IRMA BANDIERA E INES BEDESCHI – MEDAGLIE D’ORO AL VALOR MILITARE

  

Nell’80° Anniversario della Liberazione l’Istituto del Nastro Azzurro rende un doveroso omaggio alle donne che hanno meritato la massima decorazione al Valor Militare.

BANDIERA IRMA

                                           

Nasce nel 1915 in una benestante famiglia bolognese; educata ad alti sentimenti patriottici dopo l’8 settembre 1943 inizia ad aiutare i soldati sbandati dopo l’armistizio e ad interessarsi di politica. Entra quindi nella Resistenza con il nome di battaglia “Mimma” nella Brigata G.A.P. “Ganni”. Il 5 agosto 1944 i partigiani uccidono un ufficiale tedesco e un comandante delle brigate nere. Il 7 agosto, arrestata insieme ad altri due partigiani, è tradotta a Bologna. Per sei giorni e sei notti Irma viene ferocemente seviziata ed accecata, resiste senza parlare, preservando così i suoi compagni. E’ infine fucilata nei pressi della casa dei suoi genitori.

«Prima fra le donne bolognesi a impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà, si batté sempre con leonino coraggio. Catturata in combattimento dalle SS. tedesche, sottoposta a feroci torture, non disse una parola che potesse compromettere i compagni. Dopo essere stata accecata fu barbaramente trucidata e il corpo lasciato sulla pubblica via. Eroina purissima degna delle virtù delle italiche donne, fu faro luminoso di tutti i patrioti bolognesi nella guerra di liberazione.»  Meloncello, 14 agosto 1944.

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BEDESCHI INES

                                          

Nata da famiglia di agricoltori, si dedicò ai lavori dei campi al termine delle classi elementari. Dopo gli avvenimenti succeduti all’armistizio dell’8 settembre 1943, la sua casa ospitò i maggiori esponenti della Resistenza e ne divenne la staffetta, recando ordini, disposizioni ed armi alle formazioni par­tigiane operanti nella Romagna e nel parmense.

«Spinta da un ardente amor di Patria, entrava all’armistizio nelle formazioni partigiane operanti nella sua zona, subito distinguendosi per elevato spirito e intelligente iniziativa. Assunti i compiti di staffetta, portava a termine le delicate missioni affidatele incurante dei rischi e pericoli cui andava incontro e della assidua sorveglianza del nemico. Scoperta, arrestata e barbaramente torturata, preferiva il supremo sacrificio anziché tradire i suoi compagni di lotta.» — Nord Emilia (Parma) – Riva del Po (Parma), 1º ottobre 1943 – 28 marzo 1945.