PASQUALE PRESTISIMONE E FRANCO MEZZADRA – M.O.V.M. DI MAGGIO

  

PRESTISIMONE PASQUALE

Ten.Col. s.p.e. 132° Reggimento Fanteria Carristi

Arruolatosi volontario a soli 18 anni come allievo ufficiale nell’81° fanteria, venne nominato sottotenente nel febbraio 1914. Congedato dal 7° fanteria dove prestò servizio di prima nomina, venne richiamato per mobilitazione nell’aprile 1915 e dal maggio successivo partecipò alla prima guerra mondiale, prima col 6° fanteria e poi, passato effettivo e promosso tenente, col 5° reggimento della Brigata Aosta. Promosso capitano nel 1918, al comando della 3^ compagnia si distinse a Col della Berretta e a Monte Valderoa, dove rimase ferito gravemente. Trasferito in Tripolitania nel 1921, rimpatriò nel 1923 e dopo aver prestato servizio presso il Distretto Militare di Monza, passò all’8° fanteria, al 222° e infine al 24° reggimento dove fu promosso maggiore nel 1937. Tenente colonnello nel febbraio 1941, fu trasferito a domanda nella specialità carristi ed assegnato al 132° fanteria carristi della Divisione Ariete allora in A.S. (Africa Settentrionale). Raggiunto il reggimento in volo il 16 gennaio 1942, assumeva il comando del IX battaglione carri M.13/40 e, dopo i combattimenti di Scleidina, fu il primo a rientrare in Bengasi. Ferito ancora gravemente nell’ultima fase dell’attacco a Bir Acheim, il suo comportamento fu ammirato dallo stesso avversario. Rimpatriò nel maggio 1945 e l’anno dopo fu collocato nella riserva e nominato generale di brigata. Eletto consigliere comunale, fu assessore nell’amministrazione di Cefalù e senatore nella 2^ legislatura della Repubblica. Decedeva a Cefalù il 28 maggio 1958

“Comandante di battaglione carri “M 13/40”, vinta l’accanita resistenza di due reggimenti organizzati saldamente a difesa, con slancio e coraggio mirabili proseguiva l’attacco e, sotto intenso fuoco, superando vasti campi minati, alla testa dei suoi carri riusciva a penetrare in altro munito caposaldo tenacemente difeso da una divisione. Si lanciava quindi, benché già più volte ferito, contro l’artiglieria avversaria fino alle minime distanze e malgrado che il suo carro fosse stato gravemente danneggiato. Per non sacrificare l’equipaggio lo faceva discendere dal carro stesso ed ancora non domo, da solo, continuava l’impari lotta finché, ferito per la nona volta, cadeva nel suo carro frantumato. Eroico comandante che ha saputo vincere e sacrificarsi per tenere alto l’onore delle armi italiane. “ Rughet el Atasc (Bir Hacheim), 27 maggio 1942.

Altre decorazioni al Valor Militare:

Medaglia d’Argento “Comandante di una compagnia, sotto il violento fuoco nemico di mitragliatrici, con slancio e coraggio mirabili conduceva il proprio reparto all’assalto di una forte posizione, rimanendo gravemente ferito. — Monte Valderoa (Monte Grappa), 24 ottobre 1918.»

Croce di Guerra «Comandante di un battaglione carri, inviato di rinforzo ad una colonna fortemente impegnata, la raggiungeva rapidamente attraversando oltre cinquanta chilometri di zona desertica, infestata da mezzi corazzati nemici, ed in tre giorni di continui combattimenti guidava il reparto con cosciente audacia e sprezzo del pericolo, contribuendo validamente al felice esito dell’azione. — Mechili – Segnali Nord (A. S.), 16 febbraio 1942.»

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MEZZADRA FRANCO

Tenente di Vascello s.p.e. M.M.

Conseguita la maturità Classica nel Liceo Terenzio Mamiani a Roma, entrò all’Accademia Navale di Livorno. Nominato guardiamarina nel dicembre 1939, imbarcò prima sul Colombo e successivamente sul Trieste e sul Pola dove si trovava alla dichiarazione della seconda guerra mondiale. Promosso sottotenente di vascello nel settembre 1940, prese imbarco sul c.t. (cacciatorpediniere) Pessagno dove rimase per oltre un anno come ufficiale di rotta. Nel marzo 1942 fu assegnato alla flottiglia M.A.S. (Motoscafo Armato Silurante) a Pola e assunto il comando della motosilurante 22 si distinse poco dopo, come tenente di vascello, nell’ardita azione notturna del 13 agosto 1942 in cui contribuì, con altra m.s. (motosilurante), all’affondamento dell’incrociatore pesante Manchester.

“Giovane e ardito comandante di motosilurante, partecipava con bravura ed entusiasmo a lungo ciclo di intensissima, estenuante attività offensiva, in acque aspramente contese, riuscendo, nel corso di azione notturna, a silurare incrociatore avversario, affondandolo. Scontratosi per due volte con numerose unità similari, concludeva le azioni vittoriosamente per la decisione, l’elevato spirito aggressivo, l’intelligente condotta nei combattimenti. Nel corso di importante operazione di sbarco oltremare, e nella dura lotta che ne seguì per il mantenimento della testa di sbarco, dava nuove prove di ardimento e di bravura, portandosi, fra l’altro, al soccorso di unità incendiata, carica di esplosivo, riuscendo a trarne in salvo l’equipaggio pochi istanti prima che l’esplosione del carico ne determinasse l’affondamento. Durante l’eroica resistenza di base navale oltremare, investita da imponenti forze, si prodigava nell’opera di soccorso a navi immobilizzate ed ai loro equipaggi, lasciando per ultimo quelle acque già controllate dall’avversario. Colpita ed incendiata l’unità che tante volte aveva portato alla vittoria, ne divideva l’avversa sorte scomparendo in mare con essa. Esempio di sereno e cosciente valore, di determinata e tenace volontà combattiva, ispirata alle migliori tradizioni della Marina e della Patria.” – Canale di Sicilia -Tunisi, luglio 1942 – 7 maggio 1943.

Altre Decorazioni al Valor Militare:

Medaglia d’Argento

«Comandante di una motosilurante, durante una ricerca notturna di squadriglia si gettava prontamente all’attacco di una formazione nemica avvistata. A breve distanza dai C.T. di scorta, avendo avvistato un grosso incrociatore, con fredda determinazione si lasciava scadere fino a portarsi in posizione adatta per il lancio dei siluri contro l’incrociatore, lancio che effettuava a brevissima distanza, contribuendo all’affondamento dell’incrociatore nemico insieme con il suo caposquadriglia. Scoperto, fatto segno a violenta reazione di fuoco e inseguito da un ct. della scorta, manovrava con calma e perizia, facendo uso delle armi di bordo nel modo più efficace e riuscendo a portare in salvo la sua unità. Magnifico esempio di sereno ardimento e di sprezzo del pericolo. Mediterraneo Centrale, 16 agosto 1942

Croce di Guerra

«Ufficiale di rotta di C.T., durante operazioni offensive svolte con pieno successo in acque insidiate dal nemico dava pieno ed efficace contributo allo svolgimento delle operazioni. Agosto 1941

Avanzamento per merito di guerra nel grado di tenente di vascello 1942