LORDI ROBERTO
Generale di Brigata Aerea
Uscito sottotenente d’artiglieria dall’Accademia di Torino nel gennaio 1916, raggiunse al fronte il 2° reggimento artiglieria da montagna. Nello stesso anno, passò a domanda in aviazione e con l’89a squadriglia si distinse nei cieli della Carnia, dell’Isonzo e del Piave. Fu poi in Libia dal dicembre 1918 all’ottobre 1919 e rimpatriato, prestò successivamente servizio al 2° raggruppamento aeroplani da bombardamento e alla base aeronautica di Brindisi. Promosso capitano nel 1923, entrò a far parte dell’Arma Aeronautica costituitasi in quell’anno. Maggiore nel 1926 e tenente colonnello nel 1928, l’anno dopo tornò in Cirenaica per assumere il comando di quell’aviazione. Rientrato in Patria nel settembre 1933 con grado di colonnello, fu inviato in Cina a capo di una missione di ufficiali istruttori, assolvendo anche l’incarico di capo di Stato Maggiore dell’Aviazione cinese. Promosso generale di Brigata e rimpatriato nel 1935, l’anno dopo venne collocato a riposo d’autorità a soli 42 anni. Fu poi assunto come dirigente del polverificio Stacchini. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 organizzò a sue spese bande armate operanti nelle zone dei Monti Prenestini e di Alatri. Fu arrestato dalle SS tedesche il 17 gennaio 1944, nel tentativo di stappare alla morte il direttore dello stabilimento arrestato in sua vece. Decorato anche di una Medaglia d’Argento al Valor Militare, aveva conseguita la laurea in ingegneria aeronautica presso il Politecnico di Torino nel gennaio 1923.
“Dedicatosi senza alcuna ambizione personale e per purissimo amor di Patria all’attività partigiana, vi profondeva, durante quattro mesi di infaticabile e rischiosissima opera, tutte le sue eccezionali doti di coraggio, di intelligenza e di capacità organizzativa, alimentando di uomini e di rifornimenti le bande armate, sottraendo armi ed esplosivi destinati ai tedeschi, fornendo utili informazioni al Comando alleato, sempre con gravissimo rischio personale. Arrestato e lungamente torturato, nulla rivelò circa i propri collaboratori e la propria attività ed affrontò serenamente la morte. Esempio nobilissimo di completa e disinteressata dedizione alla causa della libertà del proprio Paese.” Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944.
Altre decorazioni al Valor Militare:
Medaglia d’Argento
«Ardito Osservatore d’aeroplano, eseguì lunghe e difficili ricognizioni ed osservazioni di tiri d’artiglieria, sfidando il fuoco delle batterie antiaeree e gli apparecchi da caccia nemici, che spesso colpirono e danneggiarono gravemente il suo apparecchio senza però riuscire a smuoverlo dal proprio mandato. Insistendo con accanimento sull’obiettivo indicatogli e volando spesso a bassa quota condusse sempre a termine, brillantemente, gli importanti compiti affidatigli portando ogni volta dai suoi voli utilissime notizie. Cielo di Carnia e Isonzo, maggio 1916 – ottobre 1917.»
Croce di guerra al Valor Militare
«Esperto e valente pilota d’aeroplano sapeva col proprio esempio, trascinare i propri dipendenti a compiere arditi e lontani bombardamenti e mitragliamenti in condizioni atmosferiche avverse. Cielo del Piave, agosto – novembre 1918.» (Cielo del Piave, agosto-novembre 1918);
Colonnello per merito di guerra (1931)
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MARTELLI CASTALDI SABATO
Generale Brigata Aerea
Nominato sottotenente del genio nel febbraio 1916 ed assegnato al 1° reggimento, raggiunse al fronte la 73^ compagnia divisionale con la quale si distinse nel 1917 nel forzamento dell’Isonzo fra Auzza e Canale. Passato volontario in aviazione, dopo aver ottenuto il brevetto di pilota da caccia, ritornò al fronte nel 1918 con la 4^ sezione S.V.A. meritandosi in oltre cento voli di guerra anche due encomi dal Comando dell’Armata. Volontario in Libia nel 1919, comandò la 90° squadriglia del 22° gruppo aeroplani. Rimpatriato per malattia, riprese servizio nel maggio 1920 presso l’Ispettorato dell’Aeronautica militare. Nel 1923 costituita l’Arma Aeronautica, entrò a far parte come comandante di squadriglia. Promosso maggiore nel 1926 assumeva il comando del 7° gruppo autonomo da caccia, quindi, promosso tenente colonnello a scelta, passò prima all’ufficio demanio e poi alla Segreteria tecnica dello Stato Maggiore. Colonnello per merito straordinario nel 1938, comandò il 20° stormo; fu poi nominato capo di gabinetto a gen. di Brigata conseguita a scelta assoluta nell’ottobre 1933. Dopo aver comandata la 5a Brigata aerea, venne collocato nella riserva a soli 39 anni nel 1935. Assunto quale impiegato nel Polverificio Stacchini ne divenne in breve tempo il direttore tecnico amministrativo.
“Dedicatosi senza alcuna ambizione personale e per purissimo amor di Patria all’attività partigiana, vi profondeva, durante quattro mesi di infaticabile e rischiosissima opera, tutte le sue eccezionali doti di coraggio, di intelligenza e di capacità organizzativa, alimentando di uomini e di rifornimenti le bande armate, sottraendo armi ed esplosivi destinati ai tedeschi, fornendo utili informazioni al Comando alleato, sempre con gravissimo rischio personale. Arrestato e lungamente torturato, nulla rivelava circa i propri collaboratori e la propria attività, affrontando serenamente la morte. Esempio nobilissimo di completa e disinteressata dedizione alla causa della libertà del proprio Paese.” Roma, 23 ottobre 1943 – Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944.
Altre decorazioni:
Medaglia d’Argento (Cielo del Piave, maggio-agosto 1918);
Medaglia di Bronzo (Loga, maggio 1917);
Medaglia di Bronzo (Cielo del Piave e del Tagliamento, agosto – novembre 1918).