BOMBIG RICCARDO
Ten. S.p.e. fanteria (b.) 8° rgt .bersaglieri
Conseguito il diploma di ragioniere nella sua città natale, entrava, quale allievo all’Accademia Militare di Modena il 14 ottobre 1933 uscendone sottotenente di fanteria nel settembre 1936. Assegnato all’8° reggimento bersaglieri veniva promosso tenente nell’ottobre 1938 e l’anno seguente, il 6 aprile, partiva col III battaglione del suo reggimento per l’Albania, sbarcando a S. Giovanni di Medua il giorno dopo.
“Comandante di compagnia avanzata, già distintosi nella precedente operazione di sbarco, con eccezionale calma e sereno sprezzo del pericolo, manteneva saldi al loro posto i suoi bersaglieri battuti da violento fuoco. Per tentare al più presto il passaggio di un ponte, minato ed in parte interrotto, vi si lanciava arditamente, alla testa di pochi animosi. Nell’eroico tentativo veniva colpito a morte da una raffica di mitragliatrice: mirabile esempio di alto sentimento del dovere e di valore personale.” – Ponte sulla Brinassa- Scutari, 8 aprile 1939.
//////////////////
CHIEFFI FERNANDO
Capomanipolo CLXIV CC.NN.
Diplomatosi in ragioneria a Barletta, frequentava il corso allievi ufficiali di Moncalieri e il 14 gennaio 1934 veniva promosso sottotenente di complemento assegnato al 74° reggimento fanteria. Congedato nel gennaio dell’anno successivo, due anni più tardi, il 25 gennaio 1937, era messo a disposizione della M.V.S.N. (Milizia Volontaria Servizio Volontario) quale volontario e assegnato alla 138ª legione partiva pochi giorni dopo per la Spagna. Distintosi in 23 mesi di guerra al comando del plotone arditi reggimentale, rimpatriò nell’agosto 1938. Trasferito alla 164ª legione di Catanzaro, prima e alla 163ª di Reggio Calabria nell’agosto 1940, nel dicembre dello stesso anno, assegnato al CLXIV battaglione CC.NN. mobilitato, partiva per l’Albania.
“Durante un’azione contro importante e munito caposaldo, incurante della micidiale reazione avversaria, per primo si lanciava all’attacco, esempio ed incitamento ai legionari. Accortosi che un centro di fuoco nemico ostacolava notevolmente l’avanzata della compagnia, di iniziativa, alla testa di pochi coraggiosi, lo assaltava, a bombe a mano ed all’arma bianca, riuscendo a sopraffarne i difensori. Ferito una prima volta, declinando l’invito del proprio comandante di abbandonare la lotta si lanciava ancora nella mischia nel risoluto tentativo di raggiungere le posizioni avversarie. Colpito nuovamente a morte da una raffica di mitragliatrice, si abbatteva sul parapetto della trincea nemica che aveva raggiunto con ferrea decisione. L’avversario, ammirato da tanto valore, ne onorava la salma con degna sepoltura.” – Guri i Topit (Fronte greco), 4 aprile 1941
Altre decorazioni al Valor Militare:
Medaglia di Bronzo (Spagna, 1938)
Medaglia di Bronzo (Spagna, 1938)
Capomanipolo in s.p.e. per merito di guerra (Spagna, 1938)