MASSA GALLUCCI ALBERTO
Maggiore fanteria s.p.e in servizio di S. M. Divisione «Pasubio»
Diplomatosi nel 1923 nell’Istituto Nautico di Napoli, nell’ott. 1924 entrò volontario nella scuola allievi ufficiali di cpl. di Casagiove ove ottenne nel 1925 la nomina a sottotenente e l’assegnazione ai 39° rgt. fanteria. Ammesso, in seguito a concorso, all’Accademia Militare di Modena fu nominato nell’agosto 1928 sottotenente effettivo e destinato al 225° rgt. fanteria. Sportivo appassionato fu campione di scherma e partecipò a gare sciistiche di pattuglia ed al campionato della fanteria del pentathlon moderno. Frequentò un corso di collegamenti e di radiotelegrafia presso un btg. del genio e vide applicato un suo sistema di collegamento con materiali da lui studiati, per il quale fu elogiato dal Ministro della Guerra. Frequentò inoltre il corso di cultura coloniale nel 1931, il corso di istruttore di educazione fisica alla Farnesina nel 1933 ed infine il corso di cartografia e fotografia presso l’Istituto Geografico Militare risultando primo classificato. Nel 1935 fu nominato capo della segreteria tecnica dell’I.G.M., incarico che mantenne fino al 1937. Ammesso al 69° corso della Scuola di guerra nel febbraio 1937, nel maggio successivo partì per la Spagna dove partecipò ai cicli operativi di Santander, della Catalogna e di Madrid quale addetto all’ufficio operazioni e cartografico del C.T.V. Rientrato in Patria col grado di capitano nel 1939 ed assegnato al 18° fanteria in Merano, fu aiutante maggiore in prima del rgt. fino alla sua ammissione alla Scuola di guerra. Ultimati i corsi, fu destinato nel gennaio 1942 alla Div. «Legnano» quale capo ufficio operazioni, informazioni e servizi, incarico che mantenne anche con la promozione a maggiore conseguita nello stesso anno. Trasferito dall’ottobre 1942 sul fronte russo al Comando della Div. «Pasubio» quale capo ufficio operazioni, si segnalò nei combattimenti dai 9 al 12 dic. ad Ogolew per i quali le bandiere del 79° e dell’80° fanteria furono decorate di M.O. Durante il ripiegamento della «Pasubio» dalle posizioni del Don, il 2l dicembre, rimasto isolato nei pressi di Olchowski, fu fatto prigioniero dopo aver resistito per una intera giornata agli attacchi di mezzi corazzati. Rimpatriato dopo undici anni di prigionia sopportati anche in campi di punizione per accuse insussistenti, nel febbraio 1954 fu promosso tenente colonnello con anzianità genn. 1950. Trasferito, come vicecomandante al 4° rgt. carri «Pozzuoli del Friuli», ne assumeva il comando nel dicembre 1955 con la promozione a colonnello. Comandante della Zona militare della Calabria, promosso generale di brigata nel genn. 1958, fu vicecomandante della Div. cor. «Ariete» e dal 1960 ha comandato la Zona militare di Bologna. Promosso gen. di Divisione nel genn. 1963, dal 1964 è passato a diposizione del Comando Militare Territoriale di Napoli. E’ deceduto a Napoli nel 1970.
“Ufficiale di S. M. del Comando Divisione «Pasubio» distintosi per ardire in precedenti azioni, inviato in un settore reggimentale già intaccato per infiltrazioni di pattuglie avversarie, eseguiva instancabilmente, con 36 gradi sotto zero, continue sortite, di giorno e di notte, per raccogliere sicure informazioni, riuscendo anche ad avere ragione, con l’aiuto di due carabinieri, di elementi avversari. Con tale generosa e temeraria opera, dava apporto decisivo al ristabilimento della situazione, così da consentire successivamente l’inizio ordinato del ripiegamento da parte del reggimento. Il secondo giorno del ripiegamento, rimasto isolato dalla colonna cui apparteneva, alla testa di un reparto di formazione riusciva a guidarlo in terreno irto di insidie, fra popolazioni ostili, combattendo strenuamente contro agguerrite truppe tra le quali catturava anche prigionieri. All’imbrunire, in impari lotta contro mezzi corazzati, dopo aver reiterato altissime prove di valore, dové con la fede dei forti iniziare il tormentoso travaglio di undici anni di prigionia, durante i quali riconfermava le sue luminose doti di capo e di soldato, opponendo fiera resistenza a minacce, sevizie, punizioni e condanne, Dimostrava così che si può essere vinti materialmente, ma spiritualmente invitti.” Fronte russo, 16 dicembre 1942 – gennaio 1954
Altre decorazioni al Valor Militare:
Medaglia d’Argento sul campo (Don-Ogolew, dic. 1942)
“Ufficiale di S.M. dalla forte personalità, del comando Divisione «Pasubio», inviato in prima linea mentre infieriva la battaglia di logoramento per controllo della situazione e coordinamento dei reparti, si spingeva da solo in terreno completamente scoperto e sotto violento fuoco avversario, nel centro abitato di Ogolew presidiato dal nemico, sì da trarne elementi di giudizio per l’azione subito dopo ivi condotta che per le sue direttive veniva coronata dal successo. Esempio di coraggio, di sereno sprezzo del pericolo e audace operosità – Don Battaglia di logoramento”
Medaglia di Bronzo sul campo (Ebro, marzo 1938)
Croce di guerra sul campo (Rio del Segre – Rio Flubia, dic. 1938 – febbr. 1939)
IOVINO DANTE
Capitano s.p.e. carabinieri
Ancora studente nell’Università di Napoli nella Facoltà di giurisprudenza venne nominato sottotenente di cpl. nel giugno 1934 e assegnato al 231° rgt. fanteria, fu congedato nel luglio 1936. L’anno dopo, partiva volontario per la Spagna con un reparto della milizia e col grado di capomanipolo. Rimpatriato dopo essere stato ferito nel maggio 1939, fu collocato in congedo, col grado di tenente, nel gennaio 1940. Conseguita la laurea in giurisprudenza nello stesso anno nel maggio 1941, richiamato a domanda, fu inviato al corso applicativo presso il gruppo Carabinieri di Salerno, quindi passava con lo stesso grado nei ruoli degli ufficiali di cpl. dell’Arma. Promosso capitano, nel genn. 1942 partì per la Russia al comando della 413ª sezione alp. CC. della Div. «Cuneense». Catturato nel fatto d’arme di Annowka il 27 genn. 1943, rimpatriava solo nel 1954, dopo aver sopportato dura prigionia in campi di punizione. Promosso maggiore con anzianità 10 febbraio 1953, comandò prima il gruppo esterno di Pavia e poi, da tenente colonnello, il gruppo esterno di Milano. E’ deceduto in Milano il 4 aprile 1961.
Altre decorazioni: M.B. (Spagna, 1937); Cr.g. al V.M. (Spagna, 1938); trasferito nei ruoli del s.p.e. per m.g. (Russia, agosto 1942 -genn. 1943).
“Magnifica figura di ufficiale, dopo essersi ripetutamente distinto per fiero ed eroico comportamento di combattente, in lunghi anni di prigionia sfidava a viso aperto minacce, sevizie, punizioni e condanne, tenendo sempre alta ed immacolata la dignità di soldato e di italiano. Impavido nell’affrontare mortali sofferenze, tenace nel sopportarle, indomabile contro la persecuzione del nemico e l’avverso destino, dava continue prove di elevate virtù militari ed esempio sublime di incorruttibile onestà, di onore adamantino. Per il suo dignitoso contegno di assoluta intransigenza con le leggi del dovere guadagnò il martirio di ingiusta condanna quale criminale di guerra. Dimostrò così che si può anche essere vinti materialmente, ma restare imbattuti, anzi vittoriosi, nel campo dell’onore.” – Russia, gennaio 1943 – gennaio 1954.
Altre decorazioni al Valor Militare:
Medaglia di Bronzo (Spagna, 1937)
«Comandante di un plotone mitraglieri, durante un improvviso contrattacco nemico con abili e rapide predisposizioni ne neutralizzava gli effetti e preparava e facilitava il contrassalto dei fucilieri. Ferito durante il combattimento lasciava il proprio posto soltanto quando, per il sopraggiungere di altri reparti aveva la certezza che la posizione fosse in nostro saldo possesso. Mudefes, 1 aprile 1938.» |
Croce di guerra (Spagna, 1938)
«Ufficiale addetto ad un comando di reggimento, approfittava della sua presenza presso un battaglione di primo scaglione per partecipare volontariamente, assumendo il comando di un plotone della compagnia avanzata privo di ufficiale, alla conquista di munita posizione nemica, trascinando con slancio all’assalto il reparto. Alto de Buitre quota 1670, 21 settembre 1938.»
trasferito nei ruoli del s.p.e. per m.g. (Russia, agosto 1942 -genn. 1943).