RICCARDO MIGLIARI E ITALO BALBO – M.O.V.M. DI GIUGNO

  

MIGLIARI Riccardo

Tenente s.p.e. fanteria, truppe Galla Sidamo

Lasciò lo Studium pisano dove si era iscritto alla facoltà di ingegneria per entrare nell’ottobre 1933, all’Accademia Militare di Modena. Uscitone sottotenente nel 1935 e frequentata la Scuola di applicazione, fu assegnato al 21° fanteria. Promosso tenente nell’ottobre 1937, chiese ed ottenne di essere trasferito nei reparti coloniali e, nel novembre 1938, partì per l’A.O. (Africa Orientale) italiana. Destinato alle truppe del Governo Galla Sidamo, gli venne affidato il comando di una banda del gruppo Rolle operante nello Scioa.

“Ufficiale di eccezionale coraggio, animato da alto sentimento del dovere, in cruento scontro con agguerrite formazioni ribelli, alla testa dei suoi uomini, sotto micidiale fuoco, conquistava munite posizioni nemiche. Rimasto isolato con un pugno di uomini, incurante del pericolo, resisteva eroicamente ai furiosi contrattacchi avversari, finché, colpito alla fronte, immolava sul campo la sua giovane vita, sempre volta al più puro amor di Patria. Fulgido esempio di valore e di spirito di sacrificio.” Monte Aicù (Scioa), 29 giugno 1939.

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BALBO Italo

Maresciallo dell’Aria

Volontario nella prima guerra mondiale nel Corpo Volontari Ciclisti nel luglio 1915, fu nominato aspirante nell’aprile 1917, destinato al battaglione Val Pella dell’8° reggimento alpini. Sottotenente nel settembre successivo, passò poi al battaglione Antelao e nel febbraio 1918 al battaglione Cadore col grado di tenente. Congedato il 22 maggio 1920, iniziava in Ferrara e nella provincia azione politica di partito che doveva poi portarlo alle più alte responsabilità di governo. Capitano nel 1927, conseguiva nello stesso anno il brevetto di pilota militare e nell’agosto 1928 veniva trasferito nei ruoli degli ufficiali di complemento dello Stato Maggiore Generale dell’Aeronautica col grado di Generale di Squadra Aerea. Nominato Ministro per l’Aeronautica nel 1933, conseguiva infine il grado, appena istituito, di Maresciallo dell’Aria in s.p.e. (servizio permanente effettivo). Nel 1934, nominato Governatore della Tripolitania e Cirenaica, assumeva il comando delle Forze Armate dell’Africa Settentrionale. Laureato in Scienze economiche nel 1920, gli veniva conferita anche la laurea honoris causa in Ingegneria dall’Istituto Superiore di Padova nel 1933. Decorato di Medaglia d’Oro al V.A. (Valore Aeronautico) per avere organizzata e diretta la Crociera Atlantica nel gennaio 1931, aveva già, in precedenza, partecipato come primo pilota alla Crociera aerea del Mediterraneo Orientale nel 1929. Insignito delle più alte onorificenze cavalleresche, nel 1939 veniva investito della dignità di Balì Gran Croce di Onore e Devozione dal Sovrano Ordine Militare di Malta.

“Maresciallo dell’Aria, Quadrunviro e fedele soldato del Duce nell’ora della vigilia, del combattimento e della vittoria, insuperabile transvolatore di continenti e di oceani, colonizzatore di masse e reggitore di terre imperiali con le armi, con le leggi e con opere di romana grandezza, nel cielo di Tobruk, mentre si accingeva a scagliare oltre confine le valorose truppe ed i possenti stormi, concludeva con il sacrificio supremo l’eroica sua vita, nella memoria delle genti eternando le gesta e le glorie della razza.” – Cielo di Tobruk, 28 giugno 1940.

Altre decorazioni al Valor Militare:

Medaglia d’Argento

«Giovane animato da puri ideali, diede continue prove di grande sprezzo del pericolo e di elevato entusiasmo. Comandante di un reparto di Arditi, segnava la via luminosa del dovere ai reparti del proprio battaglione nell’attacco di una postazione nemica strenuamente difesa da numerose mitragliatrici, riuscendo primo fra tutti a mettere piede nella trincea avversaria. Arrestato, dal fuoco micidiale del nemico, lo slancio ammirevole delle successive ondate, egli rimaneva solo tra morti e feriti e, fingendosi ferito a morte, riusciva più tardi con l’aiuto delle tenebre a raggiungere le nostre postazioni.» — Monte Valderoa 27 ottobre 1918

Medaglia d’Argento

«Comandante di un plotone di Arditi, incaricato di compiere uno speciale servizio di esplorazione notturna in un periodo e in un terreno oltremodo insidiosi e contro un nemico particolarmente attivo, inorgoglito per un buon successo conseguito, dimostrò sempre grande coraggio personale e brillanti qualità di soldato e comandante. Spesso per assolvere il proprio mandato si impegnò anche contro un nemico superiore in forza, attaccandolo con tale impeto da rendere poi necessario l’intervento delle nostre mitragliatrici ed anche della nostra artiglieria per disimpegnarlo. Specialmente lodevole fu l’azione da lui svolta nella notte del 14 agosto, segnalata anche sul bollettino di guerra del comando supremo del 15.» — Dosso Casina luglio-agosto 1918

Medaglia di Bronzo

«Comandante di un plotone di assalto infiammato da puri ed elevati ideali, diede sempre prova del più grande sprezzo del pericolo nell’assolvere i numerosi e difficili incarichi assegnati al proprio reparto. Nell’attacco di una forte retroguardia nemica, con impetuoso coraggio affrontò l’avversario, scuotendone la resistenza e catturando 40 nemici, 2 mitragliatrici ed un cannone da trincea.»  Monte Valderoa-Rasai (Val di Seren) 27-31 ottobre 1918