Antonio Trogu Missione LIbano 1 Analisi e Considerazioni

  

progetto  2022/1  Contributo di ricerca

 

Il Libano è da sempre caratterizzato da una forte frammentazione religiosa e sociale. Fino al 1943 e’ stato sotto il controllo francese e, negli anni 50,  in seguito alla indipendenza e’ diventato il principale centro finanziario del mondo arabo. Nonostante l’apparente ricchezza rimangono fragili i conflitti interni.

Ricordiamo che storicamente il Paese vedeva una maggioranza cristiana, a sua volta formata da maroniti, ortodossi,  armeni e altri gruppi comunitari. I musulmani, fino ai primi anni successivi alla seconda guerra mondiale, costituivano poco più del 40% della popolazione ed erano divisi tra sciiti e sunniti. Inoltre vi era la presenza dei drusi che, anche se inglobati nello sciismo, erano spesso considerati al di fuori della comunità musulmana.

Con l’esodo in Libano di migliaia di palestinesi che crearono, su tutto il territorio, campi profughi difficili da gestire, crebbe nei cristiani il timore di perdere la maggioranza nella società.  Vennero così formate, dai cristiani-maroniti, le Falangi di Pierre Gemayel che nel 1976 si riorganizzarono  diventando  Fronte Libanese[1].

Il 31 maggio 1976 soldati siriani appoggiati da carri armati entrarono in Libano,  occupando buona parte del territorio settentrionale  iniziando gli scontri con le milizie cristiane.

Allo stesso tempo i movimenti sciiti confluiscono nel partito Amal. [2]

La situazione del Paese vedeva così la zona centrale e buona parte di Beirut in mano al governo filo cristiano, il nord e le provincie centro orientali controllate dai siriani e il sud e Beirut ovest occupate dalle milizie palestinesi e mussulmane.

Le forze israeliane, a seguito dell’ingresso in Libano nel 1982 , occuparono buona parte del territorio meridionale. Ed e’ in questo contesto politico, sociale e religioso che il contingente italiano operò all’interno della Forza Internazionale, insieme a Stati Uniti e Francia, per sovraintendere alla evacuazione dei combattenti palestinesi da Beirut ovest.

L’operazione “Libano 1”, sotto egida ONU, iniziò il 21 agosto 1982 con la partenza dall’Italia del contingente militare a bordo delle navi da sbarco della Marina Militare Grado e Caorle , scortate dalla fregata Perseo.

Nella suddivisione dei compiti e delle aree il contingente italiano occupava la parte considerata più pericolosa e difficile di Beirut, quella meridionale; gli americani restavano confinati nella zona del porto mentre i francesi si trovavano al centro.

I Marines USA rimanevano quindi nel porto di Beirut per fornire sicurezza allo scalo marittimo da dove, scortati dalle navi della VI Flotta partiranno i Fedayyn di Arafat; i Parà francesi presidiavano la parte centrale della Capitale mentre  i Bersaglieri provvedevano a portare in salvo in Siria i militari siriani ed i miliziani del PLA.

Per la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale, un contingente militare italiano usciva dal territorio nazionale per essere impiegato in ambiente operativo all’estero. La missione Libano 1 è stata la prima interforze e tutti i riflettori nazionali e internazionali furono puntati sul contingente che, purtroppo, fu inizialmente letteralmente deriso.

A Beirut  tutte le testate giornalistiche presenti, straniere e anche italiane, gli inviati di guerra etc, deridevano i nostri militari con frasi del tipo “sono arrivati i Bersaglieri italiani con i loro carrettini da gelato…”, perché i nostri carri erano verniciati di bianco. Giusto o sbagliato che fosse poiché si pensava  che la missione dovesse essere approvata dall’ONU, ci si era attenuti alle regole.

Non venne quindi deliberato un comando unificato e ci si trovò nella situazione imbarazzante di essere gli unici con i mezzi e gli elmetti colorati di bianco e di operare così con i Marines, sentendoci ripetere che per noi era impossibile competere.

Invece il compito venne assolto in maniera impeccabile suscitando l’ammirazione degli altri contingenti oltre al rispetto dei locali.

 

 

 

[1]  Formazione politico-militare nazionalista libanese, divennero la milizia della comunità cristiano-maronita durante la guerra civile libanese del 1975-90, sotto il comando della famiglia Gemayel. Nel 1982, in risposta ad alcuni lanci di razzi palestinesi dal territorio del Libano, Israele invase il Paese. Le F.l. si schierarono con gli israeliani in funzione anti-islamica e anti-palestinese.

[2] Amal Movimento politico e militare libanese d’ispirazione sciita. Il nome, che significa in arabo «speranza», è l’acronimo di «corpi della resistenza libanese». A. nacque nel 1975 come milizia del movimento sciita nel Libano meridionale durante la guerra civile, prima di Hezbollah.