
«Illustre fra le genti liguri per tradizione di fierezza, tenacia ed antica adusanza a duro lavoro, con una terra aspra, impervia e avara di risorse, la popolazione imperiese, a prezzo di oltre 1200 caduti, 600 deportati, stragi, persecuzioni e distruzioni immani durante venti mesi di occupazione nazifascista combatté la sua strenua Resistenza per la conquista delle patrie leggi e libertà, in concorso e sostegno, spesso cruenti, con le sue forze partigiane. Circa quattromila volontari in salde formazioni combattenti ardite e manovriere, ordinate in un rigoroso assetto organico e disciplinare della prima zona ligure, guidate da capi esperti e valorosi, con armi pressoché totalmente conquistate al nemico, alimentate dalle stremate ma non vinte popolazioni di cinquantatré comuni impegnarono dal monte al mare, con l’insidia di un’indomabile guerriglia e in sanguinosi combattimenti, le forze strapotenti del nemico, infliggendogli notevoli perdite, minacciandone e spesso interdicendone l’alimentazione operativa a cavaliere di sue vitali comunicazioni strategiche, nel tergo degli schieramenti avanzati. Sacrificio di sangue e sofferenza ed eminente valore furono i sigilli di nobiltà delle virtù militari e civili che gli imperiesi, in un periodo tragico della storia loro e della Patria, tramandarono insigni a imperitura memoria. Imperia – prima zona ligure, 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945»