Provincia di Biella. “Libro Eroico della Provincia di Biella”.

  

Già pubblicata il 20 gennaio 2022 su questo Sito (Storia del nastro Azzurro) si riporta la prefazione al

“LIbro Eroico della provincia di Biella”  di Graziana Bolengo

 

Il Libro Eroico della Provincia di Biella è il risultato di un progetto di valorizzazione storiografica territoriale attraverso la creazione di una banca dati dei Decorati della Provincia, voluto dalla Federazione di Biella del Nastro Azzurro. Conclude una ricerca articolata e complessa svolta con la competenza storica e la perseveranza del ricercatore da Tomaso Vialardi di Sandigliano, ricerca che ha richiesto non solo la comprensione delle carte schedate, ma anche l’indagine sul quadro storico-istituzionale dal quale ha avuto origine ogni documento esaminato.

L’ampio periodo indagato, dalle guerre pre-unitarie fino ad oltre la seconda guerra mondiale, ha evidenziato quanto grande ed irreversibile è stata la dispersione delle fonti documentali militari. Questo è dovuto da un lato all’intricato evolversi delle vicende storiche italiane, anche in epoca moderna e contemporanea, dall’altro alla natura stessa dei flussi documentali che si formano per un’esigenza immediata, la cui valenza è essenzialmente amministrativa e solo in un secondo tempo aggiungono ad essa il valore di memoria. Il documento non sempre viene percepito come fondamentale dal soggetto produttore tanto più quando, come nel caso degli archivi militari, i flussi provengono da Istituzioni che hanno, nel tempo, subito trasformazioni, smembramenti, trasferimenti di competenze e passaggi di consegne, senza essere raccolti presso specifici Istituti di conservazione. Questo ha prodotto la creazione di nuove aggregazioni più o meno logiche che, di fatto, hanno frammentato i nuclei documentali originali facendoli diventare pressoché inaccessibili, se non perduti, rendendo la ricerca difficoltosa ed imperfetta.

La costruzione della banca dati dei Decorati biellesi realizzata dal Nastro Azzurro ha una propria specificità che la distingue da altri tipi di catalogazione di beni documentali. Non si è, infatti, trattato dell’inventariazione di un archivio più o meno ordinato e neppure della semplice repertorizzazione di fonti, ma si è creato, ex novo, un vero e proprio archivio virtuale attraverso la registrazione dei singoli nominativi che ha portato alla ricostruzione dei legami che essi hanno avuto con il territorio e con la fase storica della quale l’informazione contenuta nei documenti, cioè la motivazione della decorazione, è il prodotto.

Progettato con l’idea che il valore aggiunto della fonte è nel rapporto dinamico tra archivi complementari e nella loro interleggibilità, il lavoro d’identificazione del materiale emerso incrociando ricerche e analisi in archivi pubblici e privati anche inediti, è stato inserito in un sistema elettronico di schedatura strutturato su cinque moduli:

  1. l’individuazione del soggetto nato, morto o vissuto nella Provincia;
  2. il Comune di nascita o di vita del soggetto;
  3. l’ultimo grado militare individuato ed il Corpo di appartenenza del soggetto;
  4. la trascrizione del documento (motivazione della decorazione) inerente il soggetto, mantenendone inalterate tutte le proprietà;
  5. l’identificazione della risorsa dell’informazione (archivio privato, istituzione, fonte bibliografica o quanto altro atto ad identificarne produttore e conservatore).

Questa banca dati dei Decorati del Nastro Azzurro di Biella è ora accessibile e fruibile, scambiabile e integrabile con sistemi informatici anche diversi, permettendo ai ricercatori nuove strade d’approfondimento di una memoria storica altrimenti dispersa. Su questo percorso iniziato dal Nastro Azzurro, si potranno confrontare esperienze culturali e ambiti disciplinari diversi che porteranno a meglio collegare la storia locale a quella nazionale, di cui i Decorati biellesi sono parte integrante, senza pregiudizi o revisionismi pericolosi.

Grazie a progetti che, come in questo caso, contribuiscono a far emergere il patrimonio documentario storico di una Provincia, gli archivi istituzionali e privati riprendono vita, perché gli archivi, forse più di altri beni culturali, diventano una risorsa vera solo grazie ad un lavoro costante di indagine e ricostruzione.

 

GRAZIANA BOLENGO

2° Direttore Archivio di Stato di Biella