RAITI CARMELO
1° Aviere armiere artificiere A.A.
Orfano di guerra, si arruolava volontario nel maggio 1937 nell’A.A. in qualità di allievo armiere. Frequentato il corso presso la Scuola specialisti di Capodichino, era trasferito nel nov. successivo al 31° stormo da bombardamento marittimo ad Orbetello e precisamente al Centro ricognizione marittima. Nominato nel 1938 armiere artificiere ed aviere scelto fu trattenuto alle armi. Come primo aviere, partecipava poi, fin dall’inizio delle ostilità a numerose azioni su Gibilterra e Malta. Sciolto il 31° stormo, fu trasferito nell’ottobre 1940 alla 287ª squadriglia R.M.
“Armiere a bordo di aereo da ricognizione marittima lontana, compiva numerosi voli di guerra, dando costante e luminosa prova della sua non comune perizia e di superbo sprezzo del pericolo. ln una azione, con preciso fuoco della sua arma, respingeva l’attacco di due caccia nemici, colpendone uno e fugando l’altro. Con immutato entusiasmo, partiva volontario su un apparecchio isolato avente il rischioso compito di ricercare una formazione navale nemica, comprendente una nave portaerei. Attaccalo da tre caccia, conscio che dal suo comportamento dipendeva la sorte dei compagni di volo e l’esito della missione con la consueta ammirevole calma rispondeva al fuoco nemico, con efficaci raffiche della sua arma. Gravemente ferito al braccio e alla gamba destra, vincendo lo strazio della carne martoriata, non desisteva dalla lotta, ma dal copioso e generoso sangue che gorgogliava dalle sue ferite, traeva incitamento a combattere e con preciso tiro abbatteva uno degli assalitori. ln un successivo attacco, le mitragliere avversarie lo colpivano a morte. Le sue mani nell’attimo del trapasso restavano avvinghiate ancora all’arma fedele e la mantenevano puntata ancora verso il nemico che si dileguava.” – Cielo del Mediterraneo, 3 aprile 1941.
Altre decorazioni Cr.g. al V.M. (cielo del Mediterraneo occidentale, giugno-agosto 1940).
VIALE PIO
Capitano cpl. Artiglieria alpina XLII gruppo G.a.F.
Arruolato come artigliere nel 1915 partecipò alla prima guerra mondiale con la 27ª batteria del 3° art. da montagna; poi promosso sottotenente di cpl. passò al 1° da montagna, rimanendo ferito nel fatto d’arme di Malga Zugna il 30 maggio Rientrato al deposito il 1° maggio 1919, tre mesi dopo partì per l’Anatolia e rimpatriato per malattia, venne collocato in congedo alla fine dello stesso anno. Nel luglio 1920 conseguì la promozione a tenente e nell’ottobre 1936 quella a capitano. Richiamato alla dichiarazione di guerra nel giugno 1940 fu assegnato alla 265ª batteria da 65/17 del XLII gr. G.a.F. con la quale prese parte alle operazioni svoltesi alla frontiera occidentale, quindi nel dicembre fu trasferito col reparto in A.S. Nel corso della battaglia nel sud Bengasino dei giorni 5 e 6 febbraio 1941 cadde in mano nemica ed inviato prigioniero in India.
“Durante la prigionia trasfondeva nei compagni cui la sorte lo aveva accumunato, la sua fierezza di combattente sostanziata da ardente amore per la Patria esausta in conseguenza di avversi avvenimenti bellici. All’ordine perentorio dell’autorità detentrice di scioglimento di una riunione di ufficiali, che nella ricorrenza di una festa nazionale si erano fraternamente raccolti per ricordare la Patria lontana con nostalgiche canzoni di guerra e inni patriottici, si opponeva con dignitosa fermezza e anziché piegarsi all’imposizione preferiva affrontare da forte la prevista immancabile reazione a fuoco che ne stroncava la fiorente giovinezza.” – Yol (India), 21 aprile 1942