GIOVANNI SECCHIAROLI E FULVIO SETTI – M.O.V.M. DI MAGGIO

  

SECCHIAROLI GIOVANNI

Caporale, 132° rgt. fanteria carristi, Div. corazzata «Ariete»

Di famiglia di artigiani, si arruolava a 17 anni, nell’ottobre 1940, nel 1° Centro automobilistico di Torino in qualità di aspiranti meccanico aggiustatore e nel febbraio 1941, ottenuta la qualifica di specializzato, era trasferito al 33° rgt. fanteria carristi in Parma. Poco dopo, nell’aprile, destinato al 132° fanteria carristi della Divisione corazzata «Ariete» partiva per l’A.S. Assegnato alla 1ª compagnia dell’VIII btg. carri M 13/40, partecipava alla prima offensiva italo-germanica. Dal 1° febbraio 1942 fu promosso caporale.

“Mitragliere di un carro M/13, già distintosi in numerosi combattimenti per audacia e serena sprezzo del pericolo durante un attacco a munitissima posizione nemica, pur essendo ferito e unico vivente a bordo continuava a far fuoco dal carco immobilizzato sulle vicinissime posizioni nemiche, finché un nuovo colpo di anticarro lo feriva a morte. Raccolto in fin di vita mentre ancora saldamente stringeva le mitragliere roventi rifiutava di essere trasportato ad un ospedaletto da campo e con un ultimo anelito di vita riusciva ad esprimere al comandante la divisione che visitava i feriti la gioia di aver dato se stesso alla Patria, e la certezza incrollabile della vittoria delle nostre armi.” – Bir Hacheim (A.S.) 27 maggio 1942.

 

SETTI FULVIO

Tenente cpl. A.A.r.n., pilota

Laureato in scienze economiche e commerciali nell’Università di Bologna. Già in possesso del brevetto di pilota civile di primo grado, si arruolò con il grado di sottotenente in Aeronautica nell’aprile 1937 ed inviato all’Aeroporto della Malpensa. Conseguì il brevetto di pilota militare su apparecchio «Ca 111». Destinato al 18° stormo da bombardamento, fu congedato nell’ottobre 1938. Promosso tenente il 31 dic. 1940. Richiamato alle armi il 14 gennaio 1942 ed assegnato alla 609ª squadriglia del 44° stormo «T», partecipò fino all’8 sett. 1943 con oltre 200 voli di guerra e combattimenti aerei alle operazioni svoltesi in A.S. e nel Mediterraneo distinguendosi in particolar modo nell’ultimo anno di guerra in cui più frequenti furono gli attacchi nemici ai nostri trasporti aerei. Nel sett. 1942 ebbe un encomio scritto dal Comando Superiore A.S. per aver portato a salvamento, con suo grave rischio, un pilota da caccia inglese ferito, abbattuto in mare, lontano dalla costa, sull’ isola di Creta. Dopo l’armistizio, il 16 sett. 1943, da Roma, con un volo avventuroso si portò a Lecce e con la ricostituita situazione militare partecipò alle operazioni nei Balcani con il 2° gruppo «T», fino al maggio 1945. Congedato ne1 1946, fu richiamato a domanda nel luglio 1952 presso il Comando della 3ª Z.A.T. per una missione negli Stati Uniti. Promosso capitano nella riserva nel 1953 con anzianità 31 dic. 1947. Presidente per otto anni de11’Aereo Club di Modena; per sei anni dell’Ente Provinciale per il Turismo, e da dodici anni Delegato Provinciale del C.O.N.I. Si è spento a Modena il 19 marzo 1991. Nel 1996 gli fu intitolato il Deposito dell’Aeronautica Militare di Modena.

Giovane ed abile pilota d’aeroplano ha compiuto intensa ed avventurosa attività di guerra. Comandante di una pattuglia di aerei da trasporto, dopo aver visto cadere in acqua tutti i suoi gregari, colpiti dalla caccia nemica, benché in difficili condizioni di volo per gravi avarie da colpi ricevuti, proseguiva il viaggio sul mare sotto la minaccia di nuovi attacchi, anziché atterrare in un’isola vicina. Impossibilitato a proseguire per arresto di, un motore, con abile manovra prendeva terra su una spiaggia e si preoccupava subito del salvataggio dei compagni naufraghi, della consegna del carico, della riparazione del velivolo e dell’apprestamento del terreno per la partenza. Per tre giorni successivi lottava con indomabile energia contro l’avverso destino che sovrastava le nostre forze armate allo scopo di rimettere in efficienza il proprio velivolo e rifiutava di prendere posto assieme ad altri ufficiali piloti su di un aereo diretto in Patria. Riusciva poscia a sottrarsi alla cattura delle travolgenti forze nemiche e arrischiando gravi incidenti di volo si metteva al pilotaggio di un aereo in riparazione mancante di istrumenti e di seggiolini mentre l’aviazione nemica sorvegliava costantemente e con bombe e mitraglia impediva ogni movimento sui nostri campi. Raggiunto il proprio velivolo nuovamente colpito ne effettuava risolutamente il trasporto di notte e senza l’ausilio di alcuna luce egli che non era addestrato al volo notturno. Portava così in salvo il proprio equipaggio e numerosi altri militari. Esempio d’inflessibile forza d’animo sorretta e guidata da indomabile coraggio. – Cielo del Mediterraneo e della Tunisia, 5 – 6 – 7 – 8 maggio 1943.

Altre decorazioni: M.A. (Cielo dell’A.S. e del Mediterraneo, maggio 1942 – febbr. 1943) – Cr.G. (Cielo del Mediterraneo e della Tunisia, 5 – 6 – 7 – 8 maggio 1943) – Cr.G. (20 maggio 1942 – 28 febbraio 1943)