VICENCE DEI MILITARI ITALIANI IN RUSSIA. Documentazione storica della 193a sezione Carabinieri motorizzata mobilitata

  

 

DOCUMENTAZIONE STORICA DELLA 193^ SEZIONE CARABINIERI MOTORIZZATA MOBILITATA

  

Nominativo del reparto: 193^ Sezione Carabinieri Motorizzata Mobilitata;

Centro di Mobilitazione: Legione C.C. Milano;

– Data di Costituzione: 23 febbraio 1941;

– Data di scioglimento: 8 settembre 1943;

– Nomi dei comandanti e periodi relativi:

1) – Ten. D’AMBROSIO  Renato – dal 22.2 al 7.7.1941;

2) –  Ten COSTA Letterio – dal 7. 7. 1941 al 19.11.1942;

3) – S.Ten, CECCHI Piero dal 20.11. al 19.12.1942, data in cui è deceduto durante il ripiegamento;

4) – M.M. GROSSI Carlo – dal 20.12.1942  al 19.1.1943, data in cui la sezione si annullò  a causa     delle forti perdite subite nella ritirata;

5) . S. Ten, GUARNASCHELLI Alessandro – dal 5.6.1943. data di ricostituzione della sezione, all’8.9.1943:

 

Fatti d’arme importanti cui il reparto prese parte:

La sezione prese parte a tutte le operazioni sul fronte russo, partecipando anche alla difesa della “sacca” di Makarof-Mikaicof, di Arbuso e caposaldo di Cerkowo, in collaborazione con i reparti dell’esercito. Durante lo sfondamento della “sacca” di Arbusov da parte dell’esercito sovietico si verificò il leggendario eroico episodio del Carabiniere Giuseppe PLADO MOSCA il quale, afferrata una bandiera tricolore da un autocarro e saltato su un cavallo che trovavasi fra i soldati, si lanciò al galoppo verso il nemico agitando il drappo tricolore e gridando  “ragazzi, chi ha coraggio venga dietro di me”. Tale gesto sollevò un’ ondata di entusiasmo fra i militari operanti che, al grido “Savoia”, seguirono di corsa il PLADO MOSCA, travolgendo così il nemico e permettendo alle truppe italiane di riprendere il ripiegamento verso Cerkowo.

 

Perdite subite:

La sezione è stata completamente annientata ad eccezione di pochi superstiti (circa una dozzina).

 

Milano, lì 9 maggio 1963

 

IL COLONNELLO

Comandante della Legione

(Cosimo Zinza)

 

 

RELAZIONE sulle vicende della 193^ Sezioni Carabinieri Motorizzata per il periodo dal 21 novembre  1942 all’8 settembre 1943 redatta dal maresciallo maggiore in congedo GROSSI Carlo.

 

CENTRO DI MOBILITAZIONE: Legione Carabinieri di Milano.

 

DISLOCAZIONE: località Rattioshoja (grande ansa del Don). Il reparto era addetto al Q.G. del 35° Corpo d’Armata e svolgeva normali compiti di polizia militare con speciale riferimento alla sicurezza del Comandante e dello Stato Maggiore. Vi erano pure nuclei carabinieri  distaccati presso la Legione “Tagliamento” delle CC. NN. ed il “Savoia Cavalleria”.

 

TRASFERIMENTI: il 17.12.1942 il reparto, sempre al seguito del Q.G. del 35° Corpo d’Armata, fu dislocata a Scirinocka. Il 18 successivo, causa la pressione di brigate corazzate russe, il reparto, sempre seguendo il Q.G.. si portò a Medowa dove era dislocata la Div. Ftr. “Torino”.

Il 19 successivo, sempre per sfuggire al tentativo di accerchiamento, ripiegò a Makarof. In tale locazione  una parte della Sezione  che aveva il compito di scortare il Comandante del Corpo d’Armata con il suo Stato Maggiore cadde in mano nemica mentre gli uomini rimanenti, circa una metà degli effettivi, rimase accerchiata con la Div. Ftr. “Torino”della quale, da quel momento, la Sezione seguì le sorti.

Il comandante, sottotenente CHECCHI Piero, rimase compreso nei primi mentre il sottoscritto, già vicecomandante del reparto, assunse il comando dei superstiti.

La notte dal 20 al 21 dicembre detto, con l’aiuto di reparti tedeschi venne rotto l’accerchiamento  ed a marce forzate la sera del 21 i superstiti della Sezione, raggiunsero la località di Arbusow.

Ivi rimasero  sino alla mezzanotte del 23 quando, rotta una seconda sacca che si era venuta a formare, ripresero la marcia di ripiegamento giungendo alle ore 22,30 del 25 nella città di Cercowo già presidiata da truppe italiane e tedesche.

Durante la sosta a Cerkowo (che durò sino alle ore 20 del 15 gennaio 1943) affluirono carabinieri superstiti di altre quattro Sezioni in maggioranza della “Pasubio” cosicché il totale dei militari dell’Arma si aggirò sulle 65 unità. Ne assunse il comando il sottotenente s.p.e. BOLDONI Attilio giunto con gli sbandati. Nuovamente accerchiati, il 15 gennaio detto sera, dopo violenti combattimenti, venne aperto un varco e alle ore 5 del 17 successivo la nuova Sezione  formatasi, sempre al seguito della Divisione “Torino”, raggiunse Bilowoshi. Nel frattempo il sottotenente BOLDONI rimase ferito e venne ricoverato in ospedaletto da campo cosicché il sottoscritto divenne nuovamente il comandante della Sezione.

Lo stesso giorno 17, vista l’impossibilità di rimanere sul posto in quanto le truppe italiane e tedesche ivi dislocate stavano già ripiegando, il reparto continuò la ritirata con dure marce forzate a piedi.

Il giorno 18 pervenne a Starobelska ridotta a circa 30 uomini per le perdite subite in seguito a combattimenti e congelamenti. Sotto l’inesorabile incalzare della pressione nemica accentuatasi con duri combattimenti aereoterrestri ed imboscate tese da elementi partigiani, le formazioni italiane  perdettero ogni consistenza ed  avvenne  un sbandamento generale.

Il sottoscritto il 19 detto, impossibilitato a proseguire per grave congelamento agli arti inferiori, fu costretto a cedere il comando degli uomini al brigadiere CANEVA Ugo, già della 194^ Sezione, e attraverso fortunose vicende venne rimpatriato.

 

DISLOCAZIONE ALLA DATA DELL’8.9.1943: Non può dare ragguagli. A quella data la Sezione di fatto era sciolta.

 

NOMI DEI COMANDANTI E PERIODI RELATIVI: Al 21 novembre 1942 la Sezione era comandata dal tenente s.p.e. COSTA Letterio. L’ufficiale venne sostituito ai primi del dicembre successivo, per avvicendamento, dal sottotenente (c) CECCHI Piero. Caduto quet’ultimo prigioniero, il comando della Sezione superstite venne assunto dal sottoscritto. Verso i primissimi giorni del gennaio 1943 il comando della nuova Sezione formatasi, come detto in precedenza, venne assunto dal sottotenente s.p.e. BOLDONI Attilio che lo cedette nuovamente al sottoscritto il 16 detto essendo rimasto ferito.

 

FATTI D’ARME IMPORTANTI CUI IL REPARTO PRESE PARTE: Fino al 21 dicembre 1942 nulla di eccezionale.

All’alba di detto giorno il reparto ha partecipato ai combattimenti contro reparti nemici regolari e partigiani che ostacolavano il ripiegamento.

Durante le operazioni per lo sfondamento della sacca di Arbosow eccelse l’ardire particolare del carabiniere Giuseppe PLADO MOSCA della 193^ Sezione che con il suo comportamento  salvò un’intera Divisione: la “Torino”.

Il 23 dicembre 1942  mentre i reparti circondati dal nemico in detta sacca erano in preda al panico conseguente alla enorme quantità delle perdite subite, tanto è vero che la località venne detta “il vallone della morte”; mentre anche i comandanti non potevano più esercitare la loro azione e si profilava l’inesorabile annientamento di tutte le truppe italiane e tedesche accerchiate, il carabiniere  PLADO MOSCA  afferrò una bandiera tricolore che ornava un autocarro  e saltato su un cavallo che trovavasi in mezzo ai soldati, dato di sprone  alla bestia, si lanciò al galoppo  verso i russi agitando il drappo tricolore e gridando “ragazzi, chi ha coraggio venga dietro di me”. Il gesto sollevò un’ondata di entusiasmo rincuorando i militari tutti che al grido “Savoia” lo seguirono di corsa travolgendo l’avversario, e permettendo così agli italiani di aprirsi un varco e di riprendere il ripiegamento.

Questo è ciò che il sottoscritto vide con i propri occhi e poca distanza da Lui.

A Cercowo, dove il carabiniere PLADO MOSCA non giunse, l’atto eroico e risolutivo da Lui compiuto venne commentato ed ammirato da tutti i connazionali ed in ispecie dai carabinieri che lo conoscevano. Successivamente pur non dovendosi annoverare fatti salienti, è da tener presente che i carabinieri hanno partecipato quotidianamente, in unione ai reparti di altri armi, a tutti i combattimenti svoltosi per respingere i reiterati assalti dei russi e proteggere il ripiegamento.

 

PERDITE SUBITE: impossibile stabilirsi con esattezza date le ininterrotte vicissitudini della Sezione originaria e di quella formatasi in seguito come sopra detto.

Comunque la 193^ è stata decimata dagli eventi poiché, secondo ciò che risulta al sottoscritto, solo 12 militari sono riusciti a rimpatriare.

 

Milano, lì 19 giugno 1953