Tenente CC MARRA FRANCESCO
“Ufficiale comandante di plotone CC par., facente parte del contingente militare italiano “IBIS” impegnato nell’operazione umanitaria ONU di “Peace Keeping”, in Somalia, in occasione di un violento combattimento con guerriglieri somali, veniva impiegato quale vicecomandante di un reparto di carabinieri paracadutisti incaricato di raggiungere la zona degli scontri per portare soccorso. Impegnato in tre ore di combattimento si prodigava con slancio, abilità e coraggio per il buon esito della missione, fornendo con il proprio VCC sostegno e copertura ad un’azione degli incursori del 9° btg. d’assalto paracadutisti. In fase di rientro, il suo mezzo da combattimento veniva investito da intenso fuoco avversario che colpiva in modo grave il mitragliere di bordo. Prontamente l’ufficiale chiedeva l’intervento di un elicottero per l’evacuazione medica e faceva trasportare il ferito in area di sgombero. Tale tempestività risultava determinante per la salvezza del ferito. Fulgido esempio di alte virtù militari, capacità di comando, coraggio, determinazione ed altissimo senso del dovere”. Mogadiscio (SOMALIA), 2 luglio 1993.
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Caporale MANDOLFO CARMELO
“Caporale paracadutista di leva, facente parte del contingente militare italiano “IBIS” impegnato nell’operazione umanitaria ONU di “Peace Keeping”, in Somalia, partecipava con il 183° Reggimento Paracadutisti “Nembo” in qualità di pilota VCC, all’operazione “Canguro 11” che prevedeva il rastrellamento di un quartiere di Mogadiscio. Coinvolto nei successivi combattimenti proditoriamente condotti da miliziani somali contro le forze italiane, si distingueva per il coraggio, la prontezza e la perizia con cui acquisiva, sotto un’intensa reazione avversaria, la posizione più idonea per un efficace impiego dell’armamento di bordo. Sebbene coinvolto nell’esplosione di un razzo controcarro che aveva colpito il proprio mezzo provocando numerose e gravi perdite tra l’equipaggio, conservava una lucida risolutezza che gli consentiva di sottrarsi alla minaccia avversaria e di garantire ai feriti un sollecito soccorso. Successivamente, pur consapevole dei rischi personali a cui andava incontro nell’attraversare un’area sottoposta ad un incessante fuoco nemico, si prodigava per trasportare alla più vicina struttura sanitaria nazionale i feriti più gravi. Chiaro esempio di sprezzo del pericolo, alto senso del dovere e di nobile generosità”. Mogadiscio (SOMALIA), 2 luglio 1993.
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Serg. Magg. CRISCUOLO DANIELE
“Sottufficiale incursore paracaduti sta, facente parte del contingente militare italiano “IBIS” impegnato nell’operazione umanitaria ONU di “Peace Keeping”, in Somalia, il 2 luglio 1993, nello sganciamento delle forze italiane dalla zona dell’agguato perpetrato da guerriglieri somali, si prodigava con generosità nel soccorrere un commilitone gravemente ferito sotto il fuoco nemico e a trasportarlo fino al mezzo di soccorso a rischio della propria vita. Fulgido esempio di cameratismo, spirito di corpo, solidarietà umana, elevate virtù militari e sprezzo del pericolo”. Mogadiscio (SOMALIA), 2 luglio 1993.
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Mar.Ord. CC CINELLI PASQUALE
“Comandante di squadra CC par., facente parte del contingente militare italiano “IBIS” impegnato nell’operazione umanitaria ONU di “Peace Keeping”, in Somalia, incaricato di pilotare un VCC addetto al recupero dei feriti in occasione di un cruento scontro a fuoco con guerriglieri somali, si prodigava con grande coraggio, perizia e generosità, reiterando le sortite nell’area della battaglia per portare in salvo numerosi feriti verso le aree di sgombero. La sua azione tempestiva ed inesauribile, protrattasi per più ore sotto intenso fuoco avversario da cui veniva fatto segno risultava determinante per l’evacuazione dei feriti più gravi. Fulgido esempio di virtù militari, coraggio, determinazione ed altissimo senso del dovere”. Mogadiscio (SOMALIA), 2 luglio 1993.