FERRARI AGOSTINO
Sottotenente
“A diporto nell’abitato di Gemona al verificarsi del violento sisma del 6 maggio 1976, riuniva alcuni militari in libera uscita e immediatamente interveniva in soccorso delle persone rimaste sotto le macerie. Pur avendo la propria casa gravemente danneggiata, proseguiva con abnegazione il recupero dei feriti e dei sepolti, nell’abitato e in caserma, operando in condizioni di estrema difficoltà ed esponendo spesso la propria vita a manifesto rischio, a causa del perdurare delle scosse e dei crolli. Il suo esemplare e disinteressato comportamento riconosciuto ed apprezzato dalle Autorità e dalla popolazione, contribuiva a ridurre i danni del tragico evento ed a rafforzare il prestigio dell’Esercito”. Gemona, 6-15 maggio 1976.
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ROCCHI OSVALDO
Brigadiere CC
“Comandante di Stazione distaccata affrontava una persona che in preda a raptus omicida aveva gravemente ferito con un coltello un passeggero di autocorriera. Dopo violenta colluttazione, nel corso della quale riportava lieve ferita, riusciva ad immobilizzare l’energumeno ed a trarlo in arresto, con l’aiuto di un carabiniere dipendente nel frattempo sopraggiunto”. Crespano del Grappa (Treviso), 19 dicembre 1981.
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BARBELLA NICOLA
Maresciallo Ordinario
“Comandante di stazione distaccata, informato che un agricoltore e tre suoi figli erano caduti in un pozzo nero, con generoso slancio e cosciente sprezzo del pericolo, non esitava a farsi calare nella cavità, satura di gas tossici, traendo in salvo, dopo reiterati e rischiosi interventi, due dei quattro malcapitati. Sebbene colpito da dispnea respiratoria, collaborava successivamente al recupero degli altri due che decedevano dopo il ricovero in ospedale”. Montefredane (Avellino), 18 aprile 1982.
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PERON PAOLO
App.CC
Appuntato dei Carabinieri Addetto alla Sicurezza dell’Ambasciata d’Italia ad ADDIS ABEBA nel corso dei tragici avvenimenti che hanno coinvolto la capitale etiopica, nel quadro delle direttive ricevute, si è prodigato con grande coraggio, elevatissimo impegno, altissimo senso del dovere e della responsabilità, trascinando nel suo esempio i connazionali della comunità italiana a rendere possibile lo svolgimento di tutte quelle operazioni volte alla sicurezza. A rischio, a volte, anche della propria vita ha garantito la massima sicurezza ponendosi alla guida e alla scorta di autovetture, in particolare dell’Ambasciatore, costantemente impegnato in contatti con le Autorità locali e con i Capi delle principali Rappresentanze diplomatiche che sovente hanno comportato l’attraversamento della linea dei contrapposti schieramenti. Il contributo dell’App. PERON è stato determinante ai fini della massima sicurezza di tutto il personale dell’Ambasciata e della comunità italiana in loco, riscuotendo l’incondizionato apprezzamento del Ministro degli Affari Esteri, dell’Ambasciatore d’Italia ad ADDIS ABEBA, e di tutti coloro che hanno potuto apprezzare direttamente le eccellenti qualità morali e professionali, degne delle migliori tradizioni dell’Arma dei Carabinieri. Addis Abeba 25 mag. 1991 – 10 giu. 1991