TARCHINI GIOVANNI
Sottotenente cpl. 6° Reggimento Alpini
Compiuti gli studi al Collegio di Gorla Minore, dove conseguì la maturità classica nel giugno 1939, si iscrisse alla facoltà di scienze nell’Università di Milano. Ammesso nel giugno 1941 alla Scuola allievi ufficiali della specialità alpini a Bassano del Grappa, fu nominato sottotenente di complemento nell’ottobre successivo. Destinato al 6° reggimento alpini della Tridentina ed assegnato alla 54^ compagnia del battaglione Vestone, frequentò nel febbraio 1942 il corso sciatori ad Ulzio e a fine luglio dello stesso anno partì col reggimento per il fronte russo.
“Ufficiale di eccezionale valore, in asperrimo combattimento offensivo, caduto colpito a morte il primo comandante di compagnia già duramente provata, benchè ferito, la trascina nuovamente all’assalto di muniti centri nemici annidati nell’insidioso terreno. Nuovamente colpito, gravemente, continua imperterrito nella sua azione di comando con perizia ed ammirevole fermezza. Incurante delle sofferenze fisiche si porta ove maggiore è il pericolo e necessaria la sua presenza. Stroncato da raffica di mitragliatrice cade tra i suoi eroici alpini con la visione del nemico battuto. Combattente tenace, votato al sacrificio col suo valoroso comportamento ha tenuto in grande onore le gloriose tradizioni degli alpini d’Italia.” Kotowkj – Medio Don (Fronte russo), 1 settembre 1942.
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DE IULIIS ALBOINO
Maggiore ris. 62° Reggimento Fanteria
Arruolatosi nel 1912 nel 90° rgt. fant., nel 1915 partecipava alla prima guerra mondiale col grado di serg. magg. Ferito nell’ott. 1915 sul Monte Vodil, ritornò al fronte un anno dopo e, frequentato un corso all. uff., venne nominato nel marzo 1917 sottotenente di cpl. nel 95° fant. Trattenuto in servizio, ottenne nel 1922 il passaggio ad effettivo e la promozione a ten. Dal marzo 1927 al marzo 1929 prestò servizio in Cirenaica nel VI btg. cacciatori e promosso capitano, fu trasferito al 225° fant. “Arezzo”. Col rgt. mobilitato partì poi nel sett. 1935 per l’A.O. dove partecipò al conflitto italo-etiopico. Rimpatriato per malattia nel febbr. 1936, dopo alterni periodi di non idoneità al servizio, rientrava nel marzo 1939 al 225° rgt., e dal 31 luglio 1940 veniva collocato a domanda nella riserva. Richiamato pochi mesi dopo e promosso maggiore, venne assegnato al deposito del 62° fant. motorizzato “Trento”.
«Alla notizia dell’armistizio dell’8 settembre 1943, accorreva prontamente alla caserma del Deposito. Ricevuti gli ordini, organizzava prontamente a difesa, con pochi uomini e con le poche armi e munizioni, un lato della stessa caserma contro probabili azioni dei tedeschi. Attaccato da forze ed armi superiori, rincuorava i propri dipendenti alla resistenza. Pur conscio della propria inferiorità, rispondeva col fuoco fino all’esaurimento delle munizioni. All’intimazione di resa, scaricava i colpi della sua pistola contro il nemico, finché cadeva colpito mortalmente e sul suo corpo già esanime si sfogava l’ira dello avversario con nuove scariche di mitragliatore. Puro esempio di alte doti militari e sentimento del dovere. Fedele al giuramento immolava la sua vita alla Patria.” Trento, “Caserma Cesare Battisti”, 9 settembre 1943.»