ABBA SILVANO
Capitano s.p.e. di cavalleria, reggimento “Savoia Cavalleria”
Rimasto orfano di padre in giovane età, in quanto il genitore decedette nel corso della 1^ Guerra Mondiale, dopo avere frequentato l’Istituto Tecnico di Rovigno entrò alla Regia accademia Militare di Modena da cui uscì con il grado di sottotenente di Cavalleria. Frequentò poi i corsi di perfezionamento, dapprima presso la Scuola di applicazione di Pinerolo e poi presso quella di Tor di Quinto. Al termine degli studi entrò in servizio presso il 10º Reggimento “Lancieri di Vittorio Emanuele II”, segnalandosi per le sue qualità di atleta, tanto da essere selezionato per partecipare ai Giochi Olimpici di Berlino nel 1936, classificandosi al primo posto nella gara di equitazione della specialità pentathlon moderno. Tenente del 1º battaglione carri durante la guerra di Spagna, venne decorato con la M.A.V.M. All’atto dell’entrata in guerra dell’Italia, il 10 giugno 1940, fu assegnato al 3º Reggimento “Savoia Cavalleria” con cui combatté sul fronte francese e poi in Jugoslavia. Promosso capitano partì per il fronte russo come comandante del 4º squadrone. Nel maggio 1942 il suo reggimento fu assegnato al Raggruppamento Truppe a Cavallo. Cadde in combattimento il 24 agosto 1942, alla testa del suo squadrone – appiedato per l’occasione – nel corso dei combattimenti dell’epica carica di Isbuscenskij.
«Comandante di squadrone, di eccezionale valore, in giornate di cruenta battaglia, mentre altri reparti agivano a cavallo, sui fianchi del poderoso schieramento nemico, col proprio squadrone appiedato si impegnava frontalmente, attaccando munite posizioni avversarie. Conquistata d’un balzo, in un furioso corpo a corpo una prima linea, difesa da numerose mitragliatrici, si lanciava nuovamente alla testa dei suoi cavalieri, contro lo schieramento successivo. Ferito una prima volta e stramazzato al suolo, si rialzava con indomita energia, e procedeva all’annientamento di ulteriori centri di fuoco nemici, decidendo così dell’esito vittorioso di un’epica giornata. Nell’ultimo superbo scatto, colpito per la seconda volta, a morte, cadeva da prode sul campo. Fulgido esempio di eroismo e di ogni virtù militare.” Quota 213 di Isbuschenskij (Fronte russo), 24 agosto 1942
Altre decorazioni al Valor Militare:
Medaglia d’Argento
«Comandante di compagnia carri che è entrata per prima a Mazaleon, per prima a Gandesa, per prima a Tortosa, infondeva soprattutto con l’esempio nel suo reparto, l’entusiasmo, l’audacia e l’ardimento necessari per superare in un mese di impiego le situazioni più ardue e rischiose. Nel combattimento sulle quote di Las Fojas, pur di assolvere un compito reso particolarmente difficile dalle asperità del terreno, con sprezzo del pericolo e cosciente coraggio, pur sotto violenta reazione del fuoco avversario, usciva dal carro per ricercare ed indicare ai suoi equipaggi le piste che portavano la compagnia a colpire sul tergo le posizioni nemiche, solo così riuscendo a conseguire il suo intento ed il compito affidatogli.”Mazaleón, 30 marzo-Gandesa, 2 aprile-Tortosa 18 aprile 1938
Medaglia di Bronzo
«Comandante di uno squadrone, guidava con abilità e fermezza il reparto al combattimento. Svelatasi improvvisamente una mitragliatrice nemica, che rallentava l’avanzata, impugnava egli stesso un’arma e con tiri precisi neutralizzava la postazione avversaria. Già distintosi per ardimento e sprezzo del pericolo. ponte Leimonowka (fronte russo), 24 ottobre 1941.»
//////////////////
CANNAVIELLO VITTORIO
Tenente colonnello s.p.e. A.A. pilota
Diplomatosi capitano di lungo corso nell’Istituto nautico Duca degli Abruzzi di Napoli, venne arruolato in Marina nel giugno 1926 quale allievo ufficiale di vascello di complemento. Nell’ottobre dello stesso anno fu trasferito a domanda in Aeronautica e venne ammesso all’Accademia Aeronautica di Caserta nel corso Drago. Nominato sottotenente in s.p.e. ed osservatore dall’aeroplano dal 1° ottobre 1928, conseguì, con la promozione a tenente, la nomina a pilota d’aeroplano nel 1930. Capitano dal settembre 1935 e destinato al 13° stormo da bombardamento, passò successivamente agli stormi 10° e 12°. Fu poi insegnante nella Scuola centrale di pilotaggio e nel luglio 1937 partì volontario per la Spagna. Comandante di una squadriglia da bombardamento, prese parte in un anno di guerra a numerose azioni aeree, rivelando spiccate qualità di comando e sereno sprezzo del pericolo e meritandosi un encomio, la promozione a magg. per merito straordinario e decorazioni al valore dal Governo spagnolo. Dal settembre 1938 al maggio 1939 fu in missione in Ungheria come consulente tecnico per la specialità da bombardamento presso quella aviazione militare. Alla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 aveva il comando del 34° gruppo autonomo da bombardamento; poi nel maggio 1941 passava a domanda nella specialità aerosiluranti e veniva destinato all’aviazione dell’Egeo con la promozione a tenente colonnello. Chiamato a far parte dello S.M. (Stato Maggiore) dell’eronautica nel dicembre 1942, pochi mesi dopo venne nominato addetto aeronautico presso la Legazione d’Italia a Belgrado. Il 5 agosto 1943, assunse temporaneamente, a domanda, il comando del 130° gruppo autonomo aerosiluranti. Pochi giorni dopo, partito a bordo di un apparecchio S. 79 per una ricognizione offensiva nel triangolo Palermo-Trapani-Canale di Sicilia, non faceva più ritorno alla base.
“Già comandante di Gruppo aerosiluranti, attraverso molteplici prove di perizia tecnica e di eroico ardimento si affermava comandante e combattente del più alto valore. Addetto aeronautico all’estero, trovandosi in licenza in Italia, in un’ora assai grave per il Paese si offriva volontariamente e chiedeva insistentemente di assumere il comando di un reparto di aerosiluranti destinato ad attaccare una forza navale nemica nelle acque della Sicilia. Scomparso nel cielo della battaglia, lasciava imperituro ricordo della magnanimità del suo spirito, della grandezza del suo esempio, di una esistenza serenamente consacrata e consapevolmente offerta alle fortune della Patria.” Cielo del Canale di Sicilia, 12 agosto 1943.
Altre decorazioni al Valor Militare:
Medaglia Argento
«Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, partecipava quale comandante di squadriglia a numerose azioni di bombardamento- noncurante della vivace reazione contraerea nemica, superava brillantemente ardue prove dando esempio di ardimento, calma e sereno sprezzo del pericolo. Cielo di Spagna, 3 luglio-24 settembre 1937.»
Medaglia d’Argento
“Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, comandante di una squadriglia da bombardamento, già distintosi in precedenza, guidava il suo reparto in azioni di guerra, particolarmente difficili per le avverse condizioni atmosferiche e la violenta reazione nemica, dimostrava di possedere spiccate qualità di comandante e sereno sprezzo del pericolo.” Cielo di Spagna, ottobre 1937-febbraio 1938.»
Medaglia d’Argento Cielo del Mediterraneo, luglio 1940)
“Capo Equipaggio di velivolo da bombardamento, benché attaccato dalla caccia nemica che colpiva mortalmente due componenti dell’equipaggio e feriva altri due, riportava alla base, gravemente danneggiato, dopo 600 km. Di volo su mare aperto, l’apparecchio con il glorioso carico di morte.” Cielo del Mediterraneo, luglio 1940
Medaglia d’Argento sul campo
«Comandante di gruppo aerosilurante, sempre primo in ogni ardita impresa, in tre successive azioni contro convogli fortemente scortati, nonostante la precisa reazione contraerea e l’attacco dei caccia nemici, affondava due piroscafi armati e colpiva gravemente un incrociatore britannico. Costante esempio di sereno coraggio ed elevate virtù militari.” Cielo del Mediterraneo Orientale, 22 marzo-2 aprile 1941.
Medaglia d’Argento sul campo (Cielo del Mediterraneo, agosto 1942);
Croce di Guerra al Valore Militare sul campo
“Comandante di nucleo aerosiluranti partecipava alla testa del reparto ad azione di siluramento contro una imponente formazione navale nemica. Nonostante i furiosi attacchi della caccia avversaria conseguiva brillanti risultati danneggiando gravemente, con siluro, un incrociatore.” Cielo del Mediterraneo Occidentale, 15 giugno 1942.
Cavaliere Ordine Militare Savoia
«Gia Comandante di gruppo aerosiluranti, attraverso molteplici prove di perizia tecnica di eroico ardimento si affermava comandante e combattente del più alto valore. Addetto aeronautico all’estero, trovatosi in licenza in Italia in un’ora assai grave per il paese si offriva volontariamente e chiedeva insistentemente di assumere il comando di un reparto di aerosiluranti destinato ad attaccare una forza navale nemica nelle acque della Sicilia. Scomparso nel cielo della battaglia lasciava imperituro ricordo della magnanimità del suo spirito, della grandezza del suo esempio, di esistenza serenamente consacrata e consapevolmente offerta alle fortune della Patria.” Cielod el Canale di Sicilia, 12 agosto 1943.