SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DA 1982 – TESSERA N° 620
Motto: “Della folgore l’impeto”
Festa: 23 ottobre – anniversario della battaglia di El Alamein (1942).
Sede: Livorno – Caserma “Vannucci”.
Mostrina: Fiamma a due punte nera con sovrapposta un’ala a sette penne di colore oro opaco sulla quale poggiano un paracadute e un gladio di colore argento opaco (guardia del gladio scarlatto)
Sintesi della blasonatura
1° quarto: su smalto di rosso (simbolo di valore, ardire e sacrificio) il gladio, segno distintivo dei reparti di arditi.
2° quarto: vi è rappresentato il Monte Pertica ove nel corso della guerra 1915-18 si è distinto il IX Reparto d’Assalto, le cui tradizioni sono state affidate al “Col Moschin”.
3° quarto: su smalto d’azzurro (simbolo di amor di patria) il silfio di Cirenaica ricorda l’Africa Settentrionale ove si sono battuti reparti del 10° reggimento arditi durante il secondo conflitto mondiale.
4° quarto è dedicato alla partecipazione del ricostituito IX Reparto d’Assalto alla Guerra di Liberazione.
Origini e vicende organiche
La storia del Reggimento inizia nella Grande Guerra con le unità di Arditi, tra cui il IX Reparto d’Assalto, utilizzate per sfondare le difese nemiche a premessa degli attacchi delle fanterie.
Gli Arditi si imposero all’attenzione generale, guadagnandosi una fama terribile per la violenza delle loro azioni che si concludevano con lanci di bombe a mano ed all’arma bianca nelle trincee nemiche. Il IX Reparto, in particolare, si distinse sul monte Grappa, dove fu protagonista della riconquista di alcune posizioni austriache sul Col Moschin, sul Col della Berretta e sull’Asolone.
Il 20 luglio 1942 si costituisce a Santa Severa (RM) un Reggimento Arditi che il successivo 15 settembre assume il numerico romano di X Reggimento Arditi. Il reparto, caratterizzato dalle fiamme azzurre, opera alle dirette dipendenze dell’Ufficio Operazioni dello Stato Maggiore. Ordinato su più battaglioni composti da compagnie specializzate, paracadutisti, nuotatori e camionettisti si riordina su quattro battaglioni di cui il IV completamente paracadutista. Impiegato in operazioni di pattuglia in Tunisia, Algeria, e nella Sicilia occupata, cessa di esistere come Reggimento l’8 settembre del 1943. Il I battaglione dislocato in Sardegna, si riordina nel 1944 in IX Reparto d’Assalto e partecipa alla Guerra di Liberazione inquadrato nel Gruppo di Combattimento “Legnano”.
Smobilitato nel 1946, si ricostituisce a livello Compagnia presso la Scuola di Fanteria a Cesano (RM) nel 1953 ed il 1° giugno 1954 diviene Reparto Sabotatori Paracadutisti. Assegnato al Centro Militare di Paracadutismo di Pisa il 10 maggio 1957, diviene Battaglione Sabotatori Paracadutisti il 25 settembre 1961. Segue le sorti della rinata Brigata Paracadutisti e, il 1° ottobre 1975, con la ristrutturazione dell’Esercito assume la denominazione di 9° Battaglione d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”. Custodisce e tramanda le tradizioni del IX reparto d’assalto e del X reggimento arditi, di questo reggimento riceve in consegna la Bandiera di guerra. Nel 1995 viene elevato al rango di reggimento e assume la denominazione di Reggimento d’Assalto paracadutisti incursori “Col Moschin”. Nel 2014 lascia la brigata Folgore per passare al neo costituito Comando Forze Speciali dell’Esercito. Nell’aprile 2019 viene consegnato il basco grigio-verde, che si aggiunge allo specifico fregio da basco, alle mostrine nere e al distintivo di brevetto con gladio, tutti simboli e fregi degli Arditi.
Campagne di guerra e fatti d’arme
Prima Mondiale (1915-18): IX Reparto d’Assalto
– 1918: Col Fagheron, Col Fenilon, Col Moschin, M. Pertica; Vittorio Veneto: Col della Berretta – M. Asolone
Seconda Mondiale (1940-43):
-1943: la prima missione speciale degli “arditi” ha luogo in Algeria (16-17 gen.) con pattuglie aviolanciate della 101ª compagnia. Da gennaio a luglio pattuglie di incursori, sia aviolanciate sia trasportate via mare, effettuano azioni contro ponti ferroviari, aeroporti ed altri obiettivi in Libia, in Algeria e nella Sicilia occupata. Dal 23 febbraio al 13 maggio la 103ª compagnia opera in Tunisia con il XX e XXI C.A. sul. fronte del Mareth, nella battaglia dell’Akarit, ad Enfidaville, a Takrouna. Il 20 aprile, nel corso di un’azione notturna muore in combattimento il Comandante della compagnia, Cap. Brusa Marino.
Il II battaglione ha modo di distinguersi in Sicilia nel corso della difesa dell’Isola fra il 10 luglio e il 10 agosto.
Liberazione (1943-45): (IX Reparto d’Assalto)
– 1944-45: M. Marone, Marche, Emilia.
Ricompense alla Bandiera
Al Valor Militare
Ordine Militare d’Italia – Decreto 23 novembre 2010
“Nel solco della più fulgida tradizione dei reparti d’assalto dell’Esercito Italiano, gli incursori del reggimento offrivano reiterate prove di ammirevole valore, impareggiabile perizia e non comune senso di responsabilità, operando da più di tre anni nell’ambito della missione “International Security Assistance Force” (ISAF) in Afghanistan. All’insegna di uno straordinario spirito di sacrificio e di una assoluta dedizione al dovere, impegnati in condizioni tattiche ed ambientali spesso difficili, concorrevano in maniera decisiva agli sforzi di ISAF per stabilizzare il Paese ed alleviare le sofferenze del popolo afgano, duramente segnato da un perdurante e violento stato di conflittualità interna. Incondizionatamente riconosciuti dalla comunità internazionale, i successi riscossi hanno contribuito a rafforzare il prestigio e l’immagine dell’intera nazione italiana e delle sue forze armate nello scenario internazionale.” Kabul (Afghanistan), luglio 2006-ottobre 2009
Ordine Militare d’Italia – Decreto 25 ottobre 1994
“Prestigioso reparto, di eccezionale qualifica professionale, alla quale si coniuga – in perfetta armonia – il forte temperamento dei propri uomini, la versatilità operativa, il generoso anelito realizzativo e l’immediato riscontro ad ogni richiesta di intervento per il bene della collettività nazionale e internazionale. Presente in Alto Adige (1967-1971) per svolgere operazioni antiterrorismo e in Sardegna (1992) con l’operazione “Forza Paris” in concorso alle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità organizzata, impegnato nella missione oltremare in Libano (1982-1984), in Irak e in Turchia (1991), in Somalia (1992-1993) dava mirabile prova di efficienza e di salda disciplina, offrendo continue prove di coraggio e sacrificio. Assolveva sempre e dovunque i compiti ad esso affidati con pieno successo, anche in un contesto operativo ambientale difficile e ostile caratterizzato da elevato indice di rischio. Gli Ufficiali, i Sottufficiali incursori e i Paracadutisti si prodigavano in ogni circostanza, in una mirabile gara di abnegazione e di dedizione al servizio, offrendo anche tributo di sangue e fornendo un eccezionale esempio di alte virtù militari che contribuivano ad accrescere il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in campo internazionale.”
Medaglia d’Argento – Decreto 5 giugno 1920.
“Per l’irrefrenabile audacissimo impeto onde d’un solo sbalzo raggiunse sanguinosamente formidabili importanti posizioni” (Col Moschin, 15 giugno 1918; Col della Berretta, 20 ottobre 1918). (Al IX Reparto d’Assalto).
Medaglia d’Argento – Decreto 15 febbraio 1945.
“Durante più mesi di guerra dava costante prova di aggressività e di spregiudicatezza. Nel corso di un’azione offensiva, lanciato su un’ala scoperta, sviluppava la propria manovra con rapidità, decisione ed energia, riuscendo a sorprendere ed a scompigliare il dispositivo tedesco. Chiamato improvvisamente ad altro importante compito, entrava con superbo slancio nella battaglia e nel duro e contrastato attacco, quando l’esito della lotta era ancora incerto, rompeva d’impeto lo schieramento nemico, dopo lotta audace frammentaria ravvicinata raggiungeva a notte tutti gli obiettivi. Nell’inseguimento non dava tregua all’avversario. Eccellente strumento di guerra, elastico e tenace; fierissimo e generoso degno erede delle tradizioni fulgidissime legate al suo nome.” Colli al Volturno, Guardiagrele, Cingoli, Musone, Esino, 11 febbraio – 25 luglio 1944. (Al IX Reparto d’Assalto).
Medaglia d’Argento – Decreto 24 luglio 1947.
“Veterano nella guerra di Liberazione, partecipava con inesauribile ardore alla battaglia di rottura sull’Appennino di Bologna, dando un contributo decisivo alla liberazione della città. Con impeto eroico piegava, spezzava, frantumava la resistenza fanatica di agguerrite unità tedesche, imponendosi all’ammirazione dei reparti alleati che si battevano al suo fianco.” Guerra per la liberazione d’Italia, 20 marzo – 30 aprile 1945. (Al IX Reparto d’Assalto “Col Moschin”).
Al Valore dell’Esercito
Medaglia d’Oro – Decreto 5 ottobre 1994
“Il 9° Battaglione d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” partecipava, con proprie unità inquadrate nelle forze italiane in Somalia, alle operazioni di soccorso alla popolazione somala. Composto essenzialmente da professionisti, consapevoli del ruolo di primo piano da sostenere nel quadro dell’operazione, in virtù della saldezza morale, del senso del dovere e dell’attaccamento alla Specialità dei propri uomini, si prodigava con totale dedizione ed elevata capacità nella pericolosa missione confermando, in numerose azioni di rastrellamento per la ricerca d’armi ed in operazioni contro guerriglieri ed anti banditismo, l’altissimo livello di efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi uomini nonché la compattezza morale delle sue formazioni. I suoi distaccamenti operativi, coinvolti in numerosi conflitti a fuoco reagivano sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità operativa e la fortissima motivazione dei propri componenti. Nonostante le dolorose, gravi perdite subite in combattimento, continuava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fierezza e l’orgoglio di perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario, al martoriato popolo somalo e nella determinazione di rendere onore alla Patria lontana. (Somalia, 22 dicembre 1992 – 7 settembre 1993).