RIGATTI MARCO
Tenente s.p.e. A.A., pilota
Ammesso a domanda nell’A.A. come allievo sergente pilota, frequentò la Scuola di pilotaggio di Capua nel genn. 1931 e conseguito il brevetto di pilota militare e la promozione a sergente nel 7° gr. autonomo da caccia-Ciampino nell’ottobre stesso anno, fu congedato nel sett. 1932. Richiamato in servizio per esigenze di guerra in A.O. nel marzo 1935, fu assegnato al 2° stormo C.T. Nominato sottotenente di cpl. nel ruolo naviganti, perché in possesso del titolo di studio, diploma di ragioniere e perito commerciale, conseguito nell’Istituto tecnico di Trento, fu destinato per il servizio di prima nomina al 3° stormo C.T. Inviato in missione speciale oltremare, Spagna, rimase nell’Aviazione legionaria dall’aprile 1938 al febbraio 1939. Promosso tenente in s.p.e. per m.g. con anzianità di grado nov. 1938. All’inizio della seconda guerra mondiale con la 75ª squadriglia C.T. del 23° gruppo combatté sui cieli di Francia e di Malta. Gravemente ferito in combattimento il 24 agosto 1940 da pallottola esplosiva al piede sinistro, dopo lunga degenza ospedaliera, fu collocato in aspettativa nel giugno 1941. Promosso capitano nel dicembre 1941, fu richiamato a domanda e mobilitato in A. S. con il 3° stormo caccia dal marzo 1942 al luglio 1943. Dopo gli avvenimenti dell’8 sett. 1943 riprese servizio nell’Arma con il grado di maggiore al 4° stormo C.T. nel giugno 1947. Successivamente assunse il comando del 155° gr. del 51° stormo C.T. Collocato a riposo per le ferite di guerra nell’aprile 1950 fu iscritto nel R.O. della riserva Aeronautica e promosso ten. col. nel 1955. E’ deceduto a Treviso l’11 maggio 1970.
“Pilota da caccia di eccezionale valore professionale ed insuperabile ardire, in numerosi aspri combattimenti sostenuti nei cieli di Francia e del Mediterraneo Centrale, abbatteva due velivoli nemici e concorreva alla distruzione di numerosi velivoli al suolo. Durante un servizio di scorta nel Cielo di Malta attaccava con superbo slancio una soverchiante formazione da caccia ed abbatteva in fiamme un avversario. Gravemente ferito ad una gamba da pallottola esplosiva, con il velivolo colpito e ridotto in condizioni di volo estremamente precarie, desisteva dal combattere solo quando cadeva in vite. Ripreso il governo del velivolo a poche centinaia di metri da terra rinunciando sdegnosamente all’immediata e certa salvezza che gli si offriva con un atterraggio di fortuna in territorio nemico, affrontava, isolato, il volo di ritorno attraverso oltre cento chilometri di mare aperto e, sorretto dalla forza del suo grande animo, raggiungeva la base di partenza, restituendo così, per altri cimenti, se stesso ed il velivolo alla Patria, già tanto mirabilmente servita.” – Cielo di Malta, 24 agosto 1940.
Altre decorazioni al Valor Militare:
Medaglia d’Argento (Cielo di Spagna, 1938-1939)
«Abile ed ardito pilota da caccia, volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, già distintosi in precedenza, dava nuova brillante conferma del suo alto valore in numerose altre azioni di guerra. Particolarmente si distingueva in tre combattimenti aerei, durante i quali, con la sua azione audace ed aggressiva, contribuiva efficacemente all’affermazione dell’ala legionaria. Cielo di Spagna, novembre 1938 – febbraio 1939-XVII.»
Medaglia di Bronzo sul campo (Cielo di Hyères e di Cuers Pierrefeu, 1940)
«Pilota da caccia, abile e valoroso, partecipava ad aspri combattimenti su munite e lontane basi nemiche concorrendo efficacemente alla distruzione di numerosi velivoli. Cielo di Hyéres e di Cuers Pierrefeu, 13-15 giugno 1940-XVIII.»
Medaglia di Bronzo (A.S. 1942-1943)
«Cielo dell’A.S.I., 28 agosto 1942-29 ottobre 1943.»
Croce di Guerra al Valor Militare
«Pilota da caccia di provata capacità già decorato di medaglia d’Oro sul “campo” e mutilato, durante un lungo e durissimo ciclo di operazioni sul fronte dell’A.S.I. e su quello tunisino, sempre in testa alla sua formazione partecipava ad aspri combattimenti, concorrendo all’abbattimento di numerosi velivoli avversari. Riconfermava così, le sue eccezionali doti di comandante e di combattente e di cacciatore. Cielo dell’Africa Settentrionale Italiana. 26 agosto 1942 – 29 ottobre 1946.»
Promozione per merito di guerra 1938
CARETTO AMINTO
Colonnello s.p.e., 3° reggimento bersaglieri
Nominato sottotenente dei bersaglieri nel 1914, partecipò alla prima guerra mondiale prima col 4° reggimento bersaglieri e, dopo la promozione a capitano, col 14°. Ferito a Monte Zebio nel giugno 1916, ritornava al fronte l’anno dopo e al comando di reparti d’assalto si distinse nel 1918 nella battaglia del Piave. Nel giugno 1922, destinato a domanda nel R.C.T.C. dell’Eritrea, fu assegnato al X btg. eritreo col quale prese parte dal 1923 al 1926 alle operazioni svoltesi in Cirenaica per la occupazione del Gebel meritandosi anche un encomio solenne. Rientrato al 4° bersaglieri, fu promosso maggiore nel 1928, e, trasferito prima all’11° e poi all’8° bersaglieri., passò infine nel 1936 all’Ispettorato delle truppe celeri col grado di tenente colonnello. Promosso colonnello il 1° genn. 1940, assumeva nell’ottobre successivo il comando dei 3° bersaglieri. Partecipò alla campagna iugoslava e alle successive operazioni di guerra nella penisola balcanica, quindi rimpatriò col reggimento nel luglio 1942 e dopo pochi giorni partiva per la Russia. Ferito il 2 agosto dello stesso anno nella battaglia per la conquista della teste di ponte di Serafimowich sul Don, decedeva il giorno 5 nell’ospedale da campo n. 46.
“Soldato di tempra purissima e di indomito valore, veterano di tre campagne da lui vissute a capo di unità scelte e d’assalto, comandante abile ed audace che a carattere integerrimo univa le risorse più esaltatrici del sentimento, in ogni prova, in ogni rischio, in ogni evenienza di guerra, dava testimonianza delle sue doti inestimabili di comando e di azione. Alla testa di un reggimento bersaglieri, che all’impronta del suo personale ardimento ragguagliava ovunque i vertici di nobili tradizioni e di storia superba, si distingueva per sagace perizia ed elette qualità guerriere nelle operazioni sul fronte jugoslavo e su quello russo, dove la sua unità meritava una seconda medaglia d’oro. Dopo aver guidato per oltre un anno vittoriosamente sul fronte orientale i suoi battaglioni, avventandone con impeto leggendario le logore file contro nemico soverchiante che in impari lotta era ricacciato oltre il Don, soccombeva per ferita, consacrando col supremo sacrificio il suo destino di eroe.” Balcania, 13 aprile -30 giugno 1941; Fronte russo,26 luglio 1941 -5 agosto 1942
Altre decorazioni al Valor Militare:
Medaglia d’Argento (Nervesa, giugno 1918)
«Comandante di un reparto d’assalto, dopo l’irruzione del nemico in nostre importanti posizioni, lanciatosi al contrassalto, trascinava coll’esempio i suoi uomini, riconquistando nostre batterie e respingendo in un primo momento l’avversario. Ricevuto l’ordine di proteggere il ripiegamento, assolveva il suo compito, dando mirabile prova di ardimento, di avvedutezza e di abnegazione, rendendo così un segnalato servizio alla nostra insuperata difesa. Nervesa, 16-17 giugno 1918.»
Medaglia d’Argento sul campo (Goriowka, nov. 1941)
«Con sano criterio tattico e vero spirito di vecchio ardito, con fermezza, capacità e ardimento, primo fra i primi, guidava il proprio reggimento in una difficile azione di guerra, e vincendo forti resistenze del nemico superiore di numero ed infliggendogli gravi perdite, portava decisivo aiuto ad un reparto di altra divisione che trovavasi in grave momentanea difficoltà. Gorlowka (Ucraina), 12 novembre 1941.»
Medaglia d’Argento sul campo (Petrojalowka, dic. 1941)
«Comandante di un magnifico reggimento di bersaglieri, da lui preparato mirabilmente per ogni impresa di guerra, incaricato della difesa di importante settore, in occasione di un attacco condotto dal nemico con grande superiorità di forze e di mezzi, conduceva l’azione delle proprie truppe in modo brillante, ottenendo con l’esempio e con opportune disposizioni veramente positivi risultati. Assunto il comando di una colonna mista italo-tedesca per la riconquista di una località perduta, raggiungeva l’obiettivo assegnato con esemplare slancio e ne manteneva il saldo possesso. Confermava durante tutta la battaglia le sue solide qualità di capo e valoroso combattente. Fronte Russo, Rassjpanaja-Petropawlowka, 25-31 dicembre 1941.»
Medaglia d’Argento (Boiacco, 16-17 giugno 1918)
«Comandante di un reparto d’assalto, lo guidava all’assalto di forti posizioni con entusiasmo e slancio singolari. Ardito fra i suoi arditi, sempre pronto a piombare sul nemico nell’offesa, incaricato di proteggere un ripiegamento, dava bella prova di perizia e di fermezza, resistendo con pochi uomini all’avversario molto più numeroso, e dimostrando di possedere alte virtù militari. Boiacco (Piave), 16-17 giugno 1918.»
Medaglia di Bronzo (Palazzolo della Stella, nov. 1918)
«Nelle operazioni di riconquista di territori invasi dal nemico, alla testa del proprio battaglione d’assalto, già noto per precedenti lodevoli imprese, confermava le sue distinte qualità di comandante e di singolare ardimento, sempre di esempio e di incitamento ai dipendenti. Grisolera-Palazzolo della Stella, 30 ottobre-4 novembre 1918.»
Medaglia di Bronzo (Altopiano Cirenaico, aprile – maggio 1924)
«Comandante di compagnia intelligente ed arditissimo durante l’intero ciclo di operazioni contro i ribelli, impiegò il suo reparto con singolare perizia e valore. Nelle giornate di Maraua, Belihusc, Bosco di Mteifla, Got el Haid (11-15-19 aprile), Uadi el Gill, (9 maggio) il più delle volte agendo d’iniziativa guidò la sua compagnia al successo con avvolgimenti ed attacchi alla baionetta. Altopiano Cirenaico, aprile-maggio 1924.»
Croce di guerra (Monte Val Bella, genn. 1918)
«Assunto il comando di due compagnie di assalto, le conduceva all’attacco con slancio ed ardimento, dando belle prove di valore e d’intelligente iniziativa. Monte Val Bella, 28-29 gennaio 1918.»
Medaglia di Bronzo (Nervesa, 1918)