M.O.V.M. DI FEBBRAIO – 2^ PARTE

  

CUSTOZA MASSIMILIANO

Tenente Colonnello s.p.e. cav., rgt. «Lancieri di Novara»

Appartenente a nobile famiglia mantovana, cav. del S.M.O. di Malta, fu ammesso nel 1914 alla Scuola Militare di Modena e nel 1916 a 19 anni, fu nominato sottotenente di cavalleria. Dopo avere partecipato alla prima guerra mondiale col Reggimento «Lancieri di Vercelli», fu trasferito nel 1920 al «Nizza Cavalleria». Nel 1924 ottenne il brevetto di osservatore dall’aeroplano e, l’anno dopo passò a domanda allo squadrone corazzieri. Ritornò al «Nizza Cavalleria» con la promozione a capitano nel 1928 assumendo il comando dello squadrone mitraglieri. Prestò poi servizio prima al Comando del C.d’A. di Torino quale ufficiale addetto e poi, con la promozione a maggiore a scelta speciale, al Comando designato di Armata in Verona. Promosso tenente colonnello nel genn. 1940, fu trasferito al Reggimento «Lancieri di Novara» dove assumeva il comando di un gr. squadroni. Il 24 luglio 1941 partiva col reparto per la Russia dove prese parte con la Divisione celere alle battaglie di Stalinq Gorlowka e Rikowo nell’autunno 1941. Ferito gravemente, al petto e all’addome nel combattimento del 21 febbraio 1942 decedeva durante la notte successiva.

“Intrepido comandante di gruppo di cavalleria, altre volte distintosi tosi per valore; suscitatore di entusiasmo, ferito gravemente da raffica di mitragliatrice mentre, sprezzante del pericolo, alla testa dei reparti, attaccava una forte posizione nemica, rimaneva al proprio posto e continuava la lotta che, per il sopraggiungere di nuove forze avversarie, diventava sempre più violenta. Solo il giorno dopo ed in seguito ad intervento di un superiore, acconsentiva di essere ricoverato in un ospedale da campo, che abbandonava poi volontariamente, contro il parere dei medici, per raggiungere il suo reparto, che sapeva nuovamente impegnato in aspro combattimento. Ferito una seconda volta e mortalmente, impossibilitato a muoversi e conscio ormai dell’imminente fine, continuava ad incitare i suoi uomini e si rammaricava di non poter seguire l’azione. Spirava il giorno successivo, in luogo di cura, dopo stoico comportamento. Esempio di elevate virtù militari e di ardimento.” – Klinowy – Tscherwony (Fronte russo), 16 – 20 – 21 febbraio 1942.

Altre decorazioni: M.B. (Fronte russo, 4 ott. 1941)

LO SCHIAVO ANTONIO

Maresciallo di 3^ classe A.A., pilota

Ammesso nel 1936 in Aeronautica come allievo sergente pilota ed inviato alla scuola di pilotaggio della Malpensa, conseguì in sett. la promozione a primo aviere. Trasferito al 52°srormo C.T. a Ghedi e promosso sergente pilota nel 1937, fu trattenuto a domanda in servizio e nel gennaio 1938, partì per la Spagna. Rimpatriato nell’ott. dello stesso anno rientrò al 52° stormo da caccia col quale partecipò, nel giugno 1940, alle operazioni svoltesi contro la Francia e dal marzo 1941 a quelle svoltesi nei cieli di Grecia e della Jugoslavia. Passò poi sul fronte russo dove rimase fino al dic. del 1941 raggiungendo il grado di maresciallo di 3^ classe. Prestò in seguito servizio a Ciampino, prima nel 18° e poi nel 22° gruppo C.T. e dopo una breve missione in Albania fu trasferito nel nov. 1942, a Napoli. Era insignito anche cli una M.B. al valore aeronautico.

“Pilota di eccezionale valore, combattente insuperabile per ardimento e perizia, già distintosi su altri fronti. Più volte decorato al v.m. sul campo, avendo perduto gloriosamente due fratelli sui campi di battaglia ed essendo stato assegnato ad una sede di 2ª, linea, con magnanimità di eroe purissimo non ha voluto abbandonare la lotta. In una incursione aerea nemica da parte di numerose formazioni di quadrimotori impegnava l’impari lotta ed abbatteva un apparecchio nemico. In una seconda incursione aerea si lanciava col suo velivolo all’attacco conscio della formidabile reazione avversaria. La lotta che sosteneva con pochi gregari veniva coronata dall’abbattimento di uno dei velivoli incursori. Con l’apparecchio crivellato dalle raffiche avversarie continuava strenuamente a lottare finché, colpito a morte, immolava la sua giovane vita per la grandezza della Patria.” Cielo di Napoli, 7-15 febbraio 1943.

Altre decorazioni: MA. sul campo (Cielo di Napoli, dic. 1942.); Cr.G. al V.M. (Cielo di Spagna, 1938); Cr.g. al V.M. (Grecia e Jugoslavia, marzo 1943)