VICENDE DEI MILITARI ITALIANI IN RUSSIA. Rapporto sui combattimenti della Divisione “Torino” e attività del DVK. Ufficiale di collegamento (Z) Hamman DVK Divisione “Torino”  

  

Ufficiale di collegamento (Z) Hamman

          DVK Divisione “Torino”

 Rapporto sui combattimenti della Divisione  “Torino” e attività della DVK

 Rapporto sui combattimenti della Divisione “Torino” e attività del DVK. Ufficiale di collegamento (Z) Hamman DVK Divisione “Torino”

 

Dal 17 dicembre 1942  al 16 gennaio 1943

Introduzione

 

Dal 23 ottobre 1942, il settore del Don fra Kupiansk e Monastirtschina venne occupato dalla Divisione “Torino”. Essa era schierata con a destra l’82° Reggimento di Fanteria, a sinistra l’81°, oltre al 52° Artiglieria, al CIX Battaglione Mitraglieri, cannoni anticarro ed artiglieria contraerea. Sulla destra c’era la Divisione “Celere” e a sinistra la Divisione “Pasubio”. Dal punto di vista tattico la Divisione “Torino” dipendeva dal XXIX° Corpo d’Armata tedesco.

Mentre sul fronte della Divisione “Torino” i Russi, notte tempo, conducevano quasi regolarmente azioni esplorative, senza però ottenere alcun risultato positivo, la Divisione “Torino” riuscì a portare avanti poche ma efficienti puntate esplorative che portarono alla cattura di numerosi prigionieri. La Fanteria e l’Artiglieria della “Torino” dovettero cedere diversi gruppi di combattimento per rafforzare i settori di altre Divisioni (in questo periodo vi fu un’irruzione nemica: nella prima metà del dicembre 1942 nelle postazioni romene e il 17 dicembre in quelle del settore destro del fronte della Divisione “Pasubio”).

Quest’ultima azione fu di grande importanza per la Divisione “Torino” perché, a causa dell’irruzione russa a Monastirtschina, si interruppe il collegamento fra le truppe della “Pasubio” e quelle della “Torino”. Il territorio della Divisione “Torino” non fu per questo messo in pericolo perché già da tempo, per ordine del XXIX° Corpo d’Armata, erano stati progettati lavori di rafforzamento sul lato nord del settore (che era anche confine del Corpo) ed una parte di essi era già stata completata. Si trattava di piani elaborati singolarmente per un più celere spiegamento dei gruppi di combattimento, in caso di necessità, sulla linea di difesa, già favorevole per la natura del terreno.

 

Relazione    

Le notizie sugli avvenimenti sul fronte del Don, nel settore della Divisione “Ravenna” e della Divisione “Cosseria”, giungono assai di rado. Riguardo al XXXV°   Corpo d’Armata, si viene a sapere che i russi hanno fatto irruzione in questo settore con notevoli forze, composte sia di cani che di Fanteria motorizzata, e che la situazione è molto seria. Con maggiore attenzione vengono seguiti gli avvenimenti nel territorio della confinante Divisione “Pasubio”. Quando il nemico, il 17 dicembre, irruppe in questo settore nei pressi di Monastirtschina e si interruppero così i collegamenti fra l’ala sinistra della Divisione “Pasubio” e l’ala destra della “Torino”, fu schierato un Battaglione della Riserva dell’81° della “Torino”, nel tentativo di riconquistare la suddetta località. Il Battaglione fu sbaragliato in combattimento durante la notte senza essere riuscito a raggiungere i suoi scopi.

Le previste posizioni della “Torino” furono occupate durante gli spostamenti della Divisione settentrionale e del confine di Corpo d’Armata.

 

18 dicembre :

Al mattino un battaglione della Divisione “Torino” sferrò un attacco contro l’altura occupata dai russi 162,9 a nord-ovest di Monastrschina per poter ristabilire i contatti con la Divisione “Pasubio”. L’attacco, che fu sferrato a più riprese, rimase bloccato a metà dell’altura poiché i russi avevano trovato sulla dorsale delle favorevoli posizioni difensive. Il Battaglione rimase a stretto contatto con il nemico anche durante la notte.

 

19 dicembre :

Nelle prime ore del mattino le forze recentemente schierate riuscirono, tramite un aggiramento verso ovest, a riprendere l’altura e ristabilire i contatti con le truppe della Divisione “Torino”, durante la notte, le posizioni furono nuovamente occupate da truppe assai numerose. Un attacco notturno sferrato dai russi su Kupiansk, sull’estrema ala destra del settore della Divisione, fu bloccata in mattinata dal Battaglione della Divisione “Torino” che era stata colà dislocata. Durante la mattina la situazione si stabilizzò. I russi attaccarono con ingenti forze tutte le principali posizioni del settore del fronte, ma tutti gli attacchi furono respinti fin dall’inizio.

Ore 10.00 :

Notizie provenienti dal XXXV° Corpo d’Armata e dal Comando italiano delle retrovie, notizie che in parte si fondavano sulle affermazioni degli abitanti, riportavano che i russi, con ingenti forze composte di carri e Fanteria motorizzata ad ovest di Bogutschar, si sono diretti verso sud. Dopo Medowa una parte delle truppe italiane e tedesche disperse inondarono precipitosamente il territorio della Divisione “Torino”. Nonostante le numerose richieste fatte al XXIX° Corpo d’Armata non si ebbe alcun chiarimento della situazione. L’ordine fu di rimanere nelle posizioni occupate ed attendere nuovi ordini.

Ore 11.30 :

Arriva un ordine del XXIX° Corpo d’Armata: inviare nuovamente una compagine di ogni battaglione ed un battaglione di ogni Reggimento nella seconda postazione. L’ordine fu trasmesso con la direttiva di compiere lo spostamento senza farsi vedere dal nemico.

Ore 12.00:

Nuovo ordine del XXIX° Corpo d’Armata: predisporre la ritirata in direzione sud entro le ore 19.00 dello stesso giorno. Il Comando della Divisione richiede telefonicamente e via radio del carburante all’8° Comando d’Armata per la D.V.K. del XXIX° Corpo d’Armata, perché quello a disposizione era sufficiente solo per uno spostamento di circa 50 chilometri. L’ufficiale di collegamento Hamman fu incaricato di nascondere il carteggio segreto.

Ore 16.00 :

Una parte dell’Artiglieria e  della Fanteria giunge a Makaroff presso la posizione della Divisione e viene schierata nella parte orientale della località. Nel frattempo arrivano a Makaroff, dal nord, alcuni reparti della 298ᵃ Divisione di Fanteria e del gruppo di carri Hoffmann e si fermano sulla strada all’uscita della località.

Ore 18.00 :

Dal Reggimento arriva la notizia che al fronte del Don le truppe stanno lottando per liberarsi dal nemico. Una parte si trovava ancora nelle postazioni anteriori per fermare la costante pressione dei russi. Un terzo dell’Artiglieria è costretta a rimanere nelle sue postazioni poiché il carburante a disposizione non è sufficiente per lo sgombero totale. Per evitare che il nemico si accorga dell’operazione non si fanno saltare in aria i cannoni e gli altri pezzi di artiglieria ma vengono soltanto resi inutilizzabili. Frattanto, arrivano lo Stato Maggiore del XXXV° Corpo d’Armata italiano e della Divisione “Pasubio” che passano di qui sulla strada per Makaroff presso il posto di comando della Divisione “Torino”.Si discute la situazione. Ancora una volta notizie allarmanti provenienti dal comando del luogo della Divisione in ritirata, da Starosten e dai centralini di Kalmiroff e Meschkoff, secondo cui i carri russi avrebbero già raggiuntole alture di Popowka-Posdniakoff e da est la valle del Tichaja presso Meschkoff. Così la Divisione “Torino” è rimasta accerchiata nel proprio territorio. A causa di queste notizie il comandante della DVK, tenente colonnello Röhm da l’ordine di nascondere l’apparecchio radiofonico. I collegamenti telefonici con il XXIX° Corpo d’Armata funzionano ancora. Ulteriori interruzioni causate dall’attività dei partigiani furono riparate nel corso dei giorni dalla pattuglia antiguerriglia comandata dal caporal maggiore Midderegger. Gli ufficiali dello Stato Maggiore del XXXV° Corpo d’Armata e della Divisione “Pasubio” decisero di sfondare verso Kalmikoff-Meschkoff. In mancanza di autocarri propri gli equipaggiamenti della DVK furono caricati su un autocarro del Comando di Divisione.

Ore 19 :

Il comandante del XXIX° Corpo d’Armata telefona per dire che la mattina del 20 dicembre alle ore 6.00 bisogna occupare le postazioni sulla sponda meridionale del fiume Tichaja. Poco più tardi arriva dal XXIX°   Corpo d’Armata la notizia che le posizioni sul fiume Tichaja erano insostenibili e che quindi doveva seguire la ritirata in direzione sud-ovest.

Ore 20.00 :

Consistenti parti di Fanteria della Divisione e Artiglieria sono nel frattempo arrivate a Makaroff così da rendere possibile la partenza immediata. I carri, le artiglierie d’attacco, le truppe e i materiali della 298ᵃ Divisione di Fanteria bloccano ancora l’uscita occidentale della località. Si sono poi aggiunte truppe prive di comando delle Divisioni “Pasubio” e “Ravenna”. La 298ᵃ Divisione di Fanteria non è riuscita a stabilire collegamenti con il Comando della Divisione “Torino”, cosicché non si può sapere né il motivo, né la durata della permanenza dal Comando di Divisione. Per poter obbedire agli ordini ed intraprendere la marcia della Divisione “Torino”, il comandante Hamman ed alcuni ufficiali italiani del Comando di Divisione furono incaricati di far muovere le colonne che bloccavano la strada di uscita in modo da permettere il passaggio delle colonne della Divisione “Torino”. Gli sforzi prolungati per ore si sono succeduti senza ottenere alcun risultato, tanto più che il comando della colonna tedesca non poté essere trovato. Successive ulteriori ricerche nella stessa direzione, guidate dal tenente-colonnello Böhm e dallo Sdf. Traichl furono anch’esse inutili.

20 dicembre

Ore 6.00 :

La colonna tedesca si mette in marcia in direzione di Michailoff.

Ore 7.00 :

Ad essa si unisce la colonna italiana, ma a Michailoff si arresta completamente. Le pattuglie di esploratori tedesche vengono mandate in avanti. Il generale Lerici, comandante della Divisione “Torino”, chiede di poter parlare con il comandante della colonna tedesca. Prende così parte ad una discussione sulla situazione con gli ufficiali della 298ᵃ Divisione di Fanteria sotto il colonnello Michaelis, vice comandante della 298ᵃ Divisione di Fanteria. Le truppe italiane verranno incluse nel piano operativo della ritirata. Ad esse verrà affidata la copertura contro il prevedibile incalzare nemico. I due carri ed i due pezzi d’artiglieria d’attacco del gruppo Hoffmann non sono più sufficienti per operazioni di più vasta portata, il generale Lerici decide l’apprestamento dei mezzi necessari. A questo scopo tutti gli autocarri ed un altro terzo dell’artglieria della Divisione “Torino” debbono essere lasciate indietro. Lo Sdf. Haider viene incaricato di accompagnare un ufficiale italiano per prendere il carburante e consegnarlo ai gruppi di panzer.

Ore 11.00 :

Le truppe italiane piegano da Michailoff in direzione nord-ovest e si appostano a Popowka. Nel frattempo, i carri russi si avvicinano premendo sulle alture a sud-ovest di Makaroff. I carri e l’artiglieria d’attacco del gruppo Hoffmann operano nel territorio a sud-ovest di Michailov-Popowka.

Ore 17.00 :

In direzione sud-ovest si riesce a sfondare. Le colonne si mettono in marcia, davanti la 298ᵃ Divisione di Fanteria, poi le Divisioni “Paasubio” e “Ravenna” fino ad ora senza comandante ed infine come retroguardia i reggimenti della Divisione “Torino”. Il reparto radio della DVK viene assegnata come rinforzo ad una della 298ᵃ Divisione di Fanteria, sprovvista di apparecchio radiofonico. Il resto degli uomini della DVK si sono uniti alla colonna tedesca in marcia. Il tenente-colonnello Röhm rimane presso la 298ᵃ Divisione di Fanteria. Lo Sdf. Haider non viene più visto fin da mezzogiorno e non si poté nemmeno trovare l’ufficiale italiano che era con lui per la distribuzione del carburante.

Ore 23.00 :

Gli ultimi italiani lasciano Popowka.

21 dicembre :

Ore 7.00 :

Un pesante attacco dei carri e della fanteria nemica contro la colonna in marcia, presso Posdniakoff. La 298ᵃ Divisione di Fanteria sfonda con i carri e le artiglierie d’attacco le posizioni di sbarramento nemiche nella direzione di marcia verso sud e continuano così il loro cammino. Gli italiani continuano a combattere ancora a lungo. La Divisione “Torino” ha subito gravi perdite. L’ultimo terzo dell’artiglieria rimane fermo a causa di scarsità di carburante. I cannoni vengono fatti saltare in aria.

Ore 10.00 :

Gli italiani riescono a liberarsi del nemico. I carri e l’artiglieria d’attacco del gruppo Hoffmann vengono riportati indietro ed appoggiano gli italiani durante la ritirata.

Ore 12.00 :

Sotto un pesante fuoco dell’artiglieria e delle mitragliatrici, le colonne italiane attraversano il fiume Tichaja presso Ticho-Shurawskaja.

Ore 14.00 :

Gli italiani riescono di nuovo ad unirsi alla colonna tedesca.

Ore 15.00 :

La punta della colonna tedesca viene minacciata sul fianco destro da ingenti forze nemiche. Schieramento ed attacco della 298ᵃ Divisione di Fanteria con la partecipazione di tutti gli italiani. Il carriaggio della 298ᵃ Divisione di Fanteria viene inoltrato fino ad Arbusov (sulla carta 1:300.000  Garbusowski).

Ore 20.00 :

Davanti alla superiorità del nemico il fronte fu ugualmente ristabilito ad Arbusov, dove notte tempo, nonostante i ripetuti attacchi nemici, venne costituito un caposaldo a 360°.

21 dicembre :

Ore 6.00 :

I russi hanno circondato durante la notte la località di Arbusov. Alle ore 7.00 un duro attacco dei russi. Il comando tedesco riesce ad arrivare dopo un attacco alle alture che dominano Arbusow. Gli italiani hanno partecipato a questo attacco e sono stati di importanza capitale. I russi vengono respinti indietro per parecchi chilometri e lasciano sul campo parecchi morti.

Ma notte e giorno continua, nella sacca, senza la minima pausa il fuoco nemico d’artiglieria e lanciarazzi. La valle no offre nessun nascondiglio naturale per ripararsi dal fuoco, le poche case della località o sono state bruciate dagli incendi o servono ad accogliere i feriti. Con un freddo spaventoso le truppe, che non sono state schierate al fronte, si trovano su terreno scoperto e ciò vuol dire che ogni granata nemica è sicura di raggiungere il proprio obiettivo. Le perdite sono enormi. Le truppe italiane sono già da due giorni senza vitto; le vettovaglie a causa della scarsità di carburante non sono state portate. Gli abiti dei soldati nitaliani non sono idonei a proteggere adeguatamente dal freddo. Lo sfinimento e l’assideramento provocano ulteriori gravi perdite nelle file dei soldati.

23 dicembre :

Dopo un colloquio con il generale Lerici  e con il colonnello Michaelis, tutte le truppe italiane sono state inserite nel settore di difesa orientale. Esse dovrebbero essere riunite in stato di all’erta e poi divise nei vari settori. Sotto un intenso fuoco d’artiglieria nemica si riesce a conquistare una nuova posizione, tutti i reggimenti, i battaglioni ed i settori Kdeure sono già caduti : lo stesso dicasi per gran parte del caposaldo “Führer”.

Ore 23.00 :

Ordine del comando della difesa del luogo : alle ore 22.00 attacco all’altezza 230, poi in direzione di marcia sud-ovest. Le truppe italiane tornano a svolgere il loro compito di copertura. I feriti debbono essere lasciati indietro. Il tenente-colonnello Röhm si è nel frattempo unito ad un corpo della 298ᵃ Divisione di Fanteria, lo Sdf. Traichl  è in marcia con un’unità tedesca. Lo Sdf . Hammann accompagna il comandante della Divisione “Torino” ed il capo dello Stato Maggiore, che si trovava presso le truppe. Ci si riesce a liberare dal nemico dopo una lotta breve ma violenta.

24 dicembre :

Marcia su Ssiderowskij-Gussew con numerosi giri viziosi per evitare i concentramenti nemici. Durante il cammino vengono sorprese delle autobotti russe. L’equipaggio viene ucciso: i carri, i cannoni d’assalto e gli autocarri della divisione tedesca possono prelevare un po’ di carburante. Si va avanti verso Poltawa. Gli aviatori tedeschi hanno lanciato dei contenitori di viveri con munizioni e vitto per le truppe tedesche. Gli italiani non hanno più di che cibarsi da quattro giorni. La sera tardi, durante la marcia verso Scheptuchowka, la colonna si ferma per una decisa resistenza nemica. Diversi tentativi di sfondamento falliscono.

 

25 dicembre :

  Dopo rinnovati attacchi lo sfondamento riesce. Le punte della colonna arrivano verso le ore 7.00 a Scheptuchowka sulla linea ferroviaria Tsechertokowo-Millerowo. Pausa fino alle ore 11.00. Nonostante i numerosi radiomessaggi inviati dalla 298ᵃ Divisione di Fanteria allo 8° Comando d’Armata, gli italiani non avevano ancora ricevuto viveri per via aerea. Questo è per loro il quinto giorno senza cibo.

Alle ore 22.00 arriva la punta della colonna. La retroguardia creata dagli italiani ariva invece verso mezzanotte.

26 dicembre :

Anche Tschertkowo viene completamente accerchiata dal nemico. La difesa dei capisaldi è affidata al comando del colonnello Göller. Il comandante di divisione, generale Lerici, stabilisce in questa sede il suo comando. Dai colloqui sulla situazione risulta che le truppe italiane, dopo alcuni giorni di calma in cooperazione con gli italiani della Divisione “Celere” che erano già schierati (circa 400 uomini che non hanno più raggiunto la loro divisione), avrebbero dovuto partecipare alla difesa.

Ecco le cifre riguardanti queste truppe :

Divisione “Torino”        1.200 uomini (all’inizio della marcia erano 12.000)

Divisione “Pasubio”      2.000 uomini

Divisione “Celere” e Ravenna          400 uomini

Truppe di Corpo  di Armata         1.800 uomini

28 dicembre :

Per i feriti viene allestito un locale. Non è possibile prendersi cura di circa duemila persone tra feriti ed  assiderati per la mancanza di ogni materiale. I ripetuti  ed incalzanti radiomessaggi allo 8° Comando d’Armata richiedono munizioni e materiale di medicazione. Arrivano il generale italiano, l’aviatore Pezzi ed il colonnello medico Bocchetti della 8ᵃ Armata. Dopo un colloquio di un’ora con il generale Lerici i tre ripartono. Il tenente-colonnello Röhm va via con loro per affidarsi alle cure mediche a causa di un assideramento alle orecchie. Dopo la partenza l’aereo risultò disperso. Lo Sdf. Traichl, al suo arrivo a Tschertkowo si è messo a disposizione del comandante del servizio rifornimenti del  corpo, capitano von Weder, e viene poi impiegato come interprete al comando locale tedesco. Lo Sdf. Hammann è l’unico ufficiale di collegamento per tutte le truppe italiane sotto il colonnello Manari.

29 dicembre :

Vengono impiegate le prime centinaia di uomini in campo. Risulta però che i soldati raccolti, fra cui gli ufficiali italiani, non posseggono la necessaria efficienza operativa. Le loro uniformi sono tutte lacere, le scarpe ormai consunte per il lungo cammino. Tutte le fatiche e gli strapazzi sopportati fin qui e i digiuni prolungatisi per parecchi giorni hanno un effetto demoralizzante. Per questo motivo le compagnie vengono collocate nelle antiche posizioni e viene condotta un’attenta selezione fra i comandanti delle truppe, ma ciò può essere fatto solo al calar della notte poiché Tschertkowo è attentamente controllata dal nemico.

3 gennaio :

Nessuna truppa in grado di combattere viene destinata ad aiutare i reparti di lavoro, e notte dopo notte, vengono impiegate nelle prime linee per la costruzione di nuove postazioni. A causa di grosse perdite mancano anche comandanti di truppa : le truppe italiane in grado di combattere vengono inserite nei gruppi da combattimento tedeschi.

5 gennaio :

Il colonnello Göller viene richiamato e lascia Tschertkowo. Il comando della difesa dei capisaldi viene preso dal generale Szelinski, comandante della 298ᵃ Divisione di Fanteria.

9 gennaio :

Il generale Szelinski viene richiamato ed il comando della difesa dei capisaldi passa al colonnello Michaelis.

15 gennaio :

Ordine di andare via dalla secca di Tschertkowo. Dopo la rottura c’è una forte opposizione nemica. Alle ore 20.00 inizia la marcia in direzione sud-ovest aggirando tutti i luoghi occupati dal nemico. Circa 2000 italiani feriti ed assiderati debbono rimanere indietro a causa della mancanza di mezzi di trasporto.

16 gennaio :

Dopo innumerevoli combattimenti in parte condotti con l’appoggio degli stuka si raggiunge Belowodsk verso mezzanotte.

Da qui le truppe italiane vengono trasportate in parte su autocarri, in parte continuano la marcia a piedi verso Starobelsk, Woroschilowgrad e verso Rykowo dove il comando di raccolta si assume la loro cura ed assistenza.

 

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Il 19 dicembre del 1942 la DVK era formata da :

 

Tenente-colonnello Röhm                                                               comandante supplentedella DVK

durante la licenza del capitano Schlubeck

 

Sdf. (Z) Dr. Traichl                                                                                ufficiale ausiliario

 

Sdf. (Z) Dr. Haider                                                                                interprete

 

Sdf. (Z) Hammann                                                                                interprete

 

Caporale Zimtgraf                                                                                 scrivano

 

Caporale Kastner                                                                                   autista di autoveicoli

 

Caporale-maggiore Baumeister                                                           autista di autoveicoli

 

Caporale-maggiore Kirste                                                                    motociclista del XXIX° C. d. A.

 

Caporale Krajizwk                                                                                 motociclista del XXIX° C. d. A.

 

cinque uomini                                                                                         squadra marconisti

 

cinque uomini                                                                                         pattuglia antiguerriglia

 

Mezzi di trasporto :                                                                                     un autoveicolo blindato

una motocicletta

una motocicletta B

un autoveicolo con radiotelefono

una vettura aperta

un veicolo per la ricerca dei disturbi

 

 

Alla fine del marzo 1943 i sopravvissuti erano :

 

Sdf. (Z) Dr. Traichl                      (ricoverato in un lazzaretto)

 

Sdf. (Z) Hammann

 

Caporale Kastner

 

Di tutti gli altri mancano notizie, risultano dispersi. Tutti i mezzi di trasporto sono andati perduti.

5 marzo 1943

Firmato Hammann

Sdf. (Z)