MARCO BECI – MATTEO VANZAN – STEFANO RUGGE – SIMONE COLA: CROCE D’ONORE

  

BECI DOTT. MARCO (alla memoria)

“Funzionario della cooperazione italiana in Iraq, mentre si trovava all’interno di una base del contingente italiano a Nassiriya, veniva mortalmente investito dal devastante scoppio di un’ingente quantità di esplosivo, provocato proditoriamente da cellula terroristica suicida. Esempio di impegno generoso e coraggio, per aver affrontato con consapevolezza situazioni di rischio e pericolo nell’ambito della partecipazione militare italiana.” An Nassirjah, 12 novembre 2003

 VANZAN MATTEO

1° Caporal Maggiore (alla memoria)

“Giovane volontario dalle bellissime qualità morali e professionali, comandato in missione in terra irachena, nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia” si prodigava con grande professionalità ed efficacia per l’assolvimento della missione. Il 16 maggio 2004, impegnato nella rischiosa attività di vigilanza presso la base italiana “Libeccio” che, dislocata nella periferia di An Nassiriyah era sottoposta ad attacchi da parte di elementi ostili, veniva investito mortalmente dalle schegge di una granata di mortaio esplosa nei pressi della sua postazione, immolando così la sua giovane vita nell’adempimento del dovere. Con il suo sacrificio ha contribuito in misura rilevante ad accrescere il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in ambito internazionale, tenendo alto l’ideale di pace e solidarietà fra i popoli.”An Nassiriyah – Iraq, 17 maggio 2004

 RUGGE STEFANO

Maggiore (alla memoria)

“Giovane ufficiale del genio dalle straordinarie qualità morali e professionali, comandato in missione di pace nel teatro balcanico, si prodigava con grande perizia ed efficacia per il pieno assolvimento della delicata missione. L’8 maggio 2002, nel corso di una delicata ed importante ricognizione in un’area ad alto rischio per la presenza di mine, nonostante ogni precauzione, nell’adempiere al proprio dovere perdeva la sua giovane vita, a causa dell’esplosione di un ordigno occultato proditoriamente da mano ignota. Con il suo sacrificio ha contribuito in misura rilevante ad accrescere il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate in ambito internazionale, tenendo alto l’ideale di pace e solidarietà fra i popoli.”Popova Sapka – Fiyrom, 8 maggio 2002

 COLA SIMONE

Maresciallo Capo (alla memoria)

“Giovane sottufficiale specialista di elicottero dalle straordinarie qualità morali e professionali, comandato in missione in terra irachena, nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, si prodigava con grande professionalità ed entusiasmo partecipando a numerose missioni di ricognizione. Il 21 gennaio 2005, nel corso di un volo di ricognizione e osservazione effettuato in supporto ad una contestuale atti vita’ operativa condotta, sul terreno, da forze del contingente nazionale, veniva raggiunto da un colpo di arma da fuoco ostile esploso da terra. colpito a morte, perdeva la vita nell’adempimento del dovere. Con il suo sacrificio ha contribuito in misura rilevante ad accrescere il prestigio dell’Italia e delle sue forze armate in ambito internazionale, tenendo alto l’ideale di pace e solidarietà fra i popoli.” Cieli di An Nassiriya – Iraq, 21 gennaio 2005