
PROGETTO SCUOLA IN LABORATORIO ANNO 2021.
Scuola Secondaria di Primo Grado “Damiani” Morbegno
Referente: Prof.ssa Annalinda Calabrese – Partecipanti: Class2a X5 Chimici e 5 Geotecnici.
LA TRASLAZIONE DELLA SALMA DEL MILITE IGNOTO 1921-2021. ANALISI, CONSIDERAZIONE E RETAGGIO UN SECOLO DOPO.
Elaborati degli alunni
MARIA BERGAMAS di Camilla Passamonti. e Sofia Bertini.
Figlia di un fabbro, Giacomo Blasizza, e di una lavandaia, Orsola Maur, Maria Bergamas, nata il 23 gennaio 1867, vissuta a Trieste e morta il 22 dicembre 1953 all’età di 86 anni, aveva perso un figlio durante la Prima Guerra Mondiale, le cui spoglie non furono mai più rinvenute.
Antonio Bergamas, suo figlio, nato il 19 ottobre 1891, partì per la Prima guerra mondiale con l’esercito austriaco, ma nel 1914 disertò per unirsi all’esercito italiano, dove si arruolò sotto falso nome. Morì il 18 giugno 1916, il suo corpo venne seppellito in un cimitero di guerra nel bosco della Marcesine che, in seguito, venne cannoneggiato e perciò si persero le tracce di tutti i soldati compreso Antonio, che venne dichiarato ufficialmente disperso.
Maria fu scelta in rappresentanza delle donne che avevano perso un figlio durante la guerra e di cui non furono mai più ritrovati i resti.
Quando la guerra finì, nel novembre del 1918, Maria fu incaricata di scegliere il soldato che avrebbe rappresentato il Milite Ignoto, lo scelse fra 11 bare contenenti le salme raccolte in varie aree del fronte. Dopo la cerimonia a Santa Maria degli Angeli, in onore dei caduti della guerra, la madre fu accompagnata all’altare, dove erano posizionate le bare, per scegliere il Milite Ignoto.
Gli undici feretri non dovevano essere riconosciuti da nessuno, nemmeno dai membri della Commissione e per questo, durante la notte, venivano scambiati di posto.
Una volta davanti alla penultima bara, si inginocchiò e gridò il nome di suo figlio, Antonio.
La salma scelta fu posta all’interno del monumento: l’Altare della Patria o Vittoriano a Roma.
Ancora oggi, a Gradisca d’Isonzo, in Friuli-Venezia Giulia, in via Bergamas 39 è possibile ammirare la casa dove Maria Bergamas e Antonio Bergamas hanno vissuto. Sopra la porta della loro casa c’è una targa con scritto: “A Maria Bergamas che il rito di Aquileia consacrò madre spirituale del Milite Ignoto orgogliosa per tanto onore cittadino.”
Maria Bergamas Antonio Bergamas La scelta della bara
Mi è piaciuto molto conoscere questo argomento, perché avevo già sentito nominare Maria Bergamas ma non conoscevo a fondo la sua storia, per questo è stato interessante approfondirla e scoprire la storia di Antonio Bergamas che, anche lui, come molti altri uomini, è stato mandato al fronte ed è morto per la Patria, e purtroppo non è stata più ritrovata la sua salma.
L’argomento del Milite Ignoto è molto importante da conoscere, perché rappresenta la storia di molti uomini ai quali fu riconosciuto il loro sacrificio con una tomba simbolica all’Altare della Patria.
Questo argomento è interessante e mi ha fatto capire che tutte le guerre, anche quelle in corso, provocano dolore e sconforto, sia ai militari che vi partecipano, sia ai familiari dei militari e a tutti i cittadini del mondo.
Camilla P.
Approfondire questo argomento mi ha insegnato molto, è stato interessante e mi ha aiutato a capire quanta sofferenza e quanta tristezza c’era dietro a quel gesto simbolico fatto in onore dei caduti in guerra, la sofferenza di una madre che aveva perso un figlio, ma anche quella di tutte le persone che avevano perso un famigliare.
Questo argomento, quello del Milite Ignoto, secondo me è molto importante da sapere e conoscere, perché è un pezzo di storia che fa parte del nostro paese e ha un valore molto grande.
Secondo me, si dovrebbe conoscere la storia, il rito, il luogo dove è contenuta la salma del soldato Ignoto, cioè il Vittoriano o Altare della patria, così da capire il valore di questo fatto avvenuto subito dopo la fine della guerra.
Sofia B.
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Jacopo Falorni
Il milite ignoto è un soldato che è morto in battaglia di cui non si conosce l’identità.
È un soldato senza nome che rappresenta tutti i caduti nelle guerre.
Per me non è giusto che un soldato, che perde la propria vita per salvare la libertà del proprio Paese, non abbia un giusto onore e una degna sepoltura.
Sarebbe giusto conoscere l’identità di ogni soldato morto in guerra, anche se non ha compiuto azioni importanti.
È giusto portare rispetto a chi si è sacrificato per noi.
Il milite ignote è sepolto a Roma in un bellissimo monumento di marmo bianco ed ogni anno il Capo dello
Stato gli rende omaggio con una corona di fiori.
Io ringrazio tutti quelli che si sono sacrificati per la Patria.
GRAZIE MILLE.
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I l Primo Soldato Sconosciuto: Alessandro Valenti. & Gabriele Mottarella.
Era il 3 ottobre del 1921, quando le ricerche ufficiali delle salme dei soldati perduti ebbero inizio.
Per commemorare la memoria dei caduti ignoti, la commissione decise di recuperare la salma di un caduto in un cimitero di guerra situato a Rovereto, un comune in provincia di Trento, sul Colle di Castel Dante.
La fossa venne scavata a mano per non danneggiare il corpo del fante seppellito.
Venne attentamente esaminato per accertarsi che il soldato fosse irriconoscibile. Finito il controllo, la salma venne posta in una bara con destinazione Trento. Mentre i veicoli che trasportavano il misterioso defunto passavano per la strada, furono sorpresi da una folla enorme, che aspettava di portare omaggio alla salma del morto. Arrivati a destinazione, la bara fu posta su un affusto di cannone (un sostenimento con due ruote ai lati) e trainata da cavalli. Dopo le commemorazioni da parte del popolo e gli onori militari, fu trasferita al cimitero locale.
Secondo noi, ciò fa pensare all’unità e all’empatia che viene trasmessa dal sentimento di onorare qualcuno di umile che ha combattuto per la propria patria.
Il simbolo del Milite Ignoto è quello del valore di un soldato semplice che ha contribuito con il suo sacrificio a costruire un’Italia migliore e sicura. Ringraziamo tutti coloro che ogni giorno si impegnano e si sacrificano per il nostro bene.
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Chiara Perlini
Mi ha colpito quando, il 4 novembre 1921, si tenne la cerimonia del Milite Ignoto, ad Aquileia per onorare tutte le persone che hanno perso la vita durante la Guerra.
Maria Bergamas riconobbe tra undici salme il cadavere di suo figlio Antonio morto in guerra.
Quella salma venne poi portata a Roma e venne seppellito all’Altare della patria a simboleggiare tutti i caduti senza nome che si sono sacrificati per la Patria.
Maria passò accanto a tutte le bare fino a quando, giunta alla decima, urlò il nome del figlio, accasciandosi al suolo piangendo e commuovendosi.
Sono rimasta colpita da Maria che seguendo il suo cuore riuscita a scegliere la bara di suo figlio sentendolo vicino a sé.
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Il viaggio del Milite Ignoto di Maria Poli e Rachele Viaro.
Il 28 luglio 1921 una legge del Parlamento stabilì di creare un monumento dedicato alla memoria dei caduti nella Prima guerra mondiale, a ricordo dell’epica battaglia nota come Prima Battaglia del Piave.
Ben presto, si ebbe l’idea di collocare la salma di un soldato italiano non identificato, il Milite Ignoto, all’interno dell’Altare della Patria.
Si decise di collocare sul piazzale superiore il blocco del Grappa insieme a un’epigrafe con il documento con il quale, il 4 novembre 1918, il generale Armando Diaz aveva annunciato la vittoria nella Prima guerra mondiale.
Una commissione selezionò undici corpi rimasti senza nome. Successivamente una donna triestina, Maria Bergamas, madre di un soldato non identificato, nel corso di una solenne cerimonia nel Duomo di Aquileia, indicò la salma destinata a rappresentare tutti i caduti per la Patria. Trasferirono la salma a Roma con un treno posta su un affusto di cannone disegnato da Guido Cirilli, con scritte la date MCMXV-MCMXVIII (1915-1918) e riportata la citazione dantesca: “L’ombra sua torna ch’era dipartita”. Esso partì la mattina seguente accompagnato da 15 carri per raccogliere corone di fiori donate dai cittadini e fermandosi in ogni stazione per 5 minuti.
La mattina del 2 novembre la bara del Milite Ignoto giunse a Roma Termini, dove fu poi scortata da dodici decorati di Medaglia d’Oro in Piazza Esedra, dove fu benedetta dal vescovo Angelo Bartolomasi e successivamente all’interno della basilica di Santa Maria degli Angeli.
Il 4 novembre 1921, più di trecentomila persone accorsero per quel giorno a Roma da ogni parte d’Italia e più di un milione di italiani fece massa sulle strade della Capitale. Prima della tumulazione, un soldato semplice pose sulla bara l’elmetto da fante. I militari presenti e i rappresentanti delle nazioni straniere erano sull’attenti, mentre tutto il popolo in ginocchio.
La bara del Milite Ignoto veniva quindi inserita nel sacello e così sepolto presso quel monumento che poteva ora ben dirsi Altare della Patria.
Grazie a questa ricerca, scelta e approfondita per pura curiosità ed interesse sull’argomento, ho scoperto che lo Stato italiano rese omaggio ai caduti in guerra “senza un nome” dedicando loro un monumento. Ho ampliato le mie conoscenze sulla storia dell’Italia e a parer mio è stato interessante e utile, tenendo conto che prima sapevo poco o niente su questi fatti accaduti durante e dopo la Prima guerra mondiale.
-Maria
Grazie a questa ricerca ho scoperto una nuova storia italiana che non sapevo. Essa mi ha portata alla conoscenza di quello che è successo dopo la Prima Guerra mondiale e del milite ignoto. Questa ricerca è stata molto interessante.
-Rachele
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Il Vittoriano di Samuel Petrelli e Tommaso Pomari
Il Vittoriano chiamato anche Altare della Patria, è un monumento nazionale italiano situato a Roma in piazza Venezia. La sua costruzione iniziò nel 1885 e fu finita nel 1935, tuttavia nel 1911 il monumento fu inaugurato ufficialmente ed aperto al pubblico in occasione del 50° anniversario dell’Unita d’Italia.
La necessità era quella di avere un monumento commemorativo estremamente simbolico. La scelta di costruire il Vittoriano sul Campidoglio non è stata casuale, ma per una leggenda su questo monte in cui si diceva che fu fondata la capitale d’Italia dove era stato eretto il tempio a Giove Capitolino.
Anche la scelta della posizione dell’Altare della Patria non è casuale, simbolicamente fu deciso di porre il vittoriano a pochi passi dal Colosseo perché rappresenta al meglio la Roma imperiale.
L’altare della patria, in realtà, si trova all’interno del monumento dove è custodita la salma del Milite Ignoto. Per la sua costruzione furono demoliti interi quartieri medievali e rinascimentali, per esempio palazzetto Venezia e la chiesa di Santa Rita vennero spostati per poter edificare. Durante gli scavi, vennero alla luce anche reperti archeologici e si dice che si siano trovati anche resti di mammut. L’altare contiene la rappresentazione di numerosi simboli della repubblica:
-Valori degli italiani: rappresentati con 6 statue di cui due in bronzo e 4 in marmo: Forza, Diritto, concordia, azione, pensiero e sacrificio.
-Città e regioni d’Italia: statue delle quattordici città che furono repubbliche o repubbliche marinare.
-Quadrighe (gruppo di quattro cavalli): simboleggiano l’unità e la libertà.
Il presidente della Repubblica rende omaggio al Milite Ignoto, deponendo una corona d’alloro, questo gesto vale quale commemorazione per coloro che sono morti per proteggere la Patria. Dove sorge e tramonta il sole, vi sono due fontanelle che rappresentano una il mar Adriatico e l’altra il mar Tirreno. Le fontane segnano i “confini” del monumento così come i due mari i confini dell’Italia. L’interno del colonnato che forma la terrazza del Vittoriano è decorato con marmi e mosaici di Giulio Bargellini. Questi rappresentano la fede, il lavoro, la forza e la sapienza da un lato, la legge, il valore, la pace e l’Unione dall’altro lato. Persino i motivi vegetali che decorano l’Altare della Patria hanno un significato preciso. L’alloro rappresenta il valore, la palma la vittoria, la quercia la forza, il mirto il sacrificio e l’ulivo la pace. Sulla cima del monumento si trova la terrazza delle quadrighe.
Riflessione
Se guardiamo al messaggio che il Milite Ignoto sviluppa riconosciamo un eroe che per salvarci dalla guerra ci è andato lui stesso ed è morto per proteggere la Patria e le persone, ed è per questo che deve essere molto rispettato.
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Greta Radaelli.
La spiegazione del rito per il Milite Ignoto è stata interessante; alcune cose le conoscevo già ma altre no; quindi, sentire cose nuove è stato divertente.
È stato un po’ complicato capire tutto ma ho anche imparato molto.
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MARIA BERGAMAS Spini Ester, Saoudi Zineb, Giumelli Anita.
Maria Bergamas è la donna che è stata scelta in rappresentanza di tutte le madri che hanno perso i figli durante la Prima guerra mondiale, senza riavere le spoglie dei loro cari.
Maria Bergamas nacque il 27 gennaio 1867 e visse a Trieste insieme ai suoi genitori, Giacomo Blasizza e Orsola Maur.
Suo figlio Antonio, nacque a Gradisca il 19 ottobre 1891, fu maestro elementare, morì in guerra nell’assalto a Roccolo Astoni.
La salma di Antonio Bergamas fu messa all’interno della tomba del milite ignoto, al centro dell’Altare della Patria e della dea Roma.
La cerimonia si svolse il 4 novembre 1921.
Maria Bergamas era stata chiamata per scegliere la bara del milite ignoto: La donna, dopo essersi inginocchiata dinanzi all’altare, si mise a camminare davanti alle casse. Una volta arrivata davanti alla penultima bara, Maria Bergamas, emise un urlo che ruppe il silenzio della Basilica, gridando il nome del figlio e abbracciando la bara.
Maria Bergamas morì a Trieste il 22 dicembre 1953.
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Jacopo Tarca
Del Milite Ignoto penso che sia stato un soldato coraggioso, un simbolo di tutti quei soldati in guerra per difendere la propria patria.
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El Hajjajy
La storia del milite ignoto mi ha interessato molto, soprattutto quando hanno parlato delle madri che purtroppo hanno perso il proprio figlio durante la Prima guerra mondiale. Mi ha colpito la speranza che le madri hanno avuto aspettando il proprio figlio.
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Mariana Vitola Torres.
Riflessione su Maria Bergamas
Mi ha colpito molto perché Maria Bergamas, con il suo gesto, è stata vicina ai giovani italiani e ha condiviso il dolore di una madre con tutte le mamme, che si sono sentite disperate per la perdita dei propri figli. Maria Bergamas morì a Trieste il 22 dicembre e fu sepolta nel cimitero di guerra Aquileia, e tutti i soldati italiani sono stati sconvolti dalla sua morte, perché lei rappresentava la mamma di tutti i soldati italiani.
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Yasser Essanbi.
Il Milite Ignoto è un soldato di cui non si sa l’identità, ed è sepolto all’altare della Patria, sotto la statua della dea a Roma.
Io ammiro questo soldato che ha perso la vita per l’Italia, è un simbolo che rappresenta tutti i morti in guerra. Merita di essere ricordato da tutti noi e penso che sarebbe anche bello sapere la sua identità per poterlo ricordare meglio.
Lui è un simbolo che si deve rispettare per le sue azioni.
Si devono rispettare tutti i soldati morti in battaglia anche se non si sono distinti per atti eroici e noi dobbiamo ringraziarli per ciò che hanno fatto per noi.
Per me sono dei veri eroi.