ANTONIO BOSSONETTO E VINCENZO CANNATA – M.O.V.M. DI APRILE

  

BOSSONETTO ANTONIO

Capomanipolo medico, 2° reggimento fanteria «Frecce Azzurre»

Studente universitario della facoltà di medicina, si arruolò volontario per l’A.O. col 6° btg. universitario CC.NN. «CurtaTone e Montanara» della Divisione «Tevere» e sbarcò a Mogadiscio nell’ottobre 1935. Rimpatriato nel luglio 1936 e smobilitato fu promosso sottotenente. di fanteria di cpl. nel 53° rgt. dove prestò servizio di prima nomina e fu congedato il 31 agosto dello stesso anno. Conseguì la laurea in medicina e chirurgia nella sessione estiva del 1936 nell’Università di Perugia e, subito dopo, abilitato alla professione, otteneva di essere destinato come medico civile in Africa a Gondar. Inviato in missione speciale oltremare con l’ospedaletto da campo «C» nel gennaio 1937 assunse la direzione sanitaria del 2° rgt. fant. «Frecce Azzurre». Combattente più che medico si prodigò in ogni circostanza fino al supremo olocausto delia vita.

“Capomanipolo dirigente il servizio sanitario di un reggimento di fanteria, già decorato di due medaglie d’argento al valor militare, animato e sorretto dalla fede più calda e da entusiastico ardore combattivo, abbinava, sulle primissime linee del campo di battaglia, l’azione del medico con quella del combattente destando in tutti ammirazione e rispetto per la sua figura leggendaria e mistica. In un aspro sanguinoso combattimento, visti passare dal posto di medicazione molti ufficiali feriti, si portava in primissima linea con i fanti dove riteneva di poter svolgere anche opera di combattente. Coinvolto in un contrattacco nemico ed in una lotta a corpo a corpo, si pose alla testa di due plotoni rimasti privi di ufficiali, animò e trascinò con l’esempio del suo ardore i soldati fino a ricacciare il nemico e raggiungeva la posizione stabilita. Ferito al petto da una raffica di mitragliatrice e rimasto privo di parola, faceva segno con la mano ai soldati che lo reggevano di non occuparsi di lui e indicava il trincerone da raggiungere, che costituiva il loro obbiettivo. ”Strada Pauls – Cherta – Tortosa, 16 aprile 1938.

Altre decorazioni:

Medaglia d’Argento al Valor Militare

«Capo manipolo medico dirigente di servizio sanitario reggimentale, in tre successivi combattimenti oltre a disimpegnare, in prima linea, ma con grande passione e competenza, il suo compito di medico, con sereno sprezzo del pericolo e ardimento si portava spesso fra i reparti maggiormente trasfondendo con la parola e con l’esempio, nei combattenti, la fiducia e la vittoria.» Monte Grana-Cerro di Navalcarnazó. 14-15 aprile 1937.

Medaglia d’Argento al Valor Militare

«Durante il combattimento terminato con la conquista di una munitissima posizione, si portava sotto intenso fuoco di artiglieria e mitragliatrici presso i reparti più avanzati per curare i feriti più gravi. Coinvolto in un violento contrattacco avversario, assumeva il comando di un plotone fucilieri, rimasto privo del suo comandante, e lo trascinava con l’esempio del suo entusiasmante coraggio e vittorioso contrassalto.» Casetta del Portillo, 28 settembre 1937

Croce di Guerra al Valor Militare

«Dirigente di servizio sanitario di reggimento, dimostrò slancio, coraggio e valore nel percorrere più volte, durante più azioni, la linea di combattimento sotto intenso fuoco di mitragliatrici e artiglieria avversarie, per assicurarsi di persona che il servizio sanitario presso i minori reparti funzionasse con la massima regolarità. Fiera figura di medico combattente, sempre pronto, incurante di qualsiasi pericolo, a prodigarsi per la sua alta ed umanitaria missione.» Sierra Argalen, 12-13-14-18 giugno 1937

 

CANNATA VINCENZO

Sottotenente cpl. fanteria, 2° reggimento «Frecce Azzurre»

Frequentò il Liceo di Enna. Ottenuta la licenza liceale, fu ammesso al corso allievo ufficiali di complemento presso il 6° reggimento fanteria nel novembre 1935. Aspirante ufficiale di cpl. nell’Arma di fanteria fu destinato al 28° reggimento per il servizio di prima nomina nel maggio 1936.Inviato in missione oltremare nel gennaio 1937, ottenne subito dopo la nomina a sottotenente, assegnato al II battaglione del 2° reggimento «Frecce Azzurre». Proposto per la nomina ad effettivo per merito di guerra; cadde combattendo sul fronte di Aragona il 16 aprile 1938.

“In un aspro combattimento nel quale la compagnia da lui comandata subì gravi perdite, si lanciava alla testa dei superstiti sul robusto e profondo ridotto avversario riuscendo ad issare la bandiera nazionale sulla trincea nemica. Colpito da pallottola esplosiva, tiratagli quasi a bruciapelo, continuava a dare ordini per il mantenimento della posizione conquistata e per la sua sistemazione difensiva, finché cadeva esanime con l’occhio fisso al tricolore.” Fortino di Km. 2,5 Strada Pauls – Cherta, 16 aprile 1938.

Altre decorazioni:

Medaglia di Bronzo sul campo  

“Comandante di plotone fucilieri,  concorreva valorosamente alla conquista di una munita posizione avversaria. Ferito gravemente il suo comandante, durante un riuscito contrattacco nemico, assumeva il comando del reparto e lo trascinava alla riscossa, riconquistando la posizione momentaneamente perduta e ributtando un secondo e più forte contrattacco dell’avversario, appoggiato da carri armati e autoblinde” – Casetta del Portillo, 28 settembre 1937

Medaglia di Bronzo

“Comandante di una compagnia da lui addestrata e animata attaccava consecutivamente, sotto intenso fuoco di mitragliatrici e fucileria nemica, tre posizioni avversarie, presidiate da forze molto superiori. Alla testa dei suoi uomini, che cantava gli inni della Patria piombava sul nemico, lo travolgeva in violento corpo a corpo, catturando mitragliatrici, prigionieri e ingente materiale bellico” – Puerto de Los Americanos, 12-13-18 giungo 1937