Progetto 2020/1 Africa orientale Italiana. La Struttura politico-amministrativa

  

L’Italia con la conquista dell’Etiopia e la proclamazione dell’Impero il 9 maggio 1936 dà un nuovo assetto ai suoi territori coloniali. Istituisce un Governo Generale della Africa Orientale Italiana (A.O.I.) con sede ad Adis Abeba, con il compito di governare le vecchie colonie, Eritrea e Somalia, ed i nuovi territori acquisiti con la conquista dell’Etiopia. Non rientra in questo contesto la Libia, e gli altri territori come il Dodecanneso, che hanno un loro Governatorato.

Sulla esperienza acquista nelle vecchie colonie, si mantiene la organizzazione politico-amministrativa lasciando in essere il Governo della Eritrea ed il Governo della Somalia. Si organizzano poi tre governi in cui è divisa l’Etiopia, quello degli Amara, quello degli Harrar e quello dei Galla-Sidama.

I criteri di istituzione furono quelli di riunire genti e popolazioni per affinità linguistica, etnica, storica ed economica. Ciascun governo fu organizzato nella seguente ripartizione:

. commissariati

. residenze

. vice-residenze

che sono stati disegnati, oltre sulla base dei criteri di cui sopra, ad un più preciso e aderente criterio etnico.

I territori della A.O.I, presentano la seguente ripartizione:

.. Governo dell’Eritrea, con 12 commissariati, 14 residenze, 14 vice-residenze:

..  Governo della Somalia, con 9 commissariati, 32 residenze e 4 vice-residenze;

Governo dell’Amara. con 7 commissariati, 25 residenze e 63 vice-residenze:

Governo dello Harrar, con 7 commissariati, 16 residenze, 23 vice-residenze

Governo dei Galla-Sidama, 12 commissariati, 57 residenza e nessuna vice-residenza.

Si attuò il principio che fu cancellato ogni potere di qualsiasi tipo dei capi indigeni, feudale o non. L’autorità di governo derivò solo e solamente da un funzionario italiano appositamente delegato e nominato con Decreto  Vicereale. Ovviamente questo aspetto non poteva non contribuire a forme di più o meno marcata resistenza da parte etiope. L’adozione di questo criterio porto alla fine del potere reale delle genti scioane, genti che erano privilegiate dal Negus e che da sempre avevano esercitato ogni tipo di potere, prevalendo e prevaricando ogni altra razza; questo fece sì che gli scioani si mostrarono sempre freddi ed anche ostili alla politica italiana. Forse questo dato è da tenere presente nel momento in cui si prende in esame le orgini della resistenza o ribellione etiope.

I funzionari italiani, in base ai dettami della politica verso le popolazioni indigene, si avvalsero di collaboratori indigeni; questi furono celti in base alla funzione loro attribuita ed avevano i seguenti nomi:

… mesleniè

… balabbat

… damina cicca

… cadi

… uomber

Un apposito regolamento organico che vige per tutto il territorio A.O.I, inquadra capi e notabili in queste sei classi la cui assegnazione è basata sul solo criterio della effettività dei servizi che questi indigeni danno all’Italia.  Durante una solenne cerimonia questi funzionari vengono insediati nelle loro funzioni e ricevono un segno esteriore della loro funzione che è costituito da un distintivo a smalto nel quale oltre al fascio littorio su campo tricolore reca le indicazioni del Governo di appartenenza e della funzione attribuita.

(massimo coltrinari)