Massimo Coltrinari Il Potere Marittimo. V Corbett

  
  1. Corbett (1854-1922)

Il pensiero di Corbett viene normalmente messo in relazione con le concezioni di Mahan laddove si sottolinea come questi sia un convinto assertore dell’autonomia della strategia navale mentre il primo sostenga la subordinazione delle dottrina navali alla strategia generale. Se la sola potenza navale non è in grado di decidere le sorti di un conflitto, essa è tuttavia un fattore determinante della vittoria poiché obbliga il nemico continentale, che opera per linee interne, a disperdere le forze per tutto lo sviluppo costiero[46]. Dunque, lo strumento navale deve essere in grado di proiettare a terra la propria potenza intervenendo direttamente sul dispositivo avversario e indebolendo la capacità di resistenza delle popolazioni. Il pensiero di Corbett è in corso di rivalutazione in tutto l’Occidente in un momento in cui la priorità d’impiego dello strumento navale appare quello del forward from the sea piuttosto che il sea control. Del resto, ne sono una prova evidente le crisis response operations.