LUIGI BRIGANTI E ALDO CUCCHI – M.O.V.M. DI APRILE

  

BRIGANTI LUIGI

Partigiano combattente

Studente nel Liceo classico del Collegio «San Michele» ad Acireale, fu chiamato alle armi nel maggio 1943. Destinato al deposito del 64° rgt. fanteria ad Ivrea, prestava servizio alla compagnia comando alla dichiarazione dell’armistizio. Raggiunte le prime formazioni partigiane costituitesi in Val di Lanzo Torinese, venne poi nominato comandante di distaccamento nella 42ª Brigata «Vittorio Lusani» della 11ª Divisione «Patria Monferrato». Due volte arrestato e in condizioni fisiche menomate in seguito alle torture subite, fu collocato in congedo nell’agosto 1946. Ripresi gli studi interrotti nonostante le sue precarie condizioni di salute e le difficoltà economiche, conseguì nel novembre 1957 la laurea in medicina e chirurgia presso l’Università di Catania. Specializzato in chirurgia della bocca nel 1960, venne nominato interno della clinica chirurgica dell’Università di Catania. Quale medico collaboratore ha prestato la sua opera presso la Cassa mutua coltivatori diretti a Lentini. E’ deceduto nel 2006.

“Comandante di distaccamento di una formazione partigiana, dà ripetute vivissime prove di temerarietà ed ardimento, incitando e trascinando i compagni nelle azioni più rischiose. Nel corso di un’azione isolata contro impianti militari delle truppe nazifasciste, compiuta a Casale Monferrato, cade prigioniero in mano nemica. Sottoposto alle più atroci torture nell’intento di ottenere da lui notizie sulla organizzazione delle locali forze partigiane, rifiuta sdegnosamente di fornire la benché minima informazione. Liberato dai suoi compagni, quando già innanzi a lui era stato schierato il plotone di esecuzione, nonostante che le profonde ferite causategli dalle torture non fossero ancora rimarginate, riprende il posto di combattimento con immutato slancio. Ancora convalescente, evita con atto di suprema generosità la certa cattura di un ufficiale delle formazioni garibaldine, cedendo a questi il proprio nascondiglio e volontariamente costituendosi alle truppe nazifasciste. Nuovamente sottoposto ad altre più feroci e beffarde torture, dà, ancora una volta, esempio di altissima fedeltà alla causa, opponendo ai barbari aguzzini il suo eroico, doloroso silenzio. Liberato con uno scambio di prigionieri, eppur costretto a camminare su occasionali stampelle, trova tuttavia la forza di partecipare alle operazioni militari svoltesi nelle giornate conclusive della liberazione. Esempio veramente luminoso di assoluta dedizione, tenacia e completo sprezzo della vita.” Valle di Lanzo, febbraio 1944- Alto Monferrato, aprile 1945.

 

CUCCHI ALDO

Tenente medico cpl., partigiano combattente

Laureatosi nell’Università di Bologna in medicina e chirurgia nel 1936, fu chiamato alle armi nel genn. 1937 e frequentata a Firenze la scuola Militare di sanità come allievo ufficiale, venne nominato sottotenente medico nel 35° rgt. fant. «Pistoia» nel dic. dello stesso anno. Congedato nel sett. 1938, l’anno dopo fu richiamato in servizio presso il 49° rgt. fant. «Parma» mobilitato col quale partì per l’Albania. Dopo avere partecipato dal 28 ott. 1940 alle operazioni di guerra svoltesi sul fronte greco-albanese, rimpatriò per malattia nel febbr. 1941 riprendendo servizio presso il 72° rgt. fant. «Puglie» nel maggio seguente. Promosso tenente con anzianità 1° genn. 1940, fu trasferito nell’aprile 1942 all’Ospedale militare di Bologna dove lo trovò l’armistizio dell’8 sett. 1943. Abbandonato l’ospedale, si dedicò subito alla organizzazione di bande partigiane prima nella zona di Imola e poi in quella di Bologna, dove rivestì la carica di commissario con la qualifica gerarchica di maggiore. Dall’aprile all’agosto 1944 fu comandante della VII Brigata «G.A.P.» e poi della LXII Brigata «Garibaldi». Dal 19 ottobre dello stesso anno fu commissario della VII Brig. «G.A.P.» di Bologna ed infine dal febbraio all’aprile 1945 fu vice comandante della Divisione «Bologna». Promosso capitano medico con anzianità 1° genn. 1945, riprese la sua attività professionale dedicandosi anche alla vita politica. Fu consigliere comunale a Bologna dal 1946 e, dal maggio 1948, deputato al Parlamento. Docente universitario, ha svolto la sua opera nell’Istituto di medicina legale a Bologna ed ha al suo attivo numerose pubblicazioni di carattere scientifico nel campo medico legale. E’ deceduto a Bologna nel 1983.

“Fondatore, organizzatore e comandante dei reparti partigiani nel territorio di Imola, si imponeva sino dai primi giorni per la sagacia nell’organizzazione e l’ardimento nell’operare. Queste doti rifulgevano poi, a Bologna dove, al comando di un G.A.P. compiva azioni contro sedi e reparti nazisti, azioni che ebbero larga risonanza incoraggiando i bolognesi alla resistenza contro l’oppressione nazista. Arrestato dalle SS e riuscito a fuggire, dava la sua attività di medico e di combattente in una Brigata operante al tergo dello schieramento tedesco sulla linea gotica. Nel corso di un duro combattimento, visto cadere il suo comandante, ne raccoglieva il corpo slanciandosi con pochi uomini in mezzo al nemico avanzante. Ristabiliva quindi la situazione gravemente compromessa trascinando i partigiani nella scia del suo ardimento. Comandante di una Brigata e vice comandante della Divisione «Bologna» egli è stato riconosciuto e ricordato come una delle più chiare figure del movimento partigiano dell’Emilia e come uno dei maggiori artefici dell’eroica riscossa di quella regione.” Imola, 9 settembre 1943; Bologna, 21 aprile 1945.