GIANNOTTI TULLIO
Tenente colonnello cpl. – 1° rgt. fanteria «Volontari del Littorio»
Conseguì la licenza liceale al De Merode di Roma. Chiamato alle armi nel novembre 1912 e nominato sottotenente di cpl. nell’81° reggimento fanteria, partecipò alla prima guerra mondiale col 74° fanteria e con la promozione a capitano, dal febbraio 1917, al 250° reggimento. Ferito in combattimento e rientrato al fronte, fu destinato a 111° reggimento sul Piave. Congedato nel 1919 ottenne la promozione a scelta a maggiore nell’ottobre. 1931. Dopo alcuni richiami per istruzione, ottenne a domanda di partecipare alle operazioni militari in Spagna nel 1° reggimento fanteria che raggiunse nel febbraio 1937. Promosso tenente colonnello nello stesso anno, assunse il comando del I btg. del rgt. Decorato alla memoria dal Governo Spagnolo della Medaglia Militare.
Aitre decorazioni: M.B. (Dosso Faiti, 1917); M.B. (Piave, 1918); M.B. (Stretta di Pauls, 1938)
“In aspro combattimento di rottura conduceva all’attacco il proprio battaglione animandolo e guidandolo con esemplare coraggio. Conquistato l’obiettivo, violentemente attaccato da forze rilevanti appoggiate da numerosi carri armati, fronteggiava con serenità e fermezza l’urto nemico respingendolo. Colpito a morte, nell’imminenza della fine, non dimostrava altro dispiacere se non quello di lasciare il suo battaglione. Chiudeva così la sua bella esistenza di comandante valoroso.” Battaglia del Levante, 13 luglio 1938.
MARBELLO LIVIO
3° Reggimento alpini battaglione «Exilles»
Modesto manovale cavatore nella Società “Italcementi”, alla chiamata alle armi nell’ottobre 1937 era assegnato al 3° reggimento alpini battaglione «Exilles» e congedato nell’agosto 1938. Esattamente un anno più tardi, il 23 agosto 1939, veniva richiamato alle armi dal centro di mobilitazione del battaglione «Exilles» ed il 1° aprile 1940 veniva promosso caporale. Entrata l’Italia nel secondo conflitto mondiale, partecipava alle operazioni di guerra sul fronte di guerra sul fronte occidentale dove, nella battaglia delle Alpi, veniva gravemente ferito alla testa il 26 giugno. Ricoverato nell’Ospedale torinese di S. Giovanni delle Molinette vi decedeva il 18 luglio 1940.
“Sempre primo dove maggiore era il rischio durante un aspro attacco, con generoso impeto e fiero sprezzo del pericolo, si lanciava di iniziativa, in terreno scoperto per raggiungere la postazione avanzata di un fucile mitragliatore, nel nobile intento di sostituire il tiratore caduto. Per meglio utilizzare l’arma non esitava a portarsi in luogo più esposto da dove batteva efficacemente le posizioni nemiche suscitando l’ammirazione dei compagni. Gravemente ferito alla testa conteneva con grande forza d’animo il dolore e pregava l’ufficiale medico di curare per primi gli altri feriti. Medicato chiedeva insistentemente di essere lasciato al suo posto di combattimento: ai superiori, che lo costringevano a partire per un luogo di cura, esprimeva il suo disappunto ed il desiderio vivissimo di tornare, al più presto, alla battaglia per partecipare alla immancabile vittoria. Si spegneva in luogo di cura dopo circa un mese di atroci sofferenze, sopportate con animo, virile e mirabile stoicismo. Fulgido esempio di elette virtù militari e di cosciente, sublime eroismo.” – La Belle Plinier, 21 giugno – 18 luglio 1940