1° REGGIMENTO ALPINI

  

Motto:   “Nec descendere nec morari “

Festa:    16 giugno – anniversario del combattimento di M. Ortigara (1917).

Sede:     Torino – Caserma “Monte Grappa”

Mostrina: fiamma a due punte di colore verde.

Sintesi della blasonatura

1° quarto: il monte rappresenta il legame storico con le zone ove rifulse particolarmente il valore dei battaglioni del 1° reggimento durante la guerra 1915-18.

2° quarto: comprende i riferimenti alla Libia ed all’Etiopia ove si sono distinti i battaglioni “Mondovì” (1912) e “Pieve di Cadore” (1936).

3° quarto: i colori d’Albania e l’elmo del locale eroe nazionale simboleggiano la partecipazione degli alpini alle operazioni sul fronte greco-albanese nel 1940-41.

4° quarto: l’arme di Mondovì ricorda il legame territoriale del reparto con la città ove si è costituito il 1° reggimento alp. dal quale discende il battaglione che porta il nome della città stessa dal 1886.

Il capo d’oro simboleggia la M.O.V.M. concessa al reggimento per il comportamento dei suoi battaglioni nel corso del secondo conflitto mondiale sul fronte russo, come evidenziato nel quartier franco dal tridente d’Ucraina.

Origini e vicende organiche

In esecuzione del R. Decreto 29 giugno 1882, il 1° novembre successivo si forma, in Mondovì, il 1° Reggimento Alpini che inquadra i battaglioni “Alto Tanaro”, “Val Tanaro” e “Val Camonica”. Nella circostanza i battaglioni alpini, precedentemente contraddistinti da un numero, assumono la denominazione della rispettiva zona di reclutamento e sono aumentati da 10 a 20. Il 1° aprile 1885 il 1° reggimento cede al 5° il battaglione “Val Camonica” e riceve dal 2° il battaglione “Val Pesio”. Con il riordinamento del Corpo, che ha inizio il 1° novembre 1886, i battaglioni prendono il nome della città sede del rispettivo magazzino; quelli del 1° reggimento divengono battaglione “Pieve di Teco”, “Ceva” e “Mondovì”. Nel 1901, all’atto dell’istituzione dei Gruppi Alpini a livello brigata, 1° e 2° reggimento sono assegnati al I Gruppo, unità che dal 9 agosto 1910 diviene I Brigata Alpina (soppressa poi nell’aprile 1916). Per la guerra 1915-18 il 1° reggimento costituisce i battaglioni “Monte Saccarello”, “Monte Mercantour”, “Monte Clapier”, “Valle Arroscia”, “Val Tanaro” e “Val Ellero”. Il 16 novembre 1916 è sciolto il battaglione “Pieve di Teco” (tuttavia le sue compagnie vengono incorporate in altri battaglioni), inoltre nello stesso mese di marzo cessa di funzionare il comando di reggimento per cui, sino al termine del conflitto, i battaglioni cambiano più volte dipendenza. A fine dicembre 1917 risultano disciolti anche i battaglioni “Ceva”, “Val Arroscia”, “Val Ellero”, “Monte Mercantour” e “Monte Saccarello”,(questo viene però ricostituito il 1° agosto 1918). Terminato il conflitto sono sciolti i battaglioni “Monte Clapier”, “Val Tanaro” e ancora il “Monte Saccarello” e, pertanto, a fine 1919 sono in vita solo i battaglioni “Mondovì” e “Ceva” (questi ricostituito il 15 marzo 1919 per cambio di denominazione del “Val Tanaro”). Nel 1920 il 1°’ Alpini cede al 2° i battaglioni “Ceva” e “Mondovì” e riceve dal 3° il “Pinerolo” e dal 2° il “Dronero” ed il “Saluzzo”.

Con l’ordinamento del 1921, il 1° Alpini è inquadrato nella 1ª Divisione Alpina (della quale fanno parte anche il 2° e 3° Alpini ed il 1° Artiglieria da montagna). A gennaio 1923 vi è un nuovo scambio di battaglioni ed il 1° reggimento rimane formato dai battaglioni “Ceva” e “Mondovì” (rientrati dal 2°) cui si unisce il 31 maggio il ricostituito battaglione “Pieve di Teco”. Sempre nel 1923 la divisione viene sostituita da un Comando di Raggruppamento Alpini il quale, con l’attuazione dell’ordinamento del 1926, cambia denominazione in Comando di Brigata Alpina. Il 1° Reggimento Alpini, con i battaglioni “Ceva”, “Mondovì” e “Pieve di Teco” appartiene alla I Brigata Alpina assieme al 2°,3° e 4° Alpini ed al 1° Artiglieria da montagna. Un nuovo ordinamento nel 1934 apporta ulteriori modifiche al Corpo degli Alpini ed il 1° Reggimento assieme al 2° ed al 4° Artiglieria Alpina forma la IV Brigata Alpini (Comando Superiore Alpino “Cuneense”) che solo un anno dopo è trasformata in Comando Divisione Alpina “Cuneense”. Nel gennaio 1936 viene costituito il battaglione “Pieve di Teco II”, per sostituire l’omonimo battaglione mobilitato e ceduto al 7° Reggimento Alpini per l’esigenza Africa Orientale. Il 10 aprile 1937, rientrato il btg. “Pieve di Teco”, il “Pieve di Teco II” è disciolto. Nel mese di ottobre 1938 sono in vita, per pochi giorni, i battaglioni “Val Ellero”, “Val Tanaro” e “Val d’Arroscia” i quali vengono ricostituiti e mobilitati dal 25 agosto 1939 ed assegnati al 6° Gruppo Alpini ma sono nuovamente sciolti il 31 ottobre 1940. Il 10 giugno 1940 il 1° reggimento alpini con i battaglioni “Ceva”, “Pieve di Teco” e “Mondovì” è ancora inquadrato nella Divisione Alpina “Cuneense” (4ª) e con tale grande unità partecipa al secondo conflitto mondiale. Nel 1943 vengono mobilitati i battaglioni “Mongioje” e “Monte Mercantour” per il 175° Reggimento Alpini Costiero dislocato in Corsica: saranno sciolti il 31 agosto 1944. Il 1° Alpini, rimpatriato nella primavera del 1943, dopo aver subito gravissime perdite sul fronte russo, è ancora in fase di riorganizzazione allorché sopraggiunge l’armistizio ed è sciolto il 10 settembre 1943 nella zona di Bolzano.

Il 23 novembre 1945 viene formato un Reggimento Alpini con i battaglioni I “Saluzzo” (già 530° battaglione guardie), Il “Susa” (già 526° battaglione guardie) e III alpini; inizialmente contraddistinto dal numerico 1°, in quanto costituito nell’ambito del I C.M.T., la nuova unità dal 15 aprile 1946 cambia denominazione e dà vita al ricostituito 4° Reggimento Alpini. Il 1° gennaio 1950 ha luogo, presso il 4° Reggimento Alpini, la formazione di un Battaglione Addestramento Reclute, provvisoriamente denominato “Mondovì”, che diviene B.A.R. per il medesimo reggimento il 1° gennaio 1953. Nella stessa data ha inizio la ricostituzione del Battaglione Alpini “Mondovì” il quale dal 1° novembre 1962è trasferito all’8° Alpini e prende sede a Paluzza in Carnia, ma conserva il reclutamento piemontese. Contratto a “quadro” il 31 dicembre 1974 verrà soppresso il 1° giugno 1975.

Il I B.A.R. Truppe Alpine che è in vita dal 4 ottobre 1974 (per trasformazione del I battaglione del 2° reggimento alpini), il 1° novembre 1974 diviene B.A.R. Cuneense ed il 1° ottobre 1975 si trasforma ancora ricostituendo il Battaglione Alpini “Mondovì” con sede in Cuneo. In virtù del decreto in del 12 novembre 1976 al battaglione viene assegnata la Bandiera del 1° Reggimento del quale tramanda in tale modo anche le gloriose tradizioni; svolge compiti addestrativi nell’ambito della Brigata “Taurinense”. Nel 1997 il reparto viene sciolto e la Bandiera viene consegnata al Sacrario delle Bandiere a Roma.

Il 30 settembre 2022 il reggimento viene riconfigurato con la consegna della Bandiera di guerra al Reparto Comando e Supporti Tattici della Brigata “Taurinense” che assume la denominazione di 1° Reparto Comando e Supporti Tattici Alpini.

Campagne di guerra e fatti d’arme

Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni I e III alp. con 20 ufficiali e 527 soldati. Adua (I battaglione)

Libia (1911-12) battaglione “Mondovì”: Mergheb – Misurata. Inoltre il reggimento fornisce a corpi e servizi mobilitati 136 soldati

Prima Mondiale (1915-18)

  • 1915: M. Kukla, M. Rombon (ago.)
  • 1916: M. Rosso (mag.) – Altopiano Tonezza (mag.-giu.) – M. Cimone d’Arsiero (mag.) – Pria Forà (giu.) – Sette Comuni (giu.-lug.)
  • 1917: M. Ortigara (giu.) – Alto Isonzo (ott.) – M. Fior (nov.) – M. Grappa, Col della Berretta (dic.)
  • 1918: Sella del Tonale

Africa Orientale (1935-36): battaglione “Pieve di Teco” (con il 7° reggimento alp.): Passo Mecan. Inoltre il reggimento concone con la 603ª cp. alla formazione del VII battaglione complementare.

Seconda Mondiale (1940-43):

  • 1940: fronte alpino occidentale
  • 1940-41: fronte greco – albanese – jugoslavo: Val Tomorezza – Dibra
  • 1942-43: fronte Russo: Don – Oskol

Ricompense alla Bandiera

Ordine Militare d’Italia – Decreto 5 giugno 1920

“Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915-18).” (All’Arma di Fanteria).

Medaglia d’Oro – Decreto 5 marzo 1949.

Con i suoi fieri battaglioni “Ceva”, “Pieve di Teco” e “Mondovì” eredi delle innate tradizioni, delle magnifiche virtù cittadine e della solida tempra delle stirpi liguri, piemontesi ed apuane il 1° Reggimento Alpini, nei duri mesi di indomita lotta sulla fronte del Don, si dimostrò saldo, massiccio, ben temprato e pronto istrumento di guerra, e, fra difficoltà, ostacoli, insidie del nemico, terreno e clima, seppe resistere fermo come le rocce delle sue montagne, onorando così la razza e benemeritandola riconoscenza della Patria. Stremato dal doloroso calvario di freddo e di fatiche e dai sanguinosissimi incessanti combattimenti, in una atmosfera di sublime eroismo e di dedizione al dovere, concluse la propria leggendaria vicenda tra il Don e l’Oskol con una disperata resistenza, facendo scudo, fino all’estremo sacrificio, alla sacra ed immacolata Bandiera che simbolo della Patria lontana, distrusse per sottrarla al nemico.” Fronte russo, 20 settembre 1942 – 28 gennaio 1943.

Medaglia d’Argento – Decreto 5 giugno 1920

“Con indomita tenacia e slancio irresistibile, il battaglione “M. Clapier” attraversava una zona intensamente battuta, giungendo a rincalzare in tempo i battaglioni antistanti, duramente provati dal fuoco nemico. Con intrepido valore, continuando nella travolgente avanzata, scacciava l’avversario dalle sue posizioni e vi si affermava saldamente, respingendo, nei giorni successivi, violenti contrattacchi, logoro ma non domo dalle sanguinose perdite subite (M. Ortigara 10 -16 maggio 1917 – 10 giugno 1917). Già distintosi al M. Cimon d’Arsiero 23-26 maggio 1916, per aver tenuto testa a soverchianti forze nemiche.” (Al battaglione “M. Clapier”).

Medaglia d’Argento – Decreto 29 ottobre 1922

“I battaglioni “Ceva” (M. Kukla, 23 agosto 1915 – 10-11 maggio 1916; Romboncino, 27 agosto 1915; M. Ortigara 10-19 giugno l9l7) e “Saccarello” (Altopiani, giugno 1916, M. Ortigara, 10-19 giugno 1917) in epici assalti e in martoriate difese, conquistando e tenendo importantissime posizioni, profusero tesori di sangue e di eroico sacrificio.” (Ai battaglioni ” Ceva” e ” Saccarello”).

Medaglia d’Argento – Decreto 29 ottobre 1922

“Il battaglione “Mondovì” avanzò calmo e irresistibile, sotto un uragano di fuoco, all’attacco di formidabili posizioni nemiche e sulle conquistate trincee, contro fresche soverchianti forze nemiche sopraggiunte, resistette incrollabile in mezzo al sangue largamente profuso ed alla luce della gloria eroicamente meritata” (M. Ortigara 10-19 giugno 1917). (Al battaglione “Mondovì”).

Medaglia d’Argento – Decreto 2l gennaio 1937

“Con ferma tenacia ed indomito valore, sosteneva l’urto di soverchianti ed agguerrite masse abissine guidate dallo stesso imperatore, infrangendone la pervicace baldanza. Durante tredici ore di aspra battaglia, decisiva per le sorti della guerra, riaffermava in terra africana le tradizionali virtù guerriere della gente di montagna” (Passo Mecan, 31 marzo – 3 aprile 1936). (Al battaglione ” Pieve di Teco”).

Medaglia d’Argento – Decreto 9 giugno 1948.

“Chiamato improvvisamente dalla frontiera occidentale in Albania a sbarrare al nemico imbaldanzito dal successo la destra della Val Tomorezza, in dure, sanguinose azioni, lo tratteneva prima saldamente e lo contrattaccava poi con indomito valore, contribuendo decisamente al pieno successo della battaglia d’arresto. Quindi, pronti gli animi e i mezzi per la ripresa offensiva, accorso sul fronte jugoslavo, nelle più avverse condizioni, attaccava un nuovo nemico e lo sconfiggeva. Riaffermava così in terra d’Albania, con il fiero valore dei suoi alpini, le gesta gloriose dei suoi vecchi e saldi battaglioni, per cui le virtù guerriere della gente ligure-piemontese ancora una volta si ornavano di nuovo lustro.” (Val Tomorezza-Dibra, 15 dicembre 1940 – 11 aprile 1941)

Medaglia di Bronzo – Decreto 19 gennaio 1913.

“Per la bella condotta tenuta dal battaglione “Mondovì” nei combattimenti del Mergheb (27 febbraio 1912) e di Misurata (8 luglio 1912).