1300 (Lotte contro le invasioni barbariche) – Gli abitanti di Piazza Armerina sotto la guida di Roberto Rossi strenuamente difendono la libertà siciliana contro le armate di Carlo d’Angiò. Al sovrano straniero che or con lusinghe or con minacce intende sottometterli, essi rispondono di preferire la distruzione della città al giogo francese. Stretti in assedio, rompono con furiosa sortita le truppe nemiche e le volgono in disordinata fuga.
1634 (Guerra dei trent’anni) – A Nördlingen gli imperiali di Ferdinando III vincono gli svedesi di Bernardo di Weimar attuando il piano di battaglia concepito dal trentino generale Galasso e dal napoletano Blanc. Con gli imperiali si battono valorosamente Gerardo Gambacorta dei duchi di Limatola comandante la cavalleria, Francesco Maria Carafa duca di Nocera comandante la fanteria e il romano generale Aldobrandini che cade da prode.
1669 (Guerra della Repubblica di Venezia) – Francesco Morosini governatore di Candia dopo 28 mesi di tenacissima resistenza è costretto a scendere a patti col Gran Visir Koproli. Il nemico, che ha perduto più di 100.000 uomini, pieno di ammirazione per il valoroso comandante veneziano, gli consente di uscire da Candia a bandiere spiegate e con l’onore delle armi.
1699 (Guerre contro i turchi) – Eugenio di Savoia agli ordini di Massimiliano Emanuele di Baviera, si batte con ammirevole coraggio contro i turchi presso Belgrado. Ferito gravemente, continua imperterrito nella lotta fino alla vittoria.
1813 (Campagna napoleonica in Sassonia) – Nella battaglia di Dennewitz, la divisione italiana Fontanelli dell’armata del maresciallo Ney, con salda fermezza e grandi sacrifici di sangue, assicura la ritirata ai francesi incalzati dall’esercito alleato. Nella lotta cadono da prodi il generale Sant’Andrea, i colonnelli Ceccopieri e Armandi e molti altri valorosi nostri connazionali.
1813 (Campagne del Regno Italico) – Il vicerè Eugenio con l’attivo ed efficace concorso di truppe italiane batte gli austriaci a Feistritz, in Carinzia.
1848 (Lotte per l’indipendenza d’Italia) – Durante la rivoluzione siciliana Messina sottoposta a continuo bombardamento è costretta ad arrendersi ai borbonici. Gli artiglieri messinesi Donato Rosa e Antonio Lanzetta stretti i loro pezzi, vistisi circondati dagli avversari, ne fanno strage dando fuoco alle munizioni. La città viene decorata di Medaglia d’Oro per benemerenze patriottiche.