DI FAZIO UGO
Centurione del I battaglione CC.NN. Eritreo
Fu soldato di leva nel 113° rgt. fanteria all’inizio della prima guerra mondiale passando poi al 122° ove raggiungeva il grado di aspirante nel 1916 e quelli di sottotenente e tenente nel 1917. Congedato nell’ottobre 1919, veniva riassunto in servizio dal 1921 al 1923 nel 2° artiglieria da campagna con compiti amministrativi. Nel maggio 1935 veniva messo a disposizione del Comando generale della M.V.S.N. per l’inquadramento delle unità CC.NN. mobilitate per esigenze A.O. al centro mobilitazione della 58ª legione. Arruolatosi nel I gruppo battaglione CC.NN. “Generale Diamanti” col grado di centurione, si imbarcava a Napoli il 3 giugno 1935 sbarcando a Massaua dieci giorni dopo ed assunse il comando della 2ª compagnia del I battaglione.
“Comandante di una compagnia di rincalzo, giunto sulla linea di combattimento, mentre la dura pressione del nemico sembrava aver ragione del numero notevolmente inferiore delle nostre forze, si lanciava alla testa della sua compagnia al contrattacco riuscendo a raggiungere una linea che non fu più ceduta. Ritto su di una roccia dominante, animava per oltre due ore i combattenti con il suo esempio, lanciando bombe e fulminando col moschetto e la mitragliatrice di un caduto gli assalitori, cui causava gravissime perdite. Mentre le sue camicie nere lo esortavano a ripararsi dal tiro avversario, cadeva colpito a morte avendo ancora la forza di gridare: “Viva l’Italia”. Uork Amba, 27 febbraio 1936
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SORBA GIOVANNI
Sottotenente cpl. Fanteria – 2° rgt. CC.NN.
Abilitato all’insegnamento elementare, studiò anche ragioneria e fu impiegato nella Filiale Fiat di Torino. Dopo aver prestato servizio militare dal marzo 1932 all’agosto 1933 nell’8ª compagnia di sanità, nel novembre 1935 fu ammesso al corso allievi ufficiali di complemento istituito presso il 94° fanteria in Fano e nel giugno 1936 fu nominato sottotenente di complemento nel 91° reggimento. Il 14 aprile 1938 fu richiamato a domanda e, partito per la Spagna, fu assegnato alla 3ª compagnia Folgore del 2° reggimento d’assalto della Divisione Littorio.
“Comandante di plotone fucilieri, animatore e trascinatore dei suoi uomini, seppe assolvere in ogni fase della battaglia di Catalogna i più audaci incarichi. In un duro combattimento, quasi al termine della guerra vittoriosa si slanciava all’attacco di un nido di mitragliatrici e con tale decisione da destare in tutti ammirazione. Ferito, non si fermava; colpito a morte nell’istante in cui abbatteva a colpi di bombe a mano le ultime resistenze avversarie, trovava la forza di rivolgere ai suoi uomini, accorsi attorno a lui, le parole: Patria e Duce.” – Catalogna, Seros, Gerona, 23 dicembre 1938-4 febbraio 1939.