Le origini del reparto risalgono al VII Battaglione carri M13/40 del Regio Esercito, costituito nel corso della 2ª guerra mondiale precisamente il 30 gennaio 1941 presso il deposito del 32° Reggimento fanteria carrista in Verona con parte del personale proveniente dal disciolto IV Battaglione carri L del 32º Reggimento. Trasferito in Africa Settentrionale il 15 febbraio 1941 inizialmente alle dipendenze dello stesso 32° per poi passare, il 31 agosto 1941, insieme ai battaglioni carri VIII e IX, alle dipendenze del neocostituito 132° Reggimento fanteria carrista della 132ª Divisione corazzata “Ariete”, prese parte alla campagna del Nord Africa, partecipando alla prima e alla seconda battaglia di Bir el Gobi e alla battaglia di Sidi Rezegh. Dopo un brevissimo periodo di riordinamento, il battaglione prese parte, tra il 21 e il 29 gennaio 1942, alle prime operazioni per la riconquista della Cirenaica, che si conclusero con la rioccupazione di Bengasi e alla fine del mese di gennaio, decimato, venne sciolto, e in sostituzione il reggimento ricevette il X Battaglione carri M14/41, proveniente dal 133° Reggimento carristi.
La storia del battaglione riprese vita il 25 maggio 1948 quando venne costituito il I Battaglione carri equipaggiato con carri medi M4 Sherman, che il 2 giugno 1948 sfilò a ranghi completi in via dei Fori Imperiali in occasione della festa della Repubblica. Il 10 luglio 1948 il I Battaglione carri, insieme al II Battaglione carri, anche questo costituito il 25 maggio 1948 diedero vita al 1° Reggimento carristi che il 1º settembre 1948 venne assegnato alla Brigata corazzata “Ariete”, costituitasi il 23 maggio 1948 con la denominazione di Raggruppamento corazzato “Ariete” e che il 1º giugno 1948 divenne Brigata corazzata “Ariete”, nel corso dell’anno trasferita a Pordenone. Il 1º aprile 1949 il 1° Reggimento carristi “Ariete” assunse la denominazione di 132° Reggimento carristi “Ariete” il quale, per l’eroico comportamento tenuto nel corso della seconda guerra mondiale, il 25 luglio 1949, nel corso ricevette dal la Bandiera di guerra decorata contestualmente con una Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il 29 aprile 1950 il Reggimento trasferì tutti i suoi reparti presso la Caserma “Salvatore Zappalà” di Aviano. Il 1º ottobre 1952 la Brigata “Ariete” venne elevata a livello di Divisione, e il 29 dicembre 1952 l’intera linea carri del reggimento venne sostituita con l’adozione dei carri M47 Patton. Il 5 gennaio 1959 i battaglioni del 132º Reggimento carristi cambiarono numerazione riassumendo quella storica avuta in guerra: il I Battaglione carri fu rinominato VII Battaglione carri, il II Battaglione divenne l’VIII e il III Battaglione, che era stato nel frattempo costituito aggiungendosi ai precedenti, fu rinominato X Battaglione. Il 1º luglio 1963 il 132º Reggimento carristi venne articolato su due battaglioni carri e un battaglione bersaglieri, ricevendo il XXXVIII Battaglione bersaglieri, equipaggiato con VTT M113, cedendo in cambio, il 1º agosto, il VII Battaglione carri all’8°Reggimento Bersaglieri.
7º Battaglione carri “M.O. Di Dio”
Con la ristrutturazione dell’Esercito del 1975, che aboliva il livello reggimentale, il 31 ottobre 1975 l’8° Reggimento bersaglieri venne sciolto dando vita al Comando 8ª Brigata meccanizzata “Garibaldi” e i suoi battaglioni dal 1º novembre divennero autonomi: il III Battaglione bersaglieri fu rinominato 3º Battaglione bersaglieri “Cernaia”, il XII Battaglione bersaglieri divenne 26° Battaglione bersaglieri “Castelfidardo” e il VII Battaglione carri fu rinominato 7º Battaglione carri “M.O. Di Dio”.
Il 7º Battaglione carri “M.O. Di Dio” venne articolato su comando, compagnia comando e servizi e tre compagnie carri. La sede fu trasferita a Vivaro (PN) e con decreto 12 novembre 1976 gli venne concessa la Bandiera di guerra ex novo. In ricordo della lunga militanza bellica nei ranghi del 132º Reggimento carri, gli viene conferito un duplicato della medaglia d’oro al valor militare concessa nel 1949 alla bandiera di guerra del predetto reggimento. Con il previsto trasferimento della 8ª Brigata meccanizzata “Garibaldi” in Campania e di un radicale riassetto ordinativo della brigata stessa, il 7º Battaglione carri “M.O. Di Dio” veniva posto in posizione “quadro” il 31 maggio 1991 e la sua Bandiera di Guerra versata al Sacrario delle Bandiere del Vittoriano a Roma.
Il 4 ottobre 2022 la Bandiera di Guerra veniva assegnata al Reparto Comando e Supporti Tattici “Ariete” che assume la denominazione di 7° Reparto Comando e Supporti Tattici Carri “M.O. Di Dio”.
Ricompense alla Bandiera
Medaglia d’Oro al Valor Militare – data conferimento 31/12/1947
“Poderoso strumento di guerra fuso in un unico blocco di macchine, energia e cuori, iniziò sul suolo marmarico la sua vita di dedizione, di sacrificio e di vittoria recando con la più severa preparazione, l’ardore puro dell’ideale e della giovinezza. Tappe di conquista e di gloria, lotte titaniche di corazze contro corazze, Bir el Gobi, Sidi Rezegh, munitissimi capisaldi smantellati e travolti, quota 204 in Ain el Gazala, el Duda, Bir Hacheim, Dahar el Aslagh; infaticabile pulsare dei motori, ansia ardente di incalzare sempre più il nemico battuto nelle nostre terre ed in ritirata verso est oltre i confini da Tobruk ad El Alamein. Affrontò sempre un avversario agguerrito e superiore per numero e potenza lottando incessantemente in ambiente naturale fra i più inospitali della terra; due volte si immortalò nella gloria della offerta estrema, due volte risorse più forte per virtù di capi e generosità di gregari. Nell’unità morale dei caduti e dei vivi dimostrò saldezza e compagine degne dello spirito eroico della razza e delle più belle tradizioni millenarie dell’Esercito italiano”. Bir el Gobi, 18 novembre 1941 – El Alamein, 3 luglio 1942.
Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito – Decreto 4/1/1978
“Interveniva prontamente nelle zone del Friuli devastate dal violento terremoto, soccorrendo con generosità e con alto senso del dovere le popolazioni duramente colpite. Il soccorso prestato, che ha validamente contribuito a rendere meno gravi le conseguenze del disastro, ha riscosso l’apprezzamento e la gratitudine delle Autorità e della popolazione”. Friuli, 6 maggio 1976 – 30 aprile 1977.