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Volume 2° Tomo II
Nota dell’Autore
Dopo un ventennio di modifiche ordinative dettate da esigenze di bilancio e di apparente, almeno sotto il profilo propagandistico, incremento dello strumento militare, il Regio Esercito, all’indomani della riforma Pariani, approcciò al Secondo Conflitto Mondiale con una struttura organica che in apparenza poteva sembrare di tutto rispetto.
Al 10 giugno 1940, infatti, la forza Armata era articolata su:
- tre Comandi di Gruppo di Armate;
- nove Comandi di Armata;
- ventiquattro Comandi di Corpo d’Armata (di cui venti di tipo normale, uno alpino, uno autotrasportabile, uno corazzato e uno celere);
- settanta Divisioni (ventotto di fanteria normale, quindici di fanteria da montagna, tre di fanteria autotrasportabili normali, nove di fanteria autotrasportabili tipo A.S., cinque alpine, due motorizzate, tre celeri, tre corazzate, due libiche);
- due Divisioni di fanteria, composte da personale nazionale, impiegate in Africa Orientale Italiana: “Granatieri di Savoia” (65a) e “D’Africa” (40a);
- tre Raggruppamenti alpini.
A queste Grandi Unità si aggiungevano poi anche tre Divisioni della Milizia Volontaria della Sicurezza Nazionale dislocate in Africa Settentrionale.
Nonostante la struttura lasci presupporre un‘intelaiatura forte e adeguata, in realtà la forza armata presentava gravi deficienze nell’apparato strutturale, nelle dotazioni (armamento, mezzi di trasporto e di comunicazione), nella formazione e nell’addestramento del personale e nelle scorte logistiche, messe a dura prova dall’impegno nella guerra di Etiopia, nella guerra civile spagnola e nell’invasione dell’Albania del 1939.
Con tali carenze il Regio Esercito affrontò il Secondo Conflitto Mondiale completamente impreparato e con una cinica baldanza d’intenti bellicosi mutuato da un ventennio di promesse e vacue pretese di accaparrarsi l’appellativo di potenza militare.
Pertanto, in questo volume si andranno ad analizzare le varie strutture dei reparti e dei comandi che presero parte alla Seconda Guerra Mondiale, analizzando le varie campagne in cui il soldato italiano partecipò dimostrando quelle doti di coraggio e spirito di sacrificio che gli saranno riconosciute anche dagli avversari.
G.R.B.