L’Ordinamento Pariani
L’Ordinamento Pariani, così denominato in quanto che ne fu l’artefice principale quale sottosegretario di stato e CASMRE, venne iniziato alla fine del 1936 dopo che Baistrocchi apportò alcune modifiche a quello del 1934.
Le modifiche più sostanziali furono la costituzione il 1° giugno 1936 del comando di una Brigata motomeccanizzata e lo scioglimento del Reggimento Carri Armati di Bologna, in sostituzione del quale furono istituiti il 15 settembre i reggimenti di fanteria carristi: 1° reggimento di fanteria carrista, 2° reggimento di fanteria carrista, 3° reggimento di fanteria carrista, 4° reggimento di fanteria carrista.
L’introduzione nell’organico del Regio esercito di grandi unità corazzate è un altro aspetto importante della gestione Pariani quale CASMRE. Dal suo predecessore Baistrocchi ereditava i quattro reggimenti carristi in corso di costituzione e la brigata motomeccanizzata sperimentata da quest’ultimo nel corso delle manovre estive del 1936 condotte in Irpinia.
La trasformazione ordinativa delle divisioni non poteva poi non tener conto dell’ambiente, naturale e operativo, in cui avrebbe dovuto operare portando così all’adozione:
della divisione alpina, identica a quella di fanteria ma completamente someggiata;
- della divisione celere, con compiti di esplorazione strategica, avanguardia, sfruttamento del successo, azioni aggiranti a lungo raggio ordinata su: comando, due reggimenti di cavalleria, un reggimento bersaglieri, un gruppo squadrone carri, un reggimento artiglieria, una compagnia genio mista e servizi divisionali;
- della divisione motorizzata, per l’impiego quale riserva d’Armata o del Comando Supremo per manovra a largo raggio o per azioni a grande distanza, ordinata su: due reggimenti di fanteria, un reggimento bersaglieri, un battaglione mitraglieri, un reggimento artiglieria, un battaglione genio misto e servizi divisionali;
- della divisione corazzata, per l’impiego quale mezzo di manovra o di rottura, ordinata su: un reggimento carri, un reggimento bersaglieri, un reggimento artiglieria, una compagnia genio mista e servizi divisionali;
L’Ordinamento del 1940
L’ordinamento emanato il 9 maggio 1940, ad un mese dall’entrata in guerra prevedeva, rispetto all’ordinamento del 1938: l’aumento di due Corpi d’Armata, di cui uno autotrasportabile, una divisione corazzata, tre comandi di difesa territoriale, tre divisioni di fanteria, altre unità di livello reggimento delle varie armi e di livello ordinativo inferiore dei servizi logistici.
Nel dettaglio, prevedeva, per l’esercito metropolitano:
- il Corpo di Stato Maggiore comprendente sempre:
- un corpo di S.M.;
- un servizio di S.M.;
- le grandi unità: sei comandi di Armata, diciotto corpi d’Armata (compreso il costituendo Comando Superiore delle truppe in Albania), un neo costituito Corpo d’Armata autotrasportabile, un Corpo d’Armata corazzato, un Corpo d’Armata celere, un Comando Superiore delle Truppe Alpine, cinquantaquattro divisioni di fanteria, due divisioni motorizzate, tre divisioni corazzate, cinque divisioni alpine, tre divisioni celeri, tre divisioni dell’Arma dei carabinieri Reali, i comandi di Zara e dell’Elba e relativi depositi, sedici comandi di difesa territoriale, ventotto comandi di zona militare;
- gli Istituti militari;
- l’Arma dei Carabinieri Reali, comprendente: un Comando generale, un Comando superiore dei Carabinieri d’Albania, sette brigate, ventotto Legioni territoriali, una Scuola Centrale, una Legione Allievi, un gruppo squadroni, quattro battaglioni, un gruppo dell’Egeo, uno squadroni Guardie del Re,
- l’arma di fanteria, dalla quale erano stati aboliti i comandi di brigata, su: un ispettorato d’arma, tre reggimenti granatieri, centosei reggimenti di fanteria divisionale, quattro reggimenti di fanteria motorizzata, dodici reggimenti bersaglieri, dieci reggimenti alpini, sei reggimenti di fanteria carrista, le unità della G.a.F. e della Guardia Reale Albanese;
- l’arma di cavalleria su: tredici reggimenti e gruppi di squadroni carri leggeri;
- l’arma di artiglieria e servizio tecnico delle armi e delle munizioni, su: un ispettorato dell’arma, ventuno comandi di artiglieria di Corpo d’Armata, cinquantaquattro reggimenti di artiglieria per divisione di fanteria, due reggimenti di artiglieria per divisione motorizzata, cinque reggimenti di artiglieria alpina, tre reggimenti di artiglieria per divisione celere, nove reggimenti di artiglieria e un gruppo autonomo della G.a.F., diciotto reggimenti di artiglieria di Corpo d’Armata, cinque reggimenti di artiglieria d’Armata, cinque reggimenti di artiglieria controaerei,
- l’arma del genio e servizio studi ed esperienze del genio su: un ispettorato dell’arma, diciotto comandi di Corpo d’Armata, diciotto reggimenti genio di Corpo d’Armata, due reggimenti minatori, due reggimenti pontieri, un reggimento ferrovieri, una officina di costruzioni del genio, una officina delle trasmissioni;
- la Guardia alla Frontiera su: undici comandi G.a.F. di Corpo d’Armata, diversi settori di copertura, un reggimento di fanteria della G.a.F., nove reggimenti e un gruppo autonomi di artiglieria della G.a.F.;
- il Corpo Automobilistico e servizio tecnico automobilistico, su: diciotto centri automobilistici, vari gruppi automobilistici, un’officina automobilistica, un ufficio autonomo degli approvvigionamenti automobilistici.
- il Servizio chimico, previsto su: un reggimento chimico, un deposito territoriale e diversi centri sperimentali staccati;
- il Servizio sanitario, su: cinque Ispettorati di sanità, diciotto direzioni di sanità, diciotto compagnie di sanità, un Istituto Chimico Farmaceutico Militare, ospedali e farmacie presidiarie,
- il Servizio Amministrazione;
- il Servizio Veterinario;
- il Servizio dei centri rifornimento quadrupedi e servizio dei depositi cavalli stalloni;
- il Servizio Geografico, corrispondente di fatto all’Istituto Geografico Militare;
- i centosedici Distretti Militari;
- i tribunali Militari che comprendevano: un Tribunale Supremo Militare, dieci Tribunali Militari territoriali, i Reparti di correzione e stabilimenti militari di pena.
Il provvedimento legislativo che sanciva l’ordinamento Pariani non prevedeva, comunque, il livello di comando di Gruppo d’armate, ma la possibilità che si fosse dovuto operare in territorio nazionale su più fronti, portò comunque alla decisione di costituire, in ordine cronologico:
- il Gruppo d’Armate Ovest;
- il Gruppo d’Armate Est;
- il Gruppo d’Armate Sud.