Chiaf e Murit ove  sostiene, il 25, un violento scontro con i greci. Fino a marzo i fanti del 52° sistemati a caposaldo a Chiaf e Bulesit fronteggiano con successo i reiterati attacchi portati dal nemico nel corso di aspri combattimenti. Iniziata la nuova offensiva, travolgono le resistenze sulle pendici di Poggio Boschetto e successivamente incalzano l’’avversario che ripiega. Alla Bandiera viene concessa la medaglia di bronzo al valor militare.

1942-43: il 52°è impiegato in Jugoslavia con compiti di presidio e sicurezza.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA

AL VALOR MILITARE

Ordine Militare d’Italia – Decreto 31 dicembre 1920

“Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915-18)” (All’Arma di Fanteria).

Medaglia d’Oro – Decreto 19 gennaio1913

«Per la splendida condotta tenuta dal reggimento durante tutta la campagna di Libia 1911-12 e particolarmente per l’eroico valore spiegato nella battaglia di Sidi Bila (20 settembre 1912

Medaglia d’Argento – Decreto 16 maggio 1909

“Perché sia perpetuato il ricordo degli ardimenti e degli eroismi, onde rifulse nella campagna del 1859, il Corpo Volontario dei “Cacciatori delle Alpi” e sia reso indissolubile il vincolo delle memorie epiche onde a quel corpo è unito il 52° Reggimento che ne ha in retaggio il patrimonio d’onore e di gloria (campagna 1859)».

Medaglia d’Argento – Decreto  5 giugno 1920

«Per le prove di valore e di ardimento date dal IV Battaglione, nonostante la tenace resistenza avversaria, l’inclemenza della stagione e le difficoltà del terreno (1915 – 16 – Col di Lana, luglio 1915) ».

Medaglia d’Argento – Decreto 5 giugno 1920

«Fedele alle sue gloriose tradizioni, in violenti ed aspri combattimenti sui campi di Francia, contro un nemico formidabile, diede eccezionali prove di bravura e di salda tenacia, portando sempre alto i1 nome d’Italia e la fama dei “Cacciatori de11e Alpi” (Blignv, Bois di Coutron, Aisne, Sissonne. Rozov sur Serre, 2r aprle – 11 novembre r9I8) r,.

Medaglia di Bronzo – Decreto 31 dicembre 1947

«Pari alle sue nobili, gloriose tradizioni, in tre mesi di aspra lotta, contrastò con indomito valore il passo all’agguerrito nemico imbaldanzito da notevoli fortunati successi, inchiodandolo al terreno, fino a fiaccarne con violente e sanguinose azioni offensive e a prezzo di dure perdite, ogni velleità di avanzata lungo le direttrici prestabilite. Nella ripresa azione offensiva. attaccò violentemente il nemico, ributtandolo oltre i confini, dando fulcido esempio di valore e confermando ancora una volta le sue be1le tradizioni garibaldine (fronte greco – albanese, gennaio – aprile r94r) ».

Custodisce inoltre le seguenti ricompense concesse a reparti minori della Brigata «Cacciatori delle Alpi»:

Medaglia di Bronzo – Decreto 11 giugno 1859

«Pel coraggio ed ordine spiegato nell’inseguire il nemico, raccogliere informazioni, prigionieri di guerra, e spingere pattuglie contro il nemico (campagna 1859)». (Allo Squadrone Guide dei «Cacciatori delle Alpi»).

Medaglia di Bronzo – Decreto 11 giugno 1859

«Perché si mostrò degno della riconoscenza di tutti i feriti, sì nostri che nemici (campagna 1859) (Al corpo Sanitario dei «Cacciatori delle Alpi»).