151° REGGIMENTO FANTERIA “SASSARI”

  

SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DAL 1954 – TESSERA N° 110

Motto:           “Sa vida pro sa Patria”.

Festa:           28 gennaio – anniversario dei combattimenti al Col del Rosso e al Col d’Echele (1918)

Sede:            Cagliari – Caserma “Monfenera”

Mostrina:      rettangolare di colore bianco e scarlatto

 

Stemma araldico

Lo scudo pieno significa continuità di tradizione e di gloria militare: vi è riportato lo stemma di Sardegna a testimoniare lo stretto legame territoriale di origine del Corpo alla Regione. Al centro dello scudo l’arme di Sassari, città della quale il Reggimento porta il nome fin dalla costituzione. Il capo d’oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse alla Bandiera, nel quartier franco vi è lo stemma di San Donà del Piave, una delle località ove i fanti del 151° dimostrarono il loro grande valore durante la guerra 1915-18.

Origini e vicende organiche

Il 151° Reggimento Fanteria (Brigata Sassari) è formato il 1° marzo 1915 dal deposito del 46° Fanteria, centro di mobilitazione in Sinnai (Cagliari), ed è unito al gemello 152° nella Brigata “Sassari” anch’essa di nuova costituzione. L’unità è ordinata su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fuci­lieri ed una sezione mitragliatrici. Partecipa alla prima guerra mondiale e per il valore dei suoi fanti, vengo­no conferite alla Bandiera due Medaglie d’Oro al Valor Militare. Con l’applicazione della legge 11 marzo 1926 sull’ordinamento prende il nome di 151° Reggimento Fanteria “Sassari”, viene articolato su tre bat­taglioni, uno dei quali proviene dal disciolto 32° Reggimento, ed a seguito della formazione delle brigate su tre reggimenti, è assegnato alla XII Brigata di Fanteria della quale fanno parte anche il 152° “Sassari” e il 12° “Casale”. Il 24 maggio 1939, in conseguenza della costituzione delle divisioni binarie il 151° viene assegnato alla Divisione di Fanteria “Sassari” (12ª) unitamente ai Reggimenti 152° Fanteria e 34° Artiglieria per D.f. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e III battaglione fuci­lieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/17. All’atto dell’armistizio l’8 set­tembre 1943, la Divisione “Sassari” è inquadrata nel Corpo d’Armata di Roma e concorre alla difesa della Capitale. In particolare il I e II battaglione del 151° vengono schierati ed operano nel settore della Divisione “Granatieri di Sardegna”; dopo due giorni di aspra lotta, il 10 settembre 1943 il 151° è sciolto.

Ricostituito il 1° aprile 1962 in Trieste, riprende il nome di 151° Reggimento Fanteria ”Sassari” che mantiene sino alla ristrutturazione dell’Esercito a seguito della quale il 30 settembre 1975 viene nuovamente soppresso. Il 1° gennaio 1976 ha vita in Cagliari, per trasformazione del II battaglione del disciolto 152° Fanteria (C.A.R.), il 151° Battaglione Fanteria “Sette Comuni” che è reso erede della Bandiera e delle tradizioni del 151° Reggimento. Il 1O gennaio 1985 diviene 151° Battaglione Fanteria Motorizzato “Sette Comuni” e dal l° dicembre 1988 è inserito nella neo costituita Brigata “Sassari”; dal 31 dicembre 1991 viene trasformato in 151° Battaglione Fanteria Meccanizzato “Sette Comuni”. Con un nuovo ordinamento previsto per la Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 29 luglio 1992 ed il giorno successivo è inquadrato, quale I Battaglione Meccanizzato, nel ricostituito 151° Reggimento Fanteria “Sassari”. Dal 25 settembre al 25 novembre 1994 il reggimento partecipa all’o­perazione Vespri Siciliani fornendo un consistente nucleo di personale.

Inizia nel 1996 la partecipazione del Reggimento alle operazioni all’estero per il supporto alla pace: dapprima per il processo di stabilizzazione della Bosnia-Erzegovina, successivamente in Albania, per portare aiuto dopo la grave crisi sociale che aveva colpito la nazione, in Kosovo, per fornire il proprio contributo in zona di una guerra civile, nonché nella Repubblica di Macedonia del Nord, destinata alla raccolta delle armi in possesso di una fazione paramilitare. L’impegno nei teatri operativi è riconosciuto dalla Nazione e dalla Forza Armata con la consegna di una medaglia d’oro al valore dell’Esercito.

I Dimonios sono impiegati più volte in Afghanistan, per fornire un contributo alla stabilizzazione e alla ricostruzione di quei territori. Sempre in medio-oriente, i colori bianco-rossi agiscono nel corso dell’Operazione Leonte, nell’ambito della Forza multinazionale di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud.

Campagne di guerra e fatti d’arme

Prima Mondiale (1915-18):

  • 1915: Prende parte sulla fronte giulia alla seconda e quarta battaglia dell’Isonzo a Monte S. Michele, a Bosco Cappuccio, a Bosco Triangolare nel Vallone di San Martino, alla trincea delle Frasche e dei Razzi (nov.)
  • 1916: nella quinta battaglia dell’Isonzo è nel settore carsico nelle trincee delle Frasche e dei Razzi; durante l’offensiva austriaca nel Trentino riconquista M.Fior e M. Castelgomberto e si batte per il possesso di M.Zebio e M. Mosciag.
  • 1917: battaglia dell’Ortigara (Casera Zebio e M. Mosciagh) – trasferito sul fronte orientale partecipa all’11ª battaglia dell’Isonzo e conquista alcune quote della Bainsizza. A Codroipo arresta le avanguardie nemiche sacrificandosi quasi al completo – in dicembre è schierato sull’Altopiano dei Sette Comuni
  • 1918: in gennaio conquista Col del Rosso e Col d’Echele – in giugno è schierato sul basso Piave – nell’ottobre e novembre prende parte alla battaglia di Vittorio Veneto

Africa Orientale (1935-36):

1935: mobilità ed invia in Libia il DXVIII battaglione mitraglieri divisionali (ott.-dic.)

Seconda Mondiale (1940-43):

  • 1941-1942: partecipa alle operazioni alla frontiera italo-jugoslava
  • 1943: rientra nel territorio nazionale ed è impiegato nella difesa costiera del Lazio

Liberazione (1943-45): partecipa dell’8 al 10 settembre alla difesa di Roma

Ricompense alla Bandiera

Al Valor Militare

Ordine Militare d’Italia – Decreto 5 giugno 1920

“Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia” (1915-18). (All’Arma di Fanteria).

Ordine Militare d’Italia – Decreto 22 ottobre 2019

“Prestigiosa unità che per oltre un decennio ha condotto molteplici attività di elevata valenza per la sicurezza e la stabilizzazione di territori caratterizzati da diffusa violenza interetnica e significativa minaccia terroristica. Nel solco delle più fulgide tradizioni della fanteria italiana, il 151°, costantemente animato da abnegazione e saldezza morale, ha dato prova di audacia e altissimo senso del dovere conducendo con magistrale perizia operazioni ad elevato rischio in contesti impervi quali l’Afghanistan, il Libano e l’Iraq. In questa ultima regione i fanti della Sassari, a presidio della strategica diga di Mosul, hanno dato ennesima prova di perizia e dedizione al dovere. Reggimento da sempre riconosciuto quale unità d’eccellenza della nostra fanteria, fedele al proprio motto “Sa vida pro sa patria”, ha contribuito a dare lustro all’Esercito e all’Italia in ambito internazionale.” Afghanistan, Libano e Iraq, 2007 – 2018

Medaglia d’Oro – Decreto 3 agosto 1916.

Conquistando, sul Carso, salde posizioni nemiche e fortissimi trinceramenti, detti delle Frasche e dei Razzi, che sotto nutrito fuoco rafforzò a difesa; riconquistando, sull’Altopiano dei Sette Comuni posizioni dalle nostre armi perdute, a Monte Castelgomberto, a Monte Fior e Casera Zebio, sempre non curante delle ingenti perdite, diede ripetute prove di sublime audacia e di eroica fermezza (25 luglio – 15 novembre 1915, giugno 1916).

Medaglia d’Oro – Decreto 5 giugno 1920.

Espressione purissima delle forti virtù dell’intrepida gente di Sardegna, diede il più targo tributo di eroismo alla gloria dell’ Esercito e alla causa della Patria, dovunque vi furono sacrifici da compiere e sangue da versare. Nei giorni della sventura, infiammato di fede e di amore, riconquistava con meravi­glioso slancio, le munitissime posizioni nemiche di Col del Rosso e di Col d’Echele (28 – 31 gennaio 1918). All’imbaldanzito invasore oppose sul Piave l’audacia della sua indomabile volontà di vittoria. la fierezza sublime e la granitica tenacia della sua antica stirpe (16 – 24 giugno 1918). Nella battaglia della riscossa non conobbe limiti di ardimento nell’inseguire il nemico (26 ottobre· 4 novembre 1918).

Al Valore dell’Esercito

Medaglia d’Oro  – Decreto 13 aprile 2006

Reggimento inserito nella Task Force “Iraq” nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, partecipava per circa quattro mesi a tutte le attività operative connesse con la crisi irachena post-conflitto. Nonostante la situazione di generale pericolo e di grande incertezza, dell’accesa contrapposizione tra potere politico-religioso ed il potere tribale, il reggimento, con coraggio, sovrumano impegno e straordinario spirito di sacrificio, si adoperava con sicuro valore e ferma determinazione per assicurare il successo della missione. Per tutto il periodo di permanenza gli ufficiali, i sottufficiali e i graduati del 151º Reggimento operavano con impegno eccezionale, senza sosta e riposo, profondendo le migliori energie fisiche, morali, intellettuali e professionali per soddisfare le più disparate e complesse attività operative e per alleviare le sofferenze della popolazione. In tale contesto gli uomini del 151º Reggimento, dimostrando elevata professionalità e non comune senso di responsabilità, si rivelavano determinati nei confronti dei prevaricatori e degli ingiusti e generosi con i deboli e con i bisognosi, mantenendo una equidistanza rigorosa e riconosciuta tra i diversi poteri contrapposti. Nel proditorio attacco terroristico del 12 novembre 2003 in An Nasiriyah, vedeva cadere un suo effettivo, che proprio per quegli ideali di pace, solidarietà fra i popoli immolava la sua giovane vita. Reggimento di fanteria solido, straordinariamente motivato in ogni suo componente e risoluto nelle azioni, che ha contribuito in maniera determinante al successo delle operazioni in Iraq e che ha ulteriormente accresciuto l’immagine del contingente nazionale e ha dato lustro alle forze armate e all’Italia in un contesto internazionale”.[6]»
— An Nasiriyah, 8 ottobre 2003-29 gennaio 2004.