26 OTTOBRE 2024 TRIESTE – M.O.V.M. TORNA ALL’ITALIA

  

Il 26 ottobre 1954 Trieste tornava all’Italia in applicazione del Memorandum di Londra. Alle 11.30 l’incrociatore “Duca Degli Abruzzi” attraccò nel porto e sotto la pioggia battente fece sbarcare una fila di camion militari italiani che trasportavano i nostri militari. E’ una data significativa che concludeva solo una parte della “questione di Trieste”, sorta negli ultimi giorni della 2ª Guerra Mondiale quando gli anglo-americani da una parte ed i partigiani jugoslavi dall’altra iniziarono una gara per occupare per primi la Venezia Giulia. Dopo una serie di violenze e deportazioni da parte dei partigiani di Tito e dei loro fiancheggiatori locali, le potenze vincitrici della guerra decisero di dar vita al “Territorio Libero di Trieste” che comprendeva la Zona A (anglo-americana) e la Zona B (jugoslava).

Iniziò un periodo difficile caratterizzato sia dall’atteggiamento degli inglesi che portò ai tumulti del 5 e 6 novembre 1953 (6 vittime e decine di feriti), sia dall’opposizione dei Tito all’annessione di Trieste da parte dell’Italia, che fece iniziare l’esodo giuliano-dalmata.

Il 4 novembre 1954 il Presidente della Repubblica Luigi Enaudi decorava con la Medaglia d’Oro al Valor Militare il Gonfalone della Città:

«Protesa da secoli a additare nel nome d’Italia le vie dell’unione tra popoli di stirpe diversa, fieramente partecipava con i figli migliori alla lotta per l’indipendenza e per l’unità della Patria; nella lunga vigilia confermava con il sacrificio dei martiri la volontà d’essere italiana; questa volontà suggellava con il sangue e con l’eroismo dei volontari della guerra 1915-18. In condizioni particolarmente difficili, sotto l’artiglio nazista, dimostrava nella lotta partigiana quale fosse il suo anelito alla giustizia e alla libertà che conquistava cacciando a viva forza l’oppressore. Sottoposta a durissima occupazione straniera, subiva con fierezza il martirio delle stragi e delle foibe, non rinunciando a manifestare attivamente il suo attaccamento alla Patria. Contro i trattati che la volevano staccata dalla Madrepatria, nelle drammatiche vicende di un lungo periodo di incertezze e di coercizioni, con tenacia, con passione e con nuovi sacrifici di sangue ribadiva dinanzi al mondo, il suo incrollabile diritto d’essere italiana. Esempio d’inestinguibile fede patriottica, di costanza contro ogni avversità e d’eroismo. 1915-18, 1943-47, 1948-54»