Nell’80° Anniversario della Liberazione l’Istituto del Nastro Azzurro rende un doveroso omaggio alle donne che hanno meritato la massima decorazione al Valor Militare.
ENRIQUES ANNA MARIA
Laureata in lettere nel 1930, ed assunta come archivista negli Archivi di Stato fu a Firenze dal 1932 al 1939. Allontanata dall’ufficio per ragioni razziali, trovò rifugio in Vaticano dove venne impiegata nell’archivio di quella Biblioteca. Propagandista animosa, organizzò i primi gruppi di resistenza politica del Partito Democratico Cristiano, a Roma e poi a Firenze, quando nel 1943 raggiunse la famiglia colà residente. A lei fecero capo, dopo l’armistizio, le organizzazioni partigiane del livornese, della Lucchesia, della Val d’Orcia e della Val di Chiana e servì di tramite per la trasmissione di notizie politiche e militari ai comandi alleati. Si prodigò, inoltre, a favore di ebrei e ricercati politici. Pubblicò vari saggi sulla paleografia e su argomenti di storia medioevale.
«Immemore dei propri dolori, ricordò solo quelli della Patria; e nei pericoli e nelle ansie della lotta clandestina ricercò senza tregua i fratelli da confortare con la tenerezza degli affetti e da fortificare con la fermezza di un eroico apostolato. Imprigionata dagli sgherri tedeschi per lunghi giorni, superò con la invitta forza dell’animo la furia dei suoi torturatori che non ottennero da quel giovane corpo straziato una sola parola rivelatrice. Tratta dopo un mese dal carcere delle Murate, il giorno 12 giugno 1944, sul greto del Mugnone, in mezzo ad un gruppo di patrioti, cadeva uccisa da una raffica di mitragliatrice: indimenticabile esempio di valore e di sacrificio.»
— Firenze, 15 maggio – 12 giugno 1944.
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LORENZONI MARIA ASSUNTA
Crocerossina – Partigiana combattente
Figlia del Segretario generale dell’Istituto internazionale di agricoltura e Ordinario di economia politica nella Università di Firenze, alla dichiarazione della seconda guerra mondiale era laureanda nella facoltà di Magistero. Crocerossina durante la guerra, dopo l’8 settembre 1943 entrò a far parte di uno dei gruppi della resistenza operanti a Firenze che si fusero poi nella Brigata “V”, costituitasi e mantenutasi apolitica fino allo scioglimento, avvenuto nel settembre 1944. Conosciuta nell’ufficio informazioni della Brigata con la sigla S.C.28, prese parte alla organizzazione di altri gruppi di informazione a Milano e in altre località del Nord, facilitando l’espatrio a numerosi ebrei e perseguitati politici. Durante i combattimenti svoltisi per la liberazione di Firenze nell’estate del 1944, dopo avere più volte oltrepassate le lince nemiche al di là del Mugnone e dell’Arno, veniva arrestata in un ulteriore tentativo per raccogliere preziose notizie per gli alleati. Rinchiusa in una cantina della villa Cisterna, cadde l’indomani, sotto una raffica di mitra tedesco in un tentativo di fuga durante l’interrogatorio.
Purissima patriota della Brigata “V”, martire della fede italiana, compì sempre più del suo dovere. Crocerossina e intelligente informatrice, angelo consolatore fra i feriti, esempio e sprone ai combattenti, prestò sempre preziosi servizi alla causa della liberazione d’Italia. Allo scopo di alleviare le perdite della Brigata, già duramente provata ed assottigliata nel corso delle precedenti azioni, onde rendere possibile una difficile avanzata, volle recarsi al di la delle linee del fioco per scoprire e rilevare le posizioni nemiche. Il compito volontariamente ed entusiasticamente assuntosi, già altre volte portato felicemente a termine, la condusse verso la cattura e verso la morte. Gloriosa eroina d’Italia, sicura garanzia della rinascita nazionale. – Firenze, via Bolognese, 21 agosto 1944.