BREVE NOTA AGGIORNATAVILLA BARACCA DI SAN POTITO
Villa San Potito è la casa dove, con buone probabilità, il 9 maggio 1888 vide la luce il maggiore Francesco Baracca. Nel corso del tempo, l’immobile è stato interessato da diverse vicissitudini. Ora si trova pressoché in stato di abbandono: accanto a quella che fu la residenza estiva della Famiglia Baracca è sorta un’industria alimentare che, da poco, ha chiuso i battenti.
Nonostante ciò, la casa rimane il luogo dei ricordi più autentici. Gli anziani contadini che abitano in prossimità della Villa serbano ancora memoria circa i racconti dei loro nonni riguardanti la figura del giovane Baracca: le corse a cavallo nelle campagne circostanti, i motori …
Proprio in merito ai motori, rifacendosi alla narrazione di Enzo Ferrari, la Villa fu anche sede dell’incontro con i Genitori dell’Eroe dove nel 1923, a seguito della brillante affermazione del Pilota modenese al Circuito del Savio, ebbe luogo il fortunato ‘passaggio di consegne’ del Cavallino.
Sì taccia sul fatto che sempre nella residenza di campagna, esattamente un lustro prima, la Madre apprese della morte del Figlio, avvisata da un indelebile sogno premonitore.
Abbandonare la Villa alla corrosione del tempo e alla mancata contezza circa le potenzialità intatte ivi custodite è una negligenza che è ancora possibile evitare: nella classifica nazionale dei Luoghi del Cuore promossa dal FAI, Villa San Potito, su segnalazione della scrivente, è giunta al 1.505° posto (su oltre trentasettemila luoghi italiani) in meno di un paio di mesi.
Dopo questo primo risultato, è ora essenziale mantenere viva l’attenzione intorno al valore morale dell’immobile e alle sue concrete potenzialità.