La Federazione di Arezzo-Siena con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Arezzo decorata di MOVM e del Comune di Foiano della Chiana ha ricordato sabato 9 settembre presso il cimitero di Pozzo della Chiana l’eroe Ten. GIUSEPPE RIMBOTTI decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare, combattente per la libertà.
Alla cerimonia erano presenti il V. Sindaco di Foiano della Chiana Jacopo Franci, il Consigliere Simon Pietro Palazzo per la Provincia di Arezzo, il Consigliere Regionale Gabriele Veneri, il Col. Claudio Rubertà Comandante Provinciale Carabinieri, il Col. Sebastiano Petrolito dell’Istituto Geografico Militare, rappresentanti delle Forze delle Ordine, delle associazioni combattentistiche d’arma e del volontariato.
La commemorazione è iniziata con l’esecuzione dell’Inno Nazionale ed i saluti del Presidente della Federazione del Nastro Azzurro di Arezzo-Siena Stefano Mangiavacchi, successivamente le Autorità hanno deposto un omaggio floreale alla tomba del Decorato, al termine la Consigliera Giulietta Staderini ha recitato la “Preghiera del Decorato” e la Consigliera Caterina Testi ha dato lettura della motivazione della MOVM concessa al Ten. Rimbotti.
Sono poi seguiti gli interventi della Autorità e della figlia della MOVM Anna Rimbotti, la cerimonia si è conclusa con l’Inno del Nastro Azzurro ed il conferimento di un Attestato alla Memoria ai familiari del Ten. Giuseppe Rimbotti consegnato dal Socio Dr. Guido Pratesi in rappresentanza della Federazione di Arezzo-Siena.
Presenti i Labari della Federazione e della Sezione di Cortona scortati dal Consigliere Antonio Zoccola e dai Soci Carlo Caporaso e Enzo Mangiavacchi.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 il Ten. Rimbotti decise di resistere e fedele al giuramento verso il tricolore non consegnò le armi ai tedeschi ed iniziò a combattere per la libertà.
Al Ten. Giuseppe Rimbotti fu concessa la Medaglia d’Oro al V.M. con la seguente motivazione:
<< Improvvisamente affrontato, mentre isolato cercava di raggiungere il proprio reparto impegnato in combattimento, da numerosi tedeschi che intendevano disarmarlo, ne abbatteva due a colpi di pistola. Ferito, non desisteva dal suo atteggiamento e ne abbatteva un altro. Disarmato da un colpo di fucile che gli strappava l’arma di mano veniva catturato, ferito in più parti del corpo. Condannato a morte con giudizio sommario, all’offerta dell’avversario di aver salva la vita, a condizione che si recasse dal proprio comandante di battaglione a consigliargli la resa, fermamente rifiutava, pur sapendo di mettere in tal modo a repentaglio la propria esistenza. Liberato in seguito alla resa delle truppe tedesche, partecipava con valore alla guerra di liberazione. Bell’esempio di fermezza, di sprezzo della vita e di onore militare. Passo del Prevallo (Trieste), 9 settembre 1943.>>